Dama di Elche: l'enigma di una regina Anunnaki?
Lun. Dic 23rd, 2024

Una delle speculazioni più affascinanti riguardo alla Dama di Elche è la possibilità che possa rappresentare una regina Anunnaki, legata alle antiche leggende di questa civiltà mesopotamica. Gli Anunnaki sono spesso descritti come divinità o esseri di alto rango nella mitologia sumera, e la connessione con la Dama di Elche offre uno spunto intrigante per esplorare le origini e il significato di questa figura enigmatica.

La Dama di Elche

La Dama di Elche è una statua iberica in pietra calcarea, risalente tra il V e il IV secolo a.C. Misura 56 cm di altezza e pesa 65.08 kg. Fu scoperta il 4 agosto 1897 a Elche, in Spagna.

Gli operai della fattoria stavano svolgendo lavori di aratura sul pendio sud-est della collina di La Alcudia. Secondo la leggenda locale, Manuel Campello Esclapez, un ragazzo di 14 anni, scoprì la statua mentre aiutava con i lavori. Usando un piccone, iniziò a scavare durante una pausa dai braccianti.

Dama di Elche
La Dama di Elche e una ricreazione con i colori che il pezzo indossava

La scoperta divenne subito nota a Elche e attirò l’attenzione della comunità. Gli amici della famiglia andarono a trovarla, ma non tutti potevano visitarla, così, in un gesto di generosità, la Dama, conosciuta anche come la “Regina abitante”, fu esposta sul balcone per la contemplazione dei vicini.

In agosto si celebra il mistero di Elche e don Pedro Ibarra invitò a casa sua l’archeologo francese Pierre Paris. Quando Paris vide il busto, comprese che si trattava di un vero gioiello e riferì al Museo del Louvre di Parigi, che rispose immediatamente offrendo una grossa somma di denaro: 4000 franchi dell’epoca.

Nonostante l’opposizione della moglie di Ibarra, il busto iberico fu venduto, e il 30 agosto 1897 la Dama di Elche fu inviata ben confezionata a Parigi. Per 40 anni, la Dama di Elche fu esposta al Louvre.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, iniziata nel 1939, come misura precauzionale, la statua fu trasferita nel castello di Montauban, vicino a Tolosa, considerato un luogo più sicuro rispetto alla capitale parigina. Nel 1941, la statua fu recuperata attraverso uno scambio di opere con il governo di Vichy del maresciallo Pétain.

La Dama rimase nel Museo del Prado per 30 anni, da quando tornò in Spagna fino al 1971, quando fu incorporata nella collezione permanente del Museo Archeologico Nazionale.

Un mistero irrisolto

La verità è che la Spagna si è distaccata dalla sua storia in epoche passate e, di conseguenza, esiste un ampio divario identificativo per determinare quali siano le radici spagnole. Chi erano gli iberici e quale fosse la loro eredità sono ancora due domande che ricevono solo risposte teoriche.

Alcuni ricercatori avanzano l’ipotesi che la civiltà iberica potrebbe avere origini legate all’antica Sumeria. Erich Von Däniken ha rivelato molte lacune nella storia, suggerendo che stiamo gradualmente decifrando il nostro passato. Secondo alcune teorie, gli esseri rappresentati in varie culture potrebbero essere, appunto, Anunnaki.

Inoltre, si sostiene che gli Illuminati abbiano pagato un uomo di nome John F. Moffitt per affermare che il pezzo era un falso. Alcuni affermano che la Dama di Elche sia di origine sumera, fenicia, o addirittura un’imperatrice di Atlantide, adoratrice dell’iconografia di Ishtar.

La connessione con Atlantide

Della stessa Atlantide, Däniken sostiene che la lingua basca derivi dal castigliano, il quale, a sua volta, non discenderebbe dal latino, perché Malaga e Cadice sono fenici. Secondo lui, il castigliano discenderebbe dal vecchio iberico fenicio.

Queste teorie suggerirebbero che ci sia una volontà di nascondere al resto dell’umanità l’origine atlantidea. Una medaglia trovata nello Utah (USA), con un’immagine di una donna quasi identica a quella della Dama di Elche (poiché la Dama di Elche ha gli stessi orecchini e collane rituali), rivelerebbe la connessione tra entrambe le reliquie, nonostante la vasta distanza tra Elche e Utah.

