No, questa NON rappresenta una porta per i marziani. Anche se la fotografia del rover Curiosity della NASA, scattata il 7 maggio tramite la sua fotocamera Mast (“Mastcam” in breve), sembrava mostrare una “porta aliena”, gli esperti sono abbastanza sicuri che si tratti solo di una caratteristica naturale del paesaggio marziano.
La porta su Marte
Il geologo britannico Neil Hodgson, specializzato nello studio della geologia di Marte, ha dichiarato a WordsSideKick.com: “Questa è un’immagine molto curiosa, ma sembra essere un’erosione naturale”.
L’immagine è stata pubblicata dalla NASA più avanti nella settimana, suscitando un grande interesse sulla rete.
Sono state create diverse versioni a colori dell’immagine originale in bianco e nero, tra cui un panorama che combina diverse fotografie di Curiosity, come mostrato sul sito web di Gigapan.com, specializzato in fotografia panoramica.
Secondo il geologo planetario Nicholas Mangold dell’Università di Nantes in Francia, che ha parlato con WordsSideKick.com, ci sono vari indizi che suggeriscono che il soggetto dell’immagine non sia una vera porta: ad esempio, la sua altezza inferiore ai 3 piedi (1 metro).
Mangold ha scherzato che forse i marziani erano piccoli, ma altri suggerimenti sarcastici provenienti da Internet includono la teoria che si tratti della tomba spaziale di Gesù, una culla per gli extraterrestri o un punto di salvataggio per un videogioco, come riportato dal sito web di Vice.
Tuttavia, gli esperti affermano che la vera spiegazione è che quella che sembra una porta è in realtà un’apertura poco profonda nella roccia causata quasi certamente da forze naturali.
Erosione di Marte
Quindi se la porta non è una porta, cos’è?
Marte subisce l’erosione delle rocce, che ha portato alla formazione di una particolare struttura sulla sua superficie. Tuttavia, la natura di questa struttura è oggetto di dibattito: sebbene alcuni sostengano che si tratti di una porta, altri esperti come Hodgson, vicepresidente della società britannica di geoscienze Searcher, ritengono che sia causata dall’erosione.
Secondo Hodgson, la struttura è formata da strati rocciosi che possono essere chiaramente visti sulla roccia, scendendo a sinistra e più in alto a destra. Questi strati sono composti da letti di limo e letti di sabbia più duri, che si distinguono facilmente.
Tuttavia, Hodgson afferma che questi strati sono stati depositati circa 4 miliardi di anni fa in condizioni sedimentarie, forse in un fiume o in una duna mossa dal vento (sebbene avrebbe bisogno di vedere ulteriori prove per confermare questa teoria).
Negli ultimi miliardi di anni, i venti marziani hanno eroso gli strati rocciosi esposti sulla superficie di Marte, come dimostrano le tracce visibili all’interno della “porta“. Inoltre, l’immagine mostra anche diverse fratture verticali naturali causate dal deterioramento delle rocce su Marte. La piccola grotta o “porta” sembra essere stata formata dall’intersezione di queste fratture verticali con gli strati rocciosi.
Secondo quanto dichiarato, la grotta a forma di porta è stata formata da un grosso masso che è crollato sotto il suo peso. La gravità su Marte non è così intensa come sulla Terra, ma comunque sufficiente per causare il crollo del masso.
La roccia che si trova sulla superficie a destra della “porta” sembra essere la causa del crollo e presenta un bordo liscio e verticale. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che è caduta di recente e non è stata esposta per molto tempo ai venti marziani. Questo fenomeno è comune in molte zone aride della Terra ed è del tutto naturale
Niente terremoti
Mangold, che analizza i dati geologici dei rover Curiosity e Perseverance, è d’accordo sul fatto che la formazione rocciosa a forma di “porta” su Marte sia di origine naturale.
Secondo Mangold, si tratta di fratture che si sono sviluppate in due direzioni, creando una “scatola aperta” con un aspetto simile a una porta. Non si tratta quindi di un manufatto artificiale.
Recenti speculazioni su internet hanno suggerito che la piccola grotta a forma di porta potrebbe essere stata causata da un sisma marziano, noto come “Marsquake“. Tuttavia, è importante notare che anche se alla fine del 2021 si sono verificati due dei più grandi Marsquakes mai registrati, non è ancora chiaro se queste scosse siano state sufficientemente forti da causare la formazione della porta rocciosa.
Mangold è favorevole all’idea, dichiarando: “L’intera montagna mostra chiare evidenze di fratture, che non necessariamente sono state causate da grandi terremoti“. Secondo lui, le fratture potrebbero essersi formate in precedenza, sotto la superficie, a causa della pressione idraulica dell’acqua che si infiltrava nelle fessure della roccia, o a causa di uno stress termico derivante dalle variazioni stagionali della temperatura sulla superficie del pianeta.
Il geologo Angelo Pio Rossi della Jacobs University di Brema, in Germania, ha descritto l’affioramento come un bellissimo esempio di roccia fratturata. Rossi ha utilizzato le fotografie scattate dal rover Curiosity per creare dei panorami dell’affioramento e ha concordato sul fatto che la grotta a forma di porta sia stata formata dalle fratture visibili nella roccia.
Rossi ha anche spiegato che parte del suo lavoro consiste nel cercare analoghi terrestri per le strutture geologiche osservate su Marte, poiché ci sono numerose strutture simili sulla Terra.
Inoltre, Hodgson ha affermato che i Marsquakes hanno avuto poco a che fare con la formazione dell’affioramento. In una e-mail a WordsSideKick.com, Hodgson ha spiegato che “qualsiasi blocco isolato da fratture può eventualmente cadere a valle, anche se la pendenza è lieve” e che “le fratture stesse non sono state create direttamente dai Marsquakes, ma semplicemente dalla deformazione avvenuta nel corso del tempo geologico“.
Hodgson ha anche sottolineato l’importanza delle immagini scattate dai rover su Marte, affermando che la fotografia dell’affioramento è un esempio di come queste immagini possano essere utili per studiare la geologia del pianeta: “Questa è davvero una buona immagine… mostra solo quale buona geologia possiamo fare con le immagini che tornano da Curiosity and Perseverance”.
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A cura di Ufoalieni.it
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