Umani non della Terra: ma portati da un altro pianeta | Ufo e Alieni
Mar. Apr 23rd, 2024

Gli individui umani potrebbero non essere originari del nostro pianeta, secondo una teoria innovativa proposta da un ricercatore statunitense. Un libro audace scritto da un rinomato ambientalista ed ecologo suggerisce che gli esseri umani non abbiano subito l’evoluzione in parallelo con le altre specie presenti sulla Terra.

In effetti, l’uomo non si è sviluppato da quel particolare ramo evolutivo, ma la nostra specie ha avuto origine altrove ed è stata poi trasferita sul pianeta Terra (come Homo sapiens già completamente evoluti) tra 60.000 e 200.000 anni fa.

Cosa accadrebbe se fossimo costantemente alla ricerca di forme di vita extraterrestri, senza rendersi conto che in realtà potremmo essere noi stessi gli “alieni” della Terra?

Gli esseri umani non sono della Terra

Una teoria innovativa presentata dal Dr. Ellis Sliver suggerisce che vi siano numerosi indizi all’interno della specie umana che avvalorano l’idea che gli esseri umani non abbiano subito l’evoluzione insieme ad altre creature terrestri. In altre parole, potremmo essere gli extraterrestri che abbiamo cercato per tutto questo tempo.

Homo sapiens gli esseri umani non sono della Terra

Il volume intitolato: Gli umani non provengono dalla Terra, con titolo originale “Humans are not from earth“, propone un’ipotesi scientifica basata su evidenze che contraddicono l’evoluzione dell’uomo sul nostro pianeta.

Nell’opera, il noto attivista ambientale ed ecologo dottor Ellis Sliver, analizza tredici teorie principali e diciassette elementi che indicano che gli umani potrebbero non avere origini terrestri.

L’evoluzione naturale agisce mantenendo equilibri dinamici, grazie ai quali ogni specie si evolve entro limiti imposti da fattori esterni in competizione con essa: l’ambiente, altre forme di vita, il clima e vari fenomeni naturali.

Ogni ambiente naturale ospita organismi viventi (animali e vegetali) perfettamente adattati, e viceversa, ogni organismo vivente (animale e vegetale) è perfettamente integrato nel suo ambiente.

Tuttavia, osservando l’uomo, si nota una situazione completamente diversa.

L’umanità è probabilmente la specie più avanzata del pianeta, ma è sorprendentemente inadatta e mal preparata all’ambiente terrestre: si danneggia sotto il sole, ha un’avversione innata per certi alimenti e soffre di alte incidenze di malattie croniche.

In quanto a adattamento fisico-anatomico, l’essere umano non è adatto a nessun ambiente naturale: non esiste una nicchia ecologica appositamente evoluta per lui in cui possa vivere senza alcun intervento da parte sua.

Il dottor Ellis sostiene che gli umani soffrono di mal di schiena a causa dell’evoluzione iniziale della nostra specie su un altro pianeta, con una gravità molto più bassa.

Non abbiamo peli protettivi (i capelli che crescono indefinitamente – una peculiarità esclusiva della nostra specie – rappresentano addirittura un ostacolo pesante e pericoloso in molte situazioni, e la natura, attraverso il meccanismo di selezione, avrebbe sicuramente eliminato un tratto fenotipico così dannoso), non abbiamo artigli, non abbiamo zanne, non abbiamo alcun senso sviluppato a tal punto da offrire vantaggi, non siamo particolarmente agili nella corsa e nel superamento di ostacoli, siamo più carenti della maggior parte degli altri animali sotto vari aspetti, ci ammaliamo più facilmente e siamo molto vulnerabili agli attacchi virali e batterici.

Per aggiungere al mistero, il dottor Ellis sottolinea che è curioso che i neonati abbiano teste grandi, rendendo difficile il parto per le madri e causando fatalità sia per la madre che per il bambino.

Gli “Elohim“, termine plurale originale sostituito con Dio nella Bibbia, erano perfettamente consapevoli di questo e, infatti, avvertirono Eva (non si tratta di una condanna, ma di una constatazione) di un fatto che sarebbe stato inevitabile per lei (Genesi 3,16):

“Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà istinto, ma egli ti dominerà.”

dolori parto Umani
Secondo il Dr. Sliver, nessun’altra creatura terrestre ha questo problema. Tuttavia, oltre alle varie teorie discutibili proposte dal Dr. Ellis, egli afferma anche che gli esseri umani non sono ‘progettati’ per essere esposti al sole, poiché possono trascorrere solo una o due settimane al sole, a differenza di altre creature terrestri.

L’uomo è simile alla lucertola, incapace di stare al sole quotidianamente senza conseguenze negative.

