In questo articolo esploreremo un libro celebre che continua a essere il più venduto nella storia dell’umanità. Quasi tutti noi possediamo una copia, ma in pochi conoscono realmente il suo contenuto: stiamo parlando della Sacra Bibbia, il fondamento della religione cristiana.
Naturalmente, la Bibbia non è stata scritta in italiano, ma è il risultato della traduzione di antichi testi ebraici. Tra i principali studiosi e traduttori dall’ebraico all’italiano c’è Mauro Biglino, il quale, dopo anni di studio e ricerca, è giunto a una conclusione sorprendente: la Bibbia non parla di Dio, che è anche il titolo di uno dei suoi libri più letti.
Nel suo scritto, Biglino suggerisce che sulla Terra siano giunti popoli altamente avanzati che hanno dato origine all’umanità e hanno abitato il nostro pianeta per lungo tempo. Questi sarebbero identificabili con le entità che nella Bibbia vengono designate come Dio.
Intervista a Mauro Biglino
Una delle domande che spesso emergono durante le sue conferenze è: come ha imparato a tradurre Mauro Biglino? Qual è il suo background accademico?
“Ho appreso da un insegnante della comunità ebraica nella mia città. Le mie traduzioni sono state riconosciute dalla più importante casa editrice cattolica in Italia, le Edizioni San Paolo, che ha pubblicato 17 libri dell’Antico Testamento da me tradotti.
Cinque di questi testi sono stati utilizzati per due anni come “testo di riferimento” nei Corsi di lingua e letteratura ebraica biblica e medievale all’Università L’Orientale di Napoli, una delle più prestigiose in Europa nel suo campo. Le mie traduzioni sono presenti nelle facoltà di teologia e nelle biblioteche di molte università in tutto il mondo. Non potrei avere credenziali migliori.”
Lei discute spesso di altre traduzioni della Bibbia. Come valuta il lavoro dei suoi colleghi? Perché ci sono così tante versioni diverse? Si può parlare di errori intenzionali o si tratta di interpretazioni libere? Dopotutto, non si tratta di traduzioni di traduzioni più antiche?
“Mi riferisco a traduzioni chiaramente influenzate da un’ottica teologica; basta considerare che nella lingua ebraica non esistono termini che corrispondono a Dio (come inteso dalle religioni), eternità e creazione (soprattutto non creazione dal nulla). Come si può quindi pensare che sia stato redatto un libro di “teologia” utilizzando una lingua priva dei termini fondamentali per ogni forma di pensiero teologico, come Dio, creazione e eternità?”
Non sono particolarmente convinto delle sue teorie, né tantomeno di quanto scritto nella Bibbia. Quali strumenti ha una persona come me per discernere la verità delle sue traduzioni rispetto a una Bibbia classica?
Esiste un solo strumento: leggere con grande attenzione le versioni della Bibbia che si hanno a disposizione, rispettando i termini utilizzati dagli autori ebrei. Per non essere fuorviati dalle traduzioni (neppure dalle mie), basta ripristinare i termini originali:
- Al posto di Dio, usare il termine originale Elohim
- Al posto di Altissimo, usare il termine originale Elyon
- Al posto di Signore o Eterno, usare il termine originale Yahweh
- Al posto di spirito, usare il termine originale ruach
- Al posto di gloria del Signore, usare il termine originale kavod di Yahweh
- Al posto di eternità, usare “tempo di lunga durata”
Adottando questo approccio, si potranno comprendere molte cose e nasceranno numerose domande da rivolgere agli esegeti cattolici, protestanti, ortodossi ed ebrei, confrontando poi le risposte ricevute. È un’attività altamente formativa.
Lei menziona una popolazione così avanzata che potrebbe sopraffare l’umanità in qualsiasi momento. Perché questi “Elohim” non si manifestano? Per quale motivo dovrebbero rimanere nascosti nella nostra società?
“Non so se esistano ancora e, se sì, ignoro le ragioni del loro comportamento. Nel libro “LA BIBBIA NON È UN LIBRO SACRO” ho descritto chiaramente come e per quali motivi si possa costruire una religione partendo da tali presupposti. Si tratta ovviamente di un’ipotesi, ma…”
Le informazioni che condivide sono estremamente controverse, ma se corrispondessero a verità, potrebbero cambiare radicalmente la nostra società. Nonostante ciò, le forze dominanti, come la Chiesa, non sembrano preoccupate per le “rivelazioni” che lei diffonde. Perché?
“Secondo me, il motivo risiede nel fatto che io sono, in un certo senso, funzionale a ciò che la Chiesa dovrà affrontare nei prossimi anni: rivedere la propria teologia, iniziando a raccontare che tra Dio e noi esistono figure intermedie che hanno avuto un ruolo nella storia dell’umanità, essendo anch’esse creature divine, e così via. Intanto, la gente comincia a sentire queste idee esposte da un “signor nessuno” come me, e poi…”
Lei accenna frequentemente al fatto che le siano stati sottratti alcuni appunti. Chi potrebbe avere interesse a privarla di tali materiali? Erano informazioni irrepetibili?
