Indice
Nel vasto pantheon dell’antico Egitto, poche divinità incarnano la complessità del pensiero umano come Thot, il dio della sapienza, della scrittura, della magia e della luna. Con la sua iconica testa di ibis o, in alcune raffigurazioni, di babbuino, Thot è una figura che trascende il culto religioso, diventando un simbolo universale della conoscenza e del legame tra l’umano e il divino. Ma chi era davvero Thot?
Quali ruoli ricopriva nella mitologia egizia e perché la sua influenza si estende ancora oggi, dalla filosofia antica alla cultura popolare? Questo articolo esplora la ricchezza di questa divinità, immergendoci nella sua storia, nei suoi significati e nel suo impatto culturale.
Origini e simbolismo di Thot

L’Ordinatore del Cosmo, venerato come Djehuty nelle epigrafi millenarie, emerge dalle nebbie del tempo predinastico. La sua identità si fonde con l’ibis sacro, il cui becco a falce disegna nel cielo l’emblema della luna nascente.
L’Ordinatore del Cosmo, venerato come Djehuty nelle epigrafi millenarie, emerge dalle nebbie del tempo predinastico. La sua identità si fonde con l’ibis sacro e con il babbuino, come dimostra la straordinaria statua del dio Thot in basalto rinvenuta a Porto Cesareo, dove l’animale è raffigurato nella tipica posizione seduta con le zampe appoggiate sulle ginocchia.
Nell’antica Khemenu, centro mondiale del suo culto, i sacerdoti custodivano la verità sulla genesi del mondo: ogni realtà esistente scaturiva dalla potenza creatrice della sua voce, secondo i sacri testi ermopolitani.
Il Reggitore delle Fasi Lunari governava con sapienza infinita l’alternarsi delle stagioni, scandendo festività e attività umane. L’Arbitro dei Cicli Temporali incarnava l’equilibrio perfetto tra illuminazione e oscurità, tra conoscenza manifesta e segreti iniziatici.
Le sue competenze si estendevano all’intero scibile umano: dai calcoli matematici alle formule magiche, dalle leggi geometriche alle arti mediche, dimostrando una natura enciclopedica senza pari.
Thot, l’inventore della scrittura

Tra i molti titoli attribuiti a questa figura, il più celebre è quello di creatore della scrittura. Secondo la mitologia, Thot donò agli Egizi i geroglifici, un sistema di segni che non era solo un mezzo di comunicazione, ma un’arte sacra capace di catturare l’essenza del divino.
Gli scribi, figure di grande prestigio, lo veneravano come loro protettore, offrendo gocce d’acqua dai loro calamai in suo onore prima di scrivere.
Alcune tradizioni attribuiscono la creazione dei geroglifici a Seshat, la dea dei registri e paredra del divino scriba. Tuttavia, mentre Seshat era la custode del sistema, Thot avrebbe avuto il compito di trasmetterlo all’umanità, diventando il simbolo della conoscenza scritta.
Si narra che il dio avesse raccolto la sapienza universale in 42 libri leggendari, noti come il “Libro di Thot”, nascosti in una cripta sacra. Questi testi, simbolo di magia e sapere divino, hanno alimentato miti che si sono propagati fino all’epoca ellenistica.
Thot nella mitologia egizia

Nella mitologia egizia, il signore della parola divina ricopriva ruoli fondamentali, spesso agendo come mediatore tra gli dèi. Secondo diverse tradizioni, l’antico sapiente sarebbe nato dalla testa di Seth oppure creato direttamente da Ra, senza figura materna.
Nel dramma di Osiride, la divinità dall’ibis assistette Iside con potenti incantesimi, permettendole di resuscitare temporaneamente il consorte e concepire Horus, preservando così l’ordine cosmico.
Durante l’aspro conflitto tra Horus e Seth per la successione al trono d’Egitto, il dio scriba assunse il ruolo di arbitro imparziale, guarendo miracolosamente entrambi i contendenti per ristabilire l’equilibrio universale. Nell’oscuro regno della Duat, il custode dei registri sacri adempiva alla sua funzione più solenne come scriba degli dèi.
A colui che conosce i geroglifici celesti spettava il compito di registrare con meticolosa precisione il verdetto durante il sacro rituale della psicostasia.
Secondo le credenze egizie, questo giudizio supremo si svolgeva nelle mistiche Sale di Amenti, dove le anime attendevano il proprio destino sotto lo sguardo vigile dell’archivista divino. Armato della sua tavoletta e del calamo, il misuratore dei destini garantiva il rispetto delle leggi divine, un ruolo che lo univa indissolubilmente a Maat, dea della verità e, secondo alcuni miti, sua consorte.
L’eredità greco-romana
L’influenza del patrono della scrittura si estese oltre i confini dell’Egitto. Con l’arrivo dei Greci, fu associato a Ermes, il messaggero degli dèi, dando vita a Ermete Trismegisto, una figura mitica a cui furono attribuiti testi esoterici come il Corpus Hermeticum.
Questi scritti, redatti tra il II e il III secolo d.C., fondevano filosofia platonica, misticismo egizio e gnosticismo, lasciando un’impronta profonda sul pensiero occidentale.

Un episodio significativo appare nel Fedro di Platone, dove Thot, chiamato Theuth, presenta al faraone Thamus la scrittura come un “farmaco per la memoria”. Thamus, però, la critica, sostenendo che avrebbe indebolito la memoria umana. Questo dialogo evidenzia il ruolo del dio come innovatore culturale e il dibattito antico tra oralità e scrittura.
Iconografia e rappresentazioni
Nell’arte egizia, il dio con testa di ibis è spesso raffigurato con un disco lunare e una mezzaluna sulla testa. L’ibis, con il suo becco a falce e il piumaggio bianco e nero, simboleggiava purezza e intelligenza. In alcune immagini, Thot appare come un babbuino, altro animale lunare per il suo comportamento notturno. Spesso tiene un ankh, simbolo della vita, o una bacchetta magica, emblema del suo potere.
I rilievi e le statue del dio si trovano in templi come quelli di Ermopoli e Dendera. A Ermopoli, il suo santuario era un centro di sapere, dove scribi e sacerdoti studiavano astronomia e magia. La sua iconografia, con la tavoletta da scriba, lo rende un’incarnazione visiva del potere della parola.
Thot nella cultura moderna
L’eredità del dio della conoscenza vive nella cultura contemporanea. In American Gods di Neil Gaiman, appare come Mr. Ibis, un gestore di pompe funebri, mentre in The Kane Chronicles di Rick Riordan è una figura chiave. Nel manga JoJo’s Bizarre Adventure, Thot è uno “stand” con poteri profetici, e nel videogioco Smite è un personaggio giocabile. Queste reinterpretazioni, pur distanti dal mito originale, ne sottolineano la versatilità come archetipo della saggezza.
Riflessioni finali: il lascito della sapienza
La figura di colui che conosce i segreti celesti trascende il semplice ricordo storico, incarnando l’eterno anelito umano alla comprensione e alla trasmissione del sapere. L’arte dei geroglifici, dono del dio scriba all’umanità, divenne l’architrave su cui fiorì l’intera civiltà egizia, la cui eredità ancora oggi ci seduce e interroga.
Ma il mito di colui che pesa le parole ci consegna un dilemma eterno: la conoscenza è un privilegio innocente, o reca con sé un fardello di responsabilità?
Nell’era del diluvio informativo, l’eredità del signore della scrittura sacra ci esorta a un rapporto più consapevole con il sapere. Come gli antichi amanuensi bagnavano d’inchiostro i loro pennelli con reverenza, così a noi spetta il compito di discernere, tra milioni di parole, quelle che elevano da quelle che corrompono.
Perché ogni simbolo, come insegnava il custode dei registri divini, racchiude in sé il potere di edificare mondi o distruggerli.
Qual è dunque l’autentico lascito di Thot-Ibis? Come la luna che ne ornava il capo, la verità oscilla tra rivelazione e enigma, invitandoci a una ricerca perpetua, fatta ugualmente di ardimento e umiltà.
FAQ su Thot – Il Dio Egizio della conoscenza
1. Chi era Thot nella mitologia egizia?
Thot (o Djehuty in egizio) era una delle divinità più poliedriche del pantheon egizio, venerato come:
- Inventore della scrittura geroglifica
- Patrono degli scribi e detentore del sapere (matematica, astronomia, magia)
- Mediatore cosmico nei conflitti tra divinità (es. tra Horus e Seth)
- Guida delle anime nel tribunale dell’aldilà durante la psicostasia
Iconografia: Rappresentato come ibis sacro o babbuino, simboli legati alla luna e alla misurazione del tempo.
2. Quali valori e funzioni rappresentava?
Thot incarnava tre principi fondamentali:
- Ordine cosmico: Garantiva l’equilibrio tra forze opposte (es. luce/oscurità)
- Conoscenza sacra: Custode dei libri divini, tra cui il leggendario Libro di Thot
- Giustizia ultraterrena: Registrava i verdetti nella pesatura del cuore, affiancando Maat
Curiosità: A Ermopoli Magna, suo principale centro di culto, era considerato demiurgo creatore.
3. Quali sono i miti principali legati a questa divinità?
- Nascita misteriosa: Secondo diverse tradizioni, emerse dalla testa di Seth o fu creato direttamente da Ra
- Resurrezione di Osiride: Fornì a Iside le formule magiche per concepire Horus
- L’arbitrato divino: Guarì Horus e Seth durante la lotta per il trono d’Egitto
- La psicostasia: Annotava il destino delle anime nella Sala della Verità
4. Quali leggende successive hanno reinterpretato Thot?
L’eredità di Thot si evolse in:
- Ermete Trismegisto (fusione greco-egizia), figura chiave dell’ermetismo
- Il Corpus Hermeticum, testi esoterici attribuiti alla sua sapienza
- Miti esoterici sul Libro di Thot, ritenuto fonte di conoscenza proibita
Prova archeologica: Statue come quella in basalto di Porto Cesareo (IV sec. a.C.) testimoniano il suo culto oltre l’Egitto.
A cura di Singolaris
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook
© Riproduzione riservata
- “Thot.” Enciclopedia Treccani. http://www.treccani.it/enciclopedia/thot/.
- “Thoth.” Wikipedia. https://en.wikipedia.org/wiki/Thoth.
- “Thoth.” Egyptian Museum. https://www.egyptianmuseum.org/deities-thoth.
- “Statua del dio Thot in basalto.” Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Porto Cesareo (LE), IV sec. a.C. https://museotaranto.cultura.gov.it/it/reperto/statua-del-dio-thot-in-basalto/.