Anunnaki: la clonazione dell'uomo
Mer. Gen 22nd, 2025

Da chi fu clonato l’uomo? Da scienziati alieni giunti sulla Terra? Secondo Zecharia Sitchin, autore e profondo conoscitore delle antiche civiltà mesopotamiche, l’uomo sarebbe stato il risultato di un esperimento di ingegneria genetica condotto da esseri extraterrestri: gli Anunnaki. In diverse sue opere, tra cui La Bibbia degli Dei, egli ricostruisce un affascinante racconto di come l’umanità potrebbe essere stata “clonata” da questi visitatori stellari, fornendo un’interpretazione alternativa delle origini dell’uomo.

Enki, Ninmah e la clonazione dell’uomo

clonazione dell'uomo Anunnaki

Circa 300.000 anni fa, Enki, un importante scienziato e capo della missione terrestre, ebbe l’idea di creare un lavoratore che potesse sostituire gli Anunnaki nelle dure operazioni di estrazione mineraria. Questi esseri celesti erano impegnati nelle miniere d’oro situate nella regione dell’Abzu, identificata da alcuni con l’attuale Zimbabwe. Stremati dal duro lavoro, necessitavano di manodopera.

Enki propose ai suoi superiori un piano rivoluzionario: creare un essere simile a loro, ma non uguale, un’entità a “immagine e somiglianza“, capace di lavorare nelle miniere. Ottenuto il consenso, Enki convocò sua sorellastra Ninmah, conosciuta anche con il titolo di NIN.TI, la “Signora della Vita“, la quale aveva il compito di assisterlo nella creazione del nuovo essere. Questo nuovo essere sarebbe stato ottenuto attraverso la manipolazione genetica di ominidi già presenti sulla Terra, verosimilmente l’Homo erectus.

Il laboratorio di Bit Shimti e la creazione dell’Adamu

Il laboratorio dove si svolse questo straordinario esperimento era chiamato Bit Shimti, ovvero “La casa dove viene soffiato il vento della vita“. Qui, Enki e Ninmah combinarono il materiale genetico, o “Zelem” – termine che Sitchin traduce come “DNA” – di un maschio con l’ovulo di una femmina di ominide. Una volta fecondato, l’ovulo veniva impiantato nell’utero di una donna.

Tuttavia, i primi esperimenti non furono immediatamente fruttuosi. Il processo descritto in testi antichi come l’epica di Atra Hasis parla di numerosi tentativi e fallimenti, con creature malformate o incapaci di sopravvivere. Dopo molte prove, però, Enki e Ninmah riuscirono a creare il primo essere umano, l’Adamu, figura che ricorda l’Adamo biblico. Quando il primo “modello” fu completato, Ninmah lo sollevò esultante, proclamando: “Io l’ho creato! Le mie mani l’hanno fatto“. Da questo primo uomo si avviò una replicazione in massa.

Ninmah, identificata anche come Mammi – termine da cui deriverebbe l’odierna parola “mamma” – utilizzò una procedura avanzata di clonazione. Con preparazioni genetiche note come TI.IT (il “soffio della vita”), plasmò “argilla” in forme maschili e femminili, generando gruppi di lavoratori. Tuttavia, questi primi esseri ibridi non erano in grado di riprodursi naturalmente. Solo successivamente, con ulteriori modifiche genetiche, l’Adamu fu dotato di capacità riproduttive.

Serpenti Intrecciati anunnaki la clonazione dell'uomo
Simbolo serpente intrecciato

L’evoluzione e il Giardino dell’Eden

Dopo la creazione dell’Adamu, questi lavoratori primitivi furono trasferiti dall’Abzu al Giardino dell’Eden, noto nella tradizione sumera come E.DIN. Fu qui che Enki e Ninmah continuarono a sperimentare, migliorando geneticamente gli esseri umani. Secondo Sitchin, queste modifiche portarono all’evoluzione dell’Homo sapiens, attraverso fasi intermedie come il Neanderthal e il Cro-Magnon. L’Eden, quindi, non sarebbe stato un luogo mitologico, ma un vero e proprio centro di biotecnologia dove si condussero avanzati esperimenti di ingegneria genetica.

Un simbolo chiave di queste manipolazioni genetiche è il caduceo di Enki: due serpenti intrecciati, interpretati come la doppia elica del DNA. Questo simbolo, ancora oggi utilizzato nella medicina, sarebbe una traccia delle conoscenze biotecnologiche avanzate.

Il ruolo dello “Zelem” nella creazione dell’uomo

Uno dei concetti centrali è il termine “Zelem“, che viene identificato con il DNA. Secondo la Genesi biblica, nel versetto 1:27, Dio crea l’uomo a “Sua immagine e somiglianza”. Tuttavia, viene proposta una lettura alternativa di questo passo: il termine “Elohim”, che tradizionalmente si riferisce a Dio, sarebbe in realtà un riferimento a “coloro che vengono dall’alto”, ossia gli Anunnaki. Secondo questa interpretazione, questi esseri celesti avrebbero plasmato l’Adamu, colui che viene dalla terra, utilizzando il loro “Zelem”, ovvero il materiale genetico che avrebbero usato per clonare e replicare immagini di sé stessi, dando così origine all’umanità.

Critiche alle teorie di Sitchin

È fondamentale sottolineare che queste teorie hanno ricevuto ampie critiche dalla comunità accademica. Molti studiosi le hanno etichettate come pseudoscienza e pseudostoria, sostenendo che mancano di prove concrete e che le traduzioni dei testi antichi non sono supportate da esperti di linguistica e storia.

Le sue interpretazioni sono spesso considerate selettive e prive di validità scientifica, con molti accademici che le respingono come prive di fondamento​. Inoltre, non esistono evidenze archeologiche che supportino l’idea di una clonazione extraterrestre o di ingegneria genetica nel nostro passato, lasciando molte delle sue affermazioni senza un solido supporto empirico.

Conclusioni

Zecharia Sitchin ha elaborato una teoria complessa e affascinante sulle origini dell’umanità, basata su una rilettura dei testi sumeri e biblici attraverso la lente dell’ingegneria genetica e delle visite extraterrestri. Secondo questa visione, l’uomo non sarebbe il frutto di un’evoluzione puramente naturale, ma il risultato di un intervento consapevole e avanzato da parte degli Anunnaki, che utilizzarono la biotecnologia per creare un essere capace di lavorare per loro.

Seppur ampiamente dibattute e spesso contestate dalla comunità accademica, queste teorie continuano a stimolare il dibattito su chi siamo e da dove veniamo, spingendoci a considerare la possibilità che il nostro passato possa essere molto più complesso e sorprendente di quanto pensiamo.

A cura di Ufoalieni.it

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Riferimenti:

  • Zecharia Sitchin – Autore noto per le sue teorie sugli Annunaki e le origini extraterrestri dell’umanità, secondo la Wikipedia.
  • La Bibbia degli Dei – In questo libro Sitchin interpreta Elohim come più divinità, proponendo nuove ipotesi sulle interazioni con gli esseri umani.
  • L’Altra Genesi – Zecharia Sitchin – Sitchin suggerisce l’influenza extraterrestre nella creazione dell’umanità, affascinando appassionati di archeologia e teorie sugli alieni.
  • Il Libro Perduto del Dio Enki – L’autore esplora gli Annunaki di Nibiru, arrivati sulla Terra 445.000 anni fa in cerca di oro, sfidando le convinzioni tradizionali sulla nostra storia.

Di UFO84

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

Un pensiero su “Anunnaki: la clonazione dell’uomo”
  1. Se questi esseri erano così evoluti a livello tecnologico, come mai hanno creato l’uomo per cercare l’oro e non hanno usato dei macchinari o altri sistemi molto piu’ sofisticati rispetto araziella misera forza umana ?
    grazie

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