Inoltre, il Dr. Ellis sottolinea che gli esseri umani sono spesso malati, e ciò potrebbe essere dovuto al fatto che l’orologio biologico del nostro corpo è programmato per funzionare su un ciclo di 25 ore, anziché 24, come dimostrato da diversi studi sul sonno.

Il Dr. Ellis sostiene che questa non è una condizione moderna; tali fattori possono essere rintracciati guardando indietro nella storia dell’umanità.

Considerando questi aspetti negativi, questi elementi così imperfetti e scarsamente funzionanti, mi sento di utilizzare un termine forse non molto tecnico, ma sicuramente efficace, per descrivere la nostra difficile situazione: a causa delle sue carenze, l’umanità ha sempre dovuto “adattarsi“, procurandosi o costruendo ciò di cui aveva bisogno per sopravvivere.

L’intelligenza donata alla nuova creatura tramite l’inserimento delle sequenze genetiche ha quindi assicurato la sua sopravvivenza, che sarebbe stata altrimenti impossibile a causa dell’ambiente in gran parte poco accogliente, se non addirittura ostile.

Non a caso, la presenza dell’uomo delle caverne è testimoniata dal ritrovamento di numerosi strumenti “tecnologici”, come ad esempio coltelli di selce più o meno rudimentali, punte di lancia o frecce, aghi d’osso per realizzare vestiti per proteggersi dal clima rigido (i Tuareg si coprono a causa del sole eccessivo e gli Inuit lo fanno per il motivo opposto), bracieri per cuocere il cibo, ecc.

In breve, l’uomo non è adatto a nessun ambiente, perciò può essere considerato un vero “disadattato”.

Per riassumere ancora meglio questa realtà, utilizzo un termine molto intenso, ma lo faccio con il significato che ha nei dizionari della lingua italiana: rispetto al pianeta Terra, l’uomo è “alieno”, ovvero “estraneo e diverso”.

uomo disadattato disastro naturale

uomo disadattato disastro naturale

La questione sta nel fatto che l’evoluzione ha smesso di influenzarci; la nostra progressione fisico-anatomica e cognitiva è avvenuta a una velocità tale da ostacolare il mantenimento di quegli equilibri dinamici che hanno formato le diverse specie viventi, mettendole in relazione con i loro concorrenti, i quali ne limitano l’espansione incontrollata.

Le esigenze dell’intervento umano sull’ambiente e la predominanza di Adamo e della sua progenie sul resto delle specie viventi sono descritte in alcuni brani biblici.

In Genesi 2,19, l’Elohim porta gli animali all’uomo per vedere come li avrebbe nominati e stabilisce che:

“ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati”

Il nome di ogni creatura vivente sarebbe quindi stato quello scelto da Adamo, e sappiamo bene che, per quelle culture, dare un nome era l’atto che più di ogni altro dimostrava e documentava la supremazia di un gruppo sull’altro.

In Genesi 3,17-19 viene descritto con grande realismo il contesto in cui Adamo si sarebbe trovato dopo essere stato cacciato da quel luogo privilegiato che era il gan-eden.

Ciò che il testo mette in luce è che l’uomo sarà costretto a lavorare la terra per procurarsi cibo, una situazione nettamente diversa da quella degli animali, che invece trovano il cibo senza dover intervenire sull’ambiente per ottenerne nutrimento.

L’uomo, infatti, dovrà produrre il proprio cibo e mangerà il pane (Gn 3,17-19):

“con dolore ne trarrai cibo per tutti i giorni della tua vita.”

Umani a lavoro

Non c’è dubbio che gli esseri umani siano stati destinati a dominare sulla natura, come anticipato dagli Elohim. Nel libro della Genesi, il potere dell’uomo sugli altri esseri viventi viene confermato definitivamente quando gli Elohim dichiarano (Genesi 9:2):

Temi e paure di voi saranno su tutte le bestie della terra e su tutti gli uccelli del cielo; tutto ciò che striscia sulla terra e tutti i pesci del mare sono nelle tue mani

Questo privilegio, derivante dalla nostra innata “specialità”, ha portato a una situazione esplosiva: da un lato, l’uomo non ha restrizioni esterne, ma dall’altro, è costretto a modificare l’ambiente in cui vive per sopravvivere.

Ma da dove veniamo esattamente? Secondo il dottor Ellis, l’uomo di Neanderthal potrebbe essersi incrociato con un’altra specie, forse proveniente dal sistema stellare Alpha Centauri, uno dei sistemi solari più vicini alla Terra, nel lontano passato, dando così origine all’uomo moderno.

Tuttavia, il nostro potenziale come organismi geneticamente modificati ci ha portato a prevaricare e continuare a prevaricare sull’ambiente che ci circonda, imponendo la nostra presenza in modo spesso insostenibile per secoli. Questo è un problema che affrontiamo ancora oggi.

VEDI ►Gli umani sono i veri alieni portati sulla terra migliaia di anni fa

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A cura di Ufoalieni.it

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Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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