La "porta"su Marte: ecco come si è formata
Gio. Gen 23rd, 2025

Negli ultimi anni, un’immagine catturata dal rover Curiosity della NASA ha suscitato un notevole interesse pubblico e scientifico. La fotografia, scattata il 7 maggio 2022 tramite la fotocamera Mastcam, mostra una formazione rocciosa che, a prima vista, sembra assomigliare a una porta incastonata nella superficie di Marte. Tuttavia, analisi dettagliate e dichiarazioni di esperti confermano che si tratta di una caratteristica naturale del paesaggio marziano, frutto di processi geologici noti.

L’analisi geologica della “porta”

Neil Hodgson, geologo britannico specializzato nella geologia di Marte, ha dichiarato: “Questa è un’immagine molto curiosa, ma sembra essere il risultato di un processo di erosione naturale”. L’immagine, inizialmente pubblicata dalla NASA e successivamente condivisa in versioni a colori e panoramiche su siti come Gigapan.com, ha attirato l’attenzione per la sua apparente regolarità. Tuttavia, un’osservazione più attenta rivela dettagli chiave che smentiscono l’ipotesi di un’origine artificiale.

Secondo Nicholas Mangold, geologo planetario presso l’Università di Nantes in Francia, l’altezza della formazione è inferiore a 1 metro, rendendo improbabile qualsiasi funzione pratica come porta. Mangold ha scherzato che forse i marziani erano di dimensioni minute, ma ha sottolineato che la struttura è chiaramente una cavità poco profonda formatasi in seguito a processi naturali. Questi includono l’intersezione di fratture verticali con gli strati sedimentari della roccia, fenomeno comune sia su Marte che sulla Terra.

fiore minerale su marte
Un altro spettacolo intrigante su Marte: questa foto mostra un “fiore minerale” insieme ad altre caratteristiche diagenetiche sulla superficie di Marte catturate dal rover Curiosity della NASA il 25 febbraio 2022.(Credito immagine: NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Hodgson ha fornito ulteriori dettagli sul contesto geologico: gli strati rocciosi che compongono la formazione si sono depositati circa 4 miliardi di anni fa in condizioni sedimentarie, forse in un antico fiume o in una duna mossa dal vento. Successivamente, l’erosione causata dai venti marziani ha modellato la superficie, creando le fratture visibili nella roccia. Queste fratture, combinate con il peso del masso sovrastante, hanno portato al crollo di una porzione della roccia, generando la piccola cavità osservata.

Un elemento distintivo è la presenza di un grande blocco roccioso ai piedi della struttura. Questo blocco presenta un bordo liscio e verticale, suggerendo un crollo recente che non ha subito una significativa erosione dai venti marziani. Fenomeni simili sono comuni in molte aree aride della Terra, dove la combinazione di fratture naturali e peso gravitazionale porta al collasso di rocce isolate.

Marsquakes e altre speculazioni

porta marte niente terremoti
Due dei più grandi terremoti registrati su Marte si sono verificati nella Valles Marineris, una rete di canyon, mostrata qui in questa immagine a colori. (Credito immagine: NASA/JPL/USGS)

Alcuni commentatori hanno ipotizzato che la formazione possa essere stata causata da un sisma marziano, noto come “Marsquake”. Tuttavia, Mangold e altri esperti concordano che le fratture osservate nella roccia si siano formate molto tempo prima dell’eventuale attività sismica. Queste fratture potrebbero essere il risultato di processi come l’infiltrazione di acqua sotto pressione o lo stress termico causato dalle estreme variazioni di temperatura stagionali su Marte.

Angelo Pio Rossi, geologo presso la Jacobs University di Brema, ha descritto la formazione come un esempio classico di roccia fratturata. Le immagini scattate da Curiosity permettono di osservare chiaramente le linee di frattura e di comprendere come queste abbiano determinato il crollo della roccia. Rossi ha sottolineato che parte del suo lavoro consiste nel trovare analoghi terrestri per le strutture geologiche marziane, evidenziando le similitudini tra le fratture su Marte e quelle presenti in ambienti aridi della Terra.

Hodgson ha inoltre spiegato che i Marsquakes registrati nel 2021 – i più grandi mai osservati fino ad oggi – non sono direttamente collegati alla formazione della “porta”. “Le fratture che vediamo sono il risultato di deformazioni avvenute nel corso di miliardi di anni, non di eventi recenti,” ha dichiarato.

Il valore scientifico delle immagini

Le fotografie catturate dai rover come Curiosity e Perseverance offrono una finestra unica sulla geologia marziana. L’immagine della presunta “porta” non solo ha alimentato la curiosità del pubblico, ma ha anche fornito agli scienziati dati preziosi per comprendere i processi erosivi e sedimentari su Marte. Hodgson ha concluso: “Questa è davvero un’ottima immagine, un esempio di come possiamo fare geologia dettagliata anche a milioni di chilometri di distanza.

Conclusioni

La formazione rocciosa a forma di “porta” su Marte rappresenta un fenomeno naturale, risultato di processi erosivi, fratture naturali e crolli gravitazionali. Sebbene l’immagine abbia stimolato teorie fantasiose, le analisi scientifiche dimostrano che non vi è alcun mistero artificiale dietro questa struttura. Eventi come questo sottolineano l’importanza delle missioni robotiche per l’esplorazione planetaria, che continuano a offrire una comprensione sempre più approfondita della geologia e dell’evoluzione di Marte.

A cura di Ufoalieni.it

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Di UFO84

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