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Mauro Biglino è uno degli autori più noti nel panorama delle interpretazioni alternative della Bibbia e dei testi sacri, con un approccio che mette in discussione le traduzioni tradizionali e le letture convenzionali dei testi antichi. Un aspetto centrale nel suo lavoro è l’interpretazione dei personaggi biblici, tra cui Nimrod, che rivestirebbe un ruolo significativo nella storia primordiale dell’umanità. In questo articolo esaminiamo il suo pensiero sulla figura di Nimrod, la connessione con la Torre di Babele e la questione dei giganti, o “nefilim”, citati nella Bibbia e in altri testi antichi.
Nimrod e la Torre di Babele: una ribellione contro gli Elohim?
Mauro Biglino afferma che la figura di Nimrod, tradizionalmente associata alla costruzione della Torre di Babele, non è un semplice capo o sovrano, ma un simbolo di ribellione e indipendenza. La Bibbia Masoretica, quella che la maggior parte dei cristiani conosce, non fa esplicitamente un collegamento tra Nimrod e la Torre di Babele.
Tuttavia, si suggerisce che questa omissione non sia casuale e che la tradizione antica ponga Nimrod in una posizione di opposizione verso le volontà degli Elohim, gli esseri divini che agivano sulla Terra.
Secondo l’interpretazione tradizionale, la costruzione della Torre di Babele è una manifestazione dell’arroganza umana, un tentativo di costruire una struttura che raggiungesse il cielo per sfidare Dio. Tuttavia, l’autore suggerisce che Nimrod, invece di essere un semplice costruttore della torre, fosse un leader consapevole della vera intenzione degli Elohim: dividere l’umanità per esercitare un maggiore controllo su di essa. Nimrod avrebbe cercato di mantenere unita l’umanità contro il volere degli Elohim, opponendosi alla loro agenda di frammentazione.
La genealogia di Nimrod: un personaggio eccezionale
Nel capitolo 10 della Genesi, la Bibbia riporta la genealogia dei discendenti di Noè, in cui troviamo la figura di Nimrod. Il passo in questione afferma: “Etiopia generò Nimrod. Costui cominciò ad essere potente sulla terra. Egli era valente nella caccia davanti a Yahveh.”
Questo passaggio, sebbene sembri un semplice elenco di discendenze, contiene indicazioni che invitano alla riflessione. Il termine ebraico utilizzato per descrivere Nimrod è “gibor”, che significa “forte” o “potente”, un termine che ricorre anche in altre parti della Bibbia per descrivere figure straordinarie.
Con la sua interpretazione critica dei testi biblici, Biglino osserva che il termine “gibor” non è utilizzato solo per Nimrod, ma anche per altri individui che si distinguono per caratteristiche straordinarie. Un esempio è dato dal passo della Genesi 6, dove si parla dei “figli degli Elohim”, che, vedendo le donne umane, prendono per mogli quelle che preferiscono, generando figli descritti come “giborim”, cioè “eroi” o “giganti”.
La connessione tra Nimrod e questi “eroi” dell’antichità non è casuale: entrambi appartengono a una categoria di esseri fuori dal comune, e la tradizione li descrive come esseri potenti, capaci di compiere atti straordinari.
I “nefilim” e la tradizione dei giganti
La questione dei giganti, o “nefilim”, è un altro punto centrale nel pensiero di Mauro Biglino. Nella Bibbia, in particolare nel capitolo 6 della Genesi, si fa riferimento a questi esseri come figli degli Elohim e di donne umane. La tradizione descrive questi giganti come esseri potenti, in grado di dominare sugli altri uomini e di compiere imprese incredibili. L’autore afferma che, in linea con altre interpretazioni alternative dei testi biblici, questi giganti non siano semplici figure mitologiche, ma rappresentino un elemento storico e concreto della preistoria dell’umanità.
La parola “nefilim” è particolarmente significativa, in quanto proviene dalla radice ebraica “nafal“, che significa “cadere” o “scendere“. Questo verbo implica una discesa dall’alto, un movimento che potrebbe indicare una provenienza divina o extraterrestre, suggerendo che i nefilim siano, in effetti, esseri che non appartengono al nostro mondo o alla nostra dimensione. La “caduta” dei giganti, quindi, non è solo un elemento simbolico, ma un evento reale che ha segnato un cambiamento fondamentale nell’equilibrio tra l’umanità e gli esseri divini.
Inoltre, i giganti non sembrano essere leggende isolate, ma figure ricorrenti in varie tradizioni mitologiche, come quella greca, in cui si parla degli eroi semidivini, figli degli dèi e di donne mortali. Questi esseri “mezzosangue” sono descritti come straordinari, dotati di forza e capacità fuori dal comune.
L’esempio di Eracle (Ercole) è emblematico: un eroe della mitologia greca, figlio di Zeus e di una mortale, che secondo alcune versioni della storia aveva una statura impressionante, fino a 2,30 metri. Le storie di questi “giganti” non devono essere considerate semplici favole, ma potrebbero riflettere eventi realmente accaduti.
La visione di Mauro sulla storia biblica: una storia da riscrivere?
Una delle riflessioni più interessanti nel pensiero di Mauro Biglino riguarda la sua visione critica della tradizione biblica. L’autore sostiene che la Bibbia non deve essere letta come un testo sacro e indiscutibile, ma come una testimonianza storica che, purtroppo, è stata modificata e adattata nel corso dei secoli per rispondere a necessità religiose e politiche. Biglino invita i lettori a guardare ai testi biblici con occhi diversi, considerando che molti dei miti e delle storie raccontate potrebbero avere una base storica più concreta di quanto comunemente si pensi.
In particolare, si suggerisce che il concetto di “Dio” nella Bibbia non corrisponda al tradizionale monoteismo cristiano, ma che il termine ebraico “Elohim” si riferisca a una pluralità di esseri, possibili entità extraterrestri o divinità di altro tipo. Questa interpretazione, che ha suscitato molte polemiche, non si limita solo alla figura di Nimrod, ma si estende a tutta la tradizione biblica.
Lo studioso afferma che molti degli eventi descritti nella Bibbia, tra cui la discesa degli Elohim sulla Terra e la creazione dell’umanità, non debbano essere considerati come miti religiosi, ma come resoconti di avvenimenti concreti, che potrebbero essere compresi solo attraverso una visione più aperta e non dogmatica.
Conclusioni
Il lavoro di Mauro Biglino rappresenta una sfida alle convenzioni interpretative della Bibbia e delle scritture antiche. La sua lettura critica di personaggi come Nimrod e dei “nefilim” invita i lettori a riconsiderare le tradizionali narrazioni bibliche come semplici leggende o allegorie.
Al contrario, l’autore suggerisce che questi racconti potrebbero avere radici storiche reali, collegate a eventi e figure straordinarie che hanno segnato la storia dell’umanità. La figura di Nimrod, in particolare, emerge come simbolo di ribellione e di forza, un uomo che, secondo la tradizione, si oppose alle forze divine per mantenere unita l’umanità, un atto che lo pone al centro di un mistero che merita ulteriori riflessioni e approfondimenti.
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Riferimenti:
- Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni, ha ricoperto il ruolo di traduttore di ebraico antico per le Edizioni San Paolo. Da circa trent’anni si dedica allo studio dei cosiddetti testi sacri, sostenendo che solo attraverso la conoscenza e l’analisi diretta delle opere redatte dagli antichi possa emergere una comprensione autentica del pensiero religioso sviluppato dall’umanità nel corso della sua storia. È autore di numerosi bestseller, tra cui La Bibbia non è un libro sacro, Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia e Il dio alieno della Bibbia.
- La Bibbia non parla di Dio – Un libro di Mauro Biglino che propone una lettura alternativa dell’Antico Testamento, sostenendo che i testi biblici non parlano di divinità, ma raccontano eventi storici concreti. Attraverso un’analisi laica e letterale, egli suggerisce che il concetto di Dio trascendente non trova riscontro nella lingua ebraica. Il suo metodo invita a considerare la Bibbia come una narrazione “fisica” dell’origine dell’essere umano sulla Terra.
- La Bibbia non l’ha mai detto – di Mauro Biglino e Lorena Forni analizza l’influenza della cultura cattolica sulle leggi italiane, evidenziando come norme etiche siano spesso basate su interpretazioni soggettive dei testi biblici. Gli autori sostengono che uno Stato laico dovrebbe promuovere leggi laiche, senza imporre dogmi confessionali. Attraverso una traduzione rigorosa dei testi, dimostrano che le prescrizioni morali comunemente associate alla Bibbia non vi sono realmente presenti.
- Il dio alieno della Bibbia. Dalla traduzione letterale degli antichi codici ebraici – Questa pubblicazione di Mauro Biglino prosegue il suo lavoro precedente, esplorando la possibilità di contatti con civiltà extraterrestri come origine della nostra evoluzione. Analizza l’Antico Testamento per rivelare interpretazioni trascurate o dimenticate, offrendo nuove prospettive su un tema controverso.
- Intervista a Mauro Biglino: La Bibbia non parla di Dio – Scopri le teorie di Mauro Biglino, noto studioso e traduttore della Bibbia, in questa intervista in cui esplora il significato dei testi sacri e le sue sorprendenti conclusioni sulla figura di Dio.