“Enki” (composto da “en”, che significa “signore”, e “ki”, che significa “terra”) o “EA” (composto da “e”, che significa “tempio”, e “a”, che significa “acqua”) è uno dei tre dèi più importanti della cultura mesopotamica. È il dio della saggezza, signore della magia, della costruzione, delle arti, della progettazione e della creazione.
Enki, il Dio creatore dell’umanità.
Enki è stato considerato il creatore dell’umanità e il signore della Terra. Era anche il fratellastro del dio Enlil e il figlio di An.
La sua missione era quella di creare gli uomini e incoraggiare altre divinità a credere in loro. Enki era anche il patrono originario della città antica di Eridu, e la sua influenza si diffuse in tutta la Mesopotamia e tra i Cananei, gli Ittiti e persino i Hurriti nel corso della storia.
È interessante notare come Enki venga associato non solo alla fascia meridionale delle costellazioni, note come stelle di Ea, ma anche alla costellazione AŠ-IKU, il quadrato di Pegaso, che si trova nel cielo settentrionale.
Durante il secondo millennio a.C., Enki veniva spesso menzionato negli scritti antichi attraverso l’utilizzo dell’ideogramma numerico “40”, che è considerato il suo “numero sacro”.
Secondo la leggenda epica Acadia di Atrahasis, Enki creò l’umanità al fine di sollevare gli dèi dalle loro incombenze. Per farlo, manipolò geneticamente un ominide già presente sulla Terra per renderlo capace di comprendere e soddisfare le esigenze degli dèi.
In seguito, Enki fu visto come il salvatore dell’umanità, poiché avvertì Ziusudra (il Noè biblico) del diluvio universale.
Il diluvio universale fu scagliato sull’umanità da Enlil, il “Signore del Cielo” (aria o atmosfera). In presenza dell’assemblea divina, Enlil sembrava preoccupato per la proliferazione eccessiva della razza umana e per il loro comportamento inquietante, e propose di mettere fine all’umanità.
Enlil convinse gli altri dei riuniti in assemblea ad autorizzare lo sterminio dell’umanità. Questa leggenda potrebbe essere stata la fonte delle successive descrizioni bibliche del Diluvio Universale di Noè.
Maestro modellatore della terra, Dio della saggezza e di tutta la magia, Enki è descritto come il Signore degli Abzu (Apsu in accadico), cioè del “mare d’acqua dolce” o delle “acque sotterranee” (falde acquifere) all’interno della terra, dove scorrono le “acque primordiali”.
Egli è anche il creatore dell’Apkallu (AB-GAL-Lu “grande uomo-pesce” in sumero), che insegnava all’uomo durante il giorno e si ritirava nelle acque profonde di notte.
È interessante notare che Enki è stato considerato il custode dei poteri chiamati Me, ovvero i doni della civiltà. La sua rappresentazione era un serpente a doppia elica o il caduceo, che a volte viene confuso con la verga di Asclepio usata per simboleggiare la medicina.
Enki creò i primi sette saggi o “Abgallu” (AB = acqua, GAL = grande, Lu = uomo), noti anche come Adapa, utilizzando il sangue del defunto Kingu.
Adapa, il primo uomo creato, divenne il consulente del re di Eridu quando, secondo le parole del re stesso, i “Me” della “regalità scesero su Eridu”.
Il tempio principale di Enki fu chiamato E-Abzu, che significa “Tempio Abzu”. Era una Ziggurat circondata dalle paludi dell’Eufrate vicino alle coste dell’antico Golfo Persico nell’antica città di Eridu.
È noto come il primo tempio costruito nel sud dell’Iraq.
Quattro scavi archeologici distinti presso il sito di Eridu hanno dimostrato l’