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Quando “Squid Game” ha debuttato su Netflix il 17 settembre 2021, ha avuto un impatto culturale dirompente, catturando l’attenzione globale con la sua narrazione inquietante e visivamente potente. Non è soltanto un thriller avvincente e una critica feroce al capitalismo moderno, ma è anche un riflesso crudo e spietato di una realtà storica che ha segnato profondamente la società sudcoreana.
Dietro la trama apparentemente distopica ideata dal regista Hwang Dong-Hyuk si nasconde un retaggio di dolore e disuguaglianze reali: gli scioperi degli operai Ssangyong del 2009 e le devastanti conseguenze della crisi economica. Per comprendere appieno il significato di “Squid Game”, bisogna immergersi in questa pagina oscura della storia recente della Corea del Sud.
La crisi che ha cambiato tutto
Nel 2009, la Corea del Sud era ancora scossa dagli effetti della crisi finanziaria globale del 2008, un terremoto economico che aveva colpito duramente le fasce più vulnerabili della popolazione. In quel contesto, l’azienda automobilistica Ssangyong Motors annunciò il licenziamento di oltre 2.600 lavoratori, una decisione che scatenò una reazione senza precedenti.
Gli operai, in lotta per i loro diritti e per la sopravvivenza economica delle loro famiglie, decisero di occupare la fabbrica per 77 giorni. Ciò che seguì fu una repressione brutale da parte delle forze dell’ordine: proiettili di gomma, pistole stordenti e un uso sistematico della violenza per spezzare la resistenza dei manifestanti. La vicenda lasciò una ferita aperta nella società sudcoreana, segnando la fragilità della classe media e la crudele realtà di un sistema economico che non lascia scampo ai più deboli.
Il legame con “Squid Game”
Hwang Dong-Hyuk ha dichiarato apertamente che la storia di Seong Gi-hun, il protagonista della serie, è profondamente radicata in questa realtà. Gi-hun è un uomo schiacciato dai debiti e dalla precarietà, un riflesso delle difficoltà affrontate da migliaia di lavoratori sudcoreani nel periodo post-crisi.
Un momento particolarmente toccante della prima stagione è quando Gi-hun ricorda la brutale repressione della polizia durante una manifestazione: un chiaro riferimento agli scioperi della Ssangyong. Attraverso questa narrazione, Hwang non si limita a raccontare una storia di sopravvivenza, ma punta a esporre le profonde disparità che continuano a dividere la società.
Un secondo capitolo più politico
Con l’uscita della seconda stagione, Hwang Dong-Hyuk ha approfondito ulteriormente le divisioni che caratterizzano il mondo contemporaneo. Nelle sue parole, il nuovo capitolo esplora disparità di genere, razza, religione e classe sociale. In un’epoca in cui sembra che vincere la lotteria – o in questo caso, un gioco mortale – sia l’unica via di fuga da un sistema soffocante, la serie si è trasformata in uno specchio oscuro delle nostre realtà.
La seconda stagione si distingue per una narrazione ancora più profonda, mettendo in evidenza come i giovani affrontino un mondo privo di opportunità e pieno di divisioni sempre più marcate. Ogni episodio è un invito a riflettere su come le strutture sociali perpetuino ingiustizie e sfide impossibili da superare per molti.
Perché ci coinvolge?
Il successo di “Squid Game” non è casuale. La serie parla a tutti noi perché tocca corde universali: il desiderio di riscatto, la paura di perdere tutto, la lotta contro un sistema percepito come ingiusto. In un mondo in cui le disuguaglianze sono sempre più evidenti e la mobilità sociale appare un miraggio, questa serie ci invita a riflettere sulle nostre stesse società.
Ogni personaggio rappresenta una sfaccettatura dell’umanità: dall’ambizione cieca alla disperazione più profonda. Ogni sfida ci ricorda che, nel gioco del potere, non ci sono vincitori veri.
Conclusione
“Squid Game” non è solo una serie: è una denuncia sociale mascherata da intrattenimento. Attraverso la lente della finzione, il regista ci mostra un mondo in cui la speranza e la sopravvivenza sono beni di lusso, accessibili solo a pochi.
Con una seconda stagione che ha ulteriormente esplorato l’umanità e le sue fragilità, ci viene chiesto di guardare oltre la superficie e di chiederci: quanto siamo lontani, davvero, dal mondo distopico rappresentato nella serie? Forse meno di quanto vorremmo ammettere. Sei pronto a scoprire la verità dietro il gioco?
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Riferimenti:
- The real-life violence that inspired South Korea’s ‘Squid Game’ – Un’analisi su come la violenza reale in Corea del Sud ha influenzato “Squid Game” (France24).
- Squid Game’s Strike Flashbacks Were Modeled on Our Real-Life Factory Occupation – Come gli scioperi reali alla Ssangyong hanno ispirato “Squid Game” (Jacobin).