Simbolismi e legami culturali
Medaglia trovata nello Utah
Medaglia trovata nello Utah (Stati Uniti), nel 1966

I paraorecchie erano rappresentativi di Atlantide. In Bolivia (Perù) e nelle Ande, ci sono tracce di Atlantide, che avrebbe avuto una capitale sul Lago Titicaca, un lago montano con resti legati agli Anunnaki. Ci sono leggende nella zona riguardanti uomini di Venere che avrebbero visitato la Terra e indossato quel tipo di paraorecchie.

Gli edifici di Puma Pumku, a Tiahuanaco, presentano epigrafi cuneiformi Anunnaki e sono comparabili alle porte di Persepolis in Persia. Tiahuanaco significa “Questo è da Dio”, mentre Puma Pumku significa “Porta del Puma”. Questi luoghi rappresentano una connessione tra esseri felini e Anunnaki. In effetti, in Sumeria esistono statue di divinità feline, simili ad altre rappresentazioni nel mondo.

L’archeologo Marcel F. Homet ha dichiarato: “Le immense lastre di pietra dei templi di Tiahuanaco sono unite da ganci metallici, i quali fino ad oggi sono stati trovati solo in un unico luogo: in Mesopotamia, nell’architettura dei palazzi assiri… Allo stesso modo, le divinità di Tiahuanaco sembrano identiche alle divinità adorate nel quarto secolo a.C. in Mesopotamia” (Cfr. Kolosimo, 1969: 248, Terra senza tempo).

Le divinità mesopotamiche e la Dama di Elche
La dea Inanna
La dea Inanna di Mesopotamia, dea della fertilità, indossa anche una specie di paraorecchie

La dea Inanna, di Mesopotamia, dea della fertilità, indossa anch’essa una sorta di paraorecchie. Manufatti, ooparts, sedimenti funerari o teschi di cristallo sono immagazzinati, come nel caso dei Maya, che si pensa siano stati utilizzati come depositi, simili a dischi rigidi, poiché negli ultimi tempi si è scoperto che cristallo e quarzo sono ottimi trasmettitori di energia e hanno anche la capacità di conservarla, permettendo così di canalizzarla come fonte d’informazione.

Tutto ciò che abbiamo appreso dalla Spagna e dall’antica Europa non è vero al cento per cento. Il basco e l’iberico erano lingue iberiche autoctone. In Europa venivano parlate lingue analoghe, ma il basco è stato preservato senza modifiche, essendo l’unica traccia delle lingue di Atlantide. L’iberico ospitava somiglianze e da lì discendevano il castigliano e le altre lingue romanze.

Il bronzo di Ascoli
Il bronzo di Ascoli
Il bronzo di Ascoli è una targa in bronzo dell’anno 89 a. C. trovato nel 1908 a Roma (Italia)

Il bronzo di Ascoli è una targa in bronzo dell’89 a.C. trovata nel 1908 a Roma (Italia). Il latino avrebbe acquisito un altro tipo di caratteristiche che non corrisponderebbero alla nostra lingua madre, ma sarebbero derivate dalla lingua iberica. Questo linguaggio è rimasto ed è stato trasformato dalla vecchia Europa. Il basco fu utilizzato anche nella frangia degli Anunnaki del Caucaso, la sua origine nativa.

I primi abitanti dell’Inghilterra erano di origine basca. E il nome proprio “Iker”, che è un nome basco, era usato per riferirsi ai faraoni egiziani. In Iberia sono state trovate sfingi alate e in Sumeria sono state rinvenute rappresentazioni di tori. Potrebbe corrispondere alla possibilità che l’est della penisola iberica fosse una volta la capitale della Sumeria, in una vasta striscia che occupava ciò che oggi è la Comunità Valenciana.

Il nome della città di Valencia potrebbe derivare dal fenicio “Baal”. Infatti, “Baal” significa “Signore”, ma a Valencia le immagini di tori, in connessione con la Dama di Elche, offrono una sinergia intrigante. Anche se gli Anunnaki giunsero in Mesopotamia, potrebbero essere arrivati nella penisola iberica e non è da escludere che l’adorazione di culti come quello di Inanna sia presente nel nostro territorio.

Sfinge mesopotamica ritrovata ad Agost
Sfingi mesopotamiche, ritrovate nel IXX secolo ad Agost, Alicant

Sfinge mesopotamica ritrovata ad Agost 2

Sfingi mesopotamiche, ritrovate nel XIX secolo ad Agost, Alicante. Sebbene non ci fosse una grande influenza iberica o sumerica in Catalogna, la montagna di Montserrat era un importante centro di Anunnaki. Oggi ci sono alcuni testi sumeri molto antichi nella basilica. La leggenda narra che sotto la montagna c’è un grande lago con acque fertili e esseri che abitano il suo interno.

