I giornali ne parlavano, la gente voleva sapere, ma nessuno riusciva a penetrare il mistero legato a il caso amicizia. Cosa stava succedendo? Strane macchine volanti solcavano i cieli d’Italia. Erano gli anni Cinquanta. Alcuni scattarono foto incredibili, altri si spaventarono e gridarono: “Sono qui, sono tra noi!“, mentre altri ancora credevano che gli alieni fossero venuti in aiuto. Ma chi erano? Da dove venivano e, soprattutto, cosa volevano?
Fino a poco tempo fa si riteneva che il fenomeno del contattismo, ovvero l’incontro deliberato, ripetuto nel tempo, tra l’uomo ed entità extraterrestri evolute, coinvolgesse solo pochi individui scelti, o contattisti.
Molti di loro sono passati alla storia. George Adamski, Howard Menger, Eugenio Siragusa, solo per citarne alcuni, tutti hanno rispettato fedelmente questo cliché.
Il Caso amicizia
Nel 2007 accadde qualcosa che avrebbe cambiato le carte in tavola. Stefano Breccia, ingegnere marchigiano residente in Abruzzo, pubblicò alcuni documenti sorprendenti che sembravano rivelare la storia di ripetuti incontri diretti tra più di 100 persone e esseri extraterrestri che vivevano in numerose basi segrete sul nostro pianeta
Protagonista della vicenda raccontata da Breccia è lo scrittore Bruno Sammaciccia. Il caso sarebbe avvenuto principalmente a Pescara e dintorni. Tutto sarebbe iniziato nel 1956 e sarebbe durato molti anni. Di notevole interesse sono i filmati e le fotografie finora emersi.
Ma ancora più straordinarie sono le testimonianze delle persone coinvolte. Tutti chiamavano la loro storia “amicizia“, e questo è il nome che ci è pervenuto oggi. Grazie al coraggio di Stefano Breccia, è venuta alla luce una delle saghe più maestose dell’ufologia. Decidere di renderlo noto non è stata una decisione facile.
Tutto è nato da un’idea di Bruno Sammaciccia. Stava pensando di scrivere le sue esperienze e poi chiese a Breccia di farlo. E così Breccia trascorse un mese a casa sua a registrare le sue storie, per poi mettere tutto insieme. Oltre a esaudire i desideri del suo caro amico, Breccia si era prefissato un altro obiettivo: sperava che potesse funzionare come esca per incoraggiare altre persone del gruppo a farsi avanti.
Gaspare De Lama e sua moglie Mirella erano tra coloro che sono stati coinvolti nella vicenda del “caso amicizia“, accogliendo l’invito di Breccia a farsi avanti. Ora, dopo la sua scomparsa all’età di 102 anni, la memoria di Gaspare vive attraverso i racconti e le esperienze condivise. Gaspare ammirava il coraggio di Stefano di esporsi in modo così diretto, nonostante fosse una figura nota nel mondo scientifico e accademico.
Gaspare De Lama divenne un appassionato di ufologia alla fine degli anni ’40 e, insieme alla moglie, cercò un percorso di maggiore consapevolezza. Anche la madre di Gaspare ha preso parte ai fatti.
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Riferimenti:
- I nostri amici extraterrestri. Un’intervista a Gaspare De Lama e Mirella Bergamini, protagonisti del «Caso amicizia». Ediz. speciale – Questo libro raccoglie le testimonianze di Gaspare De Lama e Mirella Bergamini, protagonisti del “Caso Amicizia”, che raccontano il loro straordinario contatto con extraterrestri dal 1960 al 1965. Dopo anni di silenzio, hanno deciso di condividere le loro esperienze, trasmettendo un messaggio di amore e unità. Un’opera che offre uno sguardo affascinante su un fenomeno unico nell’ufologia.