“Avevo numerosi appunti scritti a mano accumulati nel corso degli anni. Anche se sono riproducibili, farlo comporterebbe enormi sforzi e difficoltà, poiché significherebbe ripercorrere tutto ciò che ho letto e studiato nel corso del tempo.
Alcuni di quei contenuti non riuscirò mai a recuperare perché non ho il tempo necessario. I motivi del furto possono essere diversi: dalla semplice intenzione di danneggiarmi o rallentarmi, fino a verificare se possedevo qualcosa di rilevante. Ovviamente, non posso conoscere il vero motivo.”
Fa riferimento ai “sapienti” con un certo risentimento. A chi si riferisce precisamente? Perché questo risentimento nei loro confronti?
“La mia rabbia nasce dall’ipocrisia di coloro che, accusandomi di ignoranza, si presentano come esperti: sono le stesse persone che richiedono a me accrediti che loro stessi non possiedono.
Alcuni di questi “esegeti filologi” in realtà hanno lauree in medicina, ingegneria o, in alcuni casi, non hanno alcuna laurea; spesso avanzano affermazioni prive di fondamento testuale. È per questo che mi diverto a rispondere con altrettanta incisività: non devono essere solo loro a cercare di farmi passare per incapace.
Io ho una grande fortuna: mi basta riportare ciò che leggo, mentre gli esperti devono essere abili nel “trasformare” ciò che è scritto. È per questo che sottolineo spesso, anche in modo polemico, la differenza tra me e loro.”
Per quale motivo ha scelto di pubblicare con Mondadori e non con “Uno Editori”?
“Non è stata una mia decisione; a novembre mi ha contattato Mondadori dicendomi che avrebbero voluto pubblicare il mio nuovo libro. In quel momento era solo un’idea nella mia testa, e mi sono lanciato a capofitto.
Ne è scaturito “LA BIBBIA NON PARLA DI DIO” che affronta molti argomenti nuovi, come analisi parallele tra la Bibbia e testi omerici che narrano essenzialmente le stesse vicende; confronti tra la Bibbia e testi semitici extrabiblici che mostrano come Yahweh non fosse affatto ciò che è stato presentato; e contributi di genetisti appartenenti alla scienza ufficiale che dimostrano che, utilizzando il mio metodo del “fare finta che”, la scienza può fornire molte risposte a interrogativi ancora senza risposta.
Con Uno Editori, proseguono progetti che riguardano Italia, USA, Spagna, Brasile, Giappone…”
Infine, una curiosità: per uno studioso come lei, qual è il sogno nel cassetto?
“Continuare a fare ciò che sto facendo. Non ho obiettivi specifici. Poiché non ho scoperto nulla di nuovo, il mio compito è proseguire con il lavoro più semplice del mondo: raccontare ciò che leggo.”
Mauro Biglino intervistato da Daniele Penna: “Chiesa, Bibbia e dintorni”
A cura di Ufoalieni.it
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Riferimenti:
- Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni, ha ricoperto il ruolo di traduttore di ebraico antico per le Edizioni San Paolo. Da circa trent’anni si dedica allo studio dei cosiddetti testi sacri, sostenendo che solo attraverso la conoscenza e l’analisi diretta delle opere redatte dagli antichi possa emergere una comprensione autentica del pensiero religioso sviluppato dall’umanità nel corso della sua storia. È autore di numerosi bestseller, tra cui La Bibbia non è un libro sacro, Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia e Il dio alieno della Bibbia.
- La Bibbia non parla di Dio – Un libro di Mauro Biglino che propone una lettura alternativa dell’Antico Testamento, sostenendo che i testi biblici non parlano di divinità, ma raccontano eventi storici concreti. Attraverso un’analisi laica e letterale, egli suggerisce che il concetto di Dio trascendente non trova riscontro nella lingua ebraica. Il suo metodo invita a considerare la Bibbia come una narrazione “fisica” dell’origine dell’essere umano sulla Terra.
- La Bibbia non l’ha mai detto – di Mauro Biglino e Lorena Forni analizza l’influenza della cultura cattolica sulle leggi italiane, evidenziando come norme etiche siano spesso basate su interpretazioni soggettive dei testi biblici. Gli autori sostengono che uno Stato laico dovrebbe promuovere leggi laiche, senza imporre dogmi confessionali. Attraverso una traduzione rigorosa dei testi, dimostrano che le prescrizioni morali comunemente associate alla Bibbia non vi sono realmente presenti.
- Il dio alieno della Bibbia. Dalla traduzione letterale degli antichi codici ebraici – Questa pubblicazione di Mauro Biglino prosegue il suo lavoro precedente, esplorando la possibilità di contatti con civiltà extraterrestri come origine della nostra evoluzione. Analizza l’Antico Testamento per rivelare interpretazioni trascurate o dimenticate, offrendo nuove prospettive su un tema controverso.
- Intervista a Mauro Biglino: La Bibbia non parla di Dio – Scopri le teorie di Mauro Biglino, noto studioso e traduttore della Bibbia, in questa intervista in cui esplora il significato dei testi sacri e le sue sorprendenti conclusioni sulla figura di Dio.