Un altro residuo storico che abbiamo ancora in molti luoghi della penisola iberica sono i dolmen. Luoghi considerati templi sacri e dove l’essere umano potrebbe connettersi con gli dei. In quell’epoca, la diversità degli dei veniva adorata.

Usi, lingue, politica, cultura, religione e persino l’origine della magia nera sono eredità del regno di Atlantide. Vale la pena sottolineare gli dei considerati creatori: il dio Ishtar, il dio Enki, NinhurSag o il dio Enlil, essendo Enki, il più elogiato. Queste divinità sono state idealizzate con il tempo.

anu-enki-enil-nin-hur-sag

I re e i nobili indossavano abiti ostentati come la Dama di Elche, che potrebbe essere una rappresentazione del dio Ishtar, come indicato da esperti di archeologi e ricercatori. Precedentemente questi dèi erano rappresentati in vari modi, ma sempre con un sistema di codice indissolubile, come nella posizione delle mani o degli accessori nelle vesti.

La verità è che la Dama di Elche vanta un volto simmetrico e totalmente armonioso. Inoltre, era originariamente policromo. Portarono quegli accessori nelle orecchie e collane molto arrotondate in diverse dimensioni e forme. Indossavano vesti come fanno oggi gli arabi.

costume della Dama di Elche

E sebbene fosse sempre in relazione con questa donna misteriosa con una sacerdotessa, poteva corrispondere alla possibilità che fosse qualcuno con una posizione gerarchica molto influente, come quella di una regina.

O forse, come il mistero che attende la Gioconda di Leonardo da Vinci, siamo di fronte alla messa in scena dell’armonia più bella. Quello della simmetria, usato come uno strumento per portare l’arte al suo massimo esponente. Una sublime rappresentazione della divinità. Uno sciamano, una regina, una dea.

A cura di Ufoalieni.it

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook
© Riproduzione riservata


Riferimenti:

  • Wikipedia – scopri la storia e il significato della Dama di Elche, un’icona della cultura iberica.
  • Storia che Passione – esplora domande e curiosità sulla Dama di Elche e il suo mistero.
  • Erich von Däniken – scopri la vita e le opere di questo noto autore e teorico delle antiche astronauti.

Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

2 pensiero su “Dama di Elche: l’enigma di una regina Anunnaki?”
  1. Forse bisogna essere grandi studiosi di storia, io sinceramente so pochino ho sfiorato qualcosa su Egizi ed Atzechi ma poi ho scoperto dal un vecchio testo che raccontava che alcune forme di vita che venivano da altri mondi forse altre galassie si sono mischiati con la razza Ebrea ed e uno dei motivi perchè Hitler li torchiava Ebreo e mezzo alieno anche lui. La cosa mi ha confuso un pò, certo che le sue ricerche e mutazioni fatte su esseri viventi la tecnologia che si è sviluppata da questo Grandi uomini e grandi geni. Che lui rapiva minacciando famiglie. quello che sono riusciti a creare ed arrivare a creare porte spazio temporali esseri capaci di resistere a temperature e gas respirabili per visitare altri pianeti
    In realtà noi cosa veramente sappiamo. Non molto l’arca i suoi poteri di aprire portali immortalità.
    Noi cerchiamo gli alieni la .. tipo marte ma ho paura anzi ne sono certo che qui c’è ne sono tanti e in ogni dove. IO ricordo solo e non so perchè di venire dal Pianeta Eris un planetoide Ghiacciato dove povere anime vengono trasferite qui dentro corpi di bambini morti e pensano per un tempo illimitato di essere umani ma non è cosi, non ho poteri un grado di intelligenza basso a volte cerco di uccidermi ma no funziona nella mia testa pieno di schemi e di circuiti macchinari da costruire. Ma senza un soldo e la capacità di realizzare qualcosa. Perciò sono diciamo cosi a un punto morto. Seguo le vicende quelle che posso e non ho uno scopo nessuno mi contatta forse ho esagerato e sono solo pazzo. Ma nessuno mi toglie dalla testa che questo corpo non e mio ci sono entrato non so come fingo la sua vita non so perchè.

  2. Credo che esseri da altri pianeti sono i nostri genitori non so x quale motivo ma sono sempre stato attratto da cose ed argomenti riguardanti gli alieni fin da piccolo credo gli Annibaki siano quelli che che descrive sitchin nei suoi libri l’uomo è autodistruttivo non so se riuscirà ad evolvere in maniera pacifica !!

I commenti sono chiusi.

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina