Il titolo del film TENET appare in un’enigmatica iscrizione multipalindromica ritrovata per la prima volta a Pompei, nel 1925. Si trova anche a Santiago de Compostela.
Christopher Nolan è sempre stato un regista estremamente metodico e cerebrale. Tutti i suoi film sono orchestrati attorno a un piano disegnato al millimetro sotto forma di un labirinto irrisolvibile pieno di trappole, enigmi e simboli criptati.
Un caos che organizza attraverso la sua privilegiata mente cartesiana.
“TENET” di recente uscita è un film geometrico dal titolo palindromo che può essere letto in entrambe le direzioni, esattamente quello che intendeva fare con la sua narrazione, andando avanti e indietro come se fosse dovuto a un movimento permanente.
Da dove viene la parola TENET?
Nel film si dice che ci sono porte che si aprono e si chiudono e bisogna stare attenti perché a volte possono essere quelle giuste e altre volte quelle sbagliate.
Ma oltre a poter obbedire a un semplice ‘macguffin‘, il termine si trova al centro della cosiddetta Piazza Sator che è un multipalndromo, così che TENET può essere letto dall’alto verso il basso, da sinistra a destra, formando una croce.
Mistero del suo significato
Il quadrato magico è composto da cinque parole latine: SATOR-AREPO-TENET-OPERA-ROTAS. Tutti sono inclusi nel film e corrispondono a punti cardinali fondamentali nel suo sviluppo.
Sator è il nome del personaggio interpretato da Kenneth Branagh, Andrei Sator (il villain), è diventato il cattivo del ruolo e che ha in suo possesso la tecnologia del futuro per esercitare l’investimento.
ROTAS diventa il nome dell’agenzia a cui si appoggia il villain per entrare nei suoi tanti freeport sparsi per il nord Europa. AREPO è nel film il nome di un mercante d’arte che produce dei falsi di Goya ed è un hàpax usato dal protagonista per avvicinarsi alla moglie dell’oligarca russo.
TENET sarebbe l’organizzazione che vuole fermare una terza guerra mondiale. Infine, Opera corrisponde alla scena di apertura.
Il Quadrato Magico del Sator
La Piazza Sator fu scoperta per la prima volta a Pompei (citata nel film) nel 1925 ed è nota per essere un’iscrizione latina popolare durante il I secolo d.C.
Successivamente, ulteriori iscrizioni sarebbero state scoperte in diversi luoghi, tra cui Santiago de Compostela.
Per quanto riguarda ciò che significa, è un mistero. Ci sono molte teorie che lo circondano (la stessa cosa con il film di Christopher Nolan).
Alcuni dicono che potrebbe avere un carattere esoterico, cabalistico, associato ai Templari, ma anche alla tradizione cristiana poiché, oltre alla croce centrale, riordinando le lettere del quadrato, si ottiene un doppio Paternoster e bisognerebbe solo farne due ” a ” e due” o “, che rappresenterebbero l’alfa e l’omega.
Cioè, Dio come l’inizio e la fine.
La sua traduzione dal latino sarebbe “Il seminatore Arepo guida abilmente le ruote”, ma se si apportassero piccole modifiche, come “SAT ORARE POTEN ET OPERA ROTAS” si otterrebbe “Abbastanza potere per pregare e per lavorare quotidianamente” ovvero “pregare e lavorare“.
Secondo uno studio pubblicato nel 2004 da Carlos Pérez Rubín (Università Complutense), sono state trovate iscrizioni in una Bibbia latina del IX secolo, su monete austriache del XIV secolo o in numerosi edifici eretti dai Cavalieri Templari.
E nell’Enciclopedia Britannica si legge: “Già nel XIX secolo veniva inciso su amuleti e posto su donne incinte per garantire un parto sicuro“.
Esistono, come si può vedere, innumerevoli teorie sull’origine di questo puzzle, sul mistero delle parole scelte e sul loro significato o sul loro utilizzo da parte dei Templari.
Nolan usa quell’enigma irrisolto nel suo nuovo lavoro per creare un altro puzzle visivo nascosto sotto le spoglie di un film di spionaggio che salva il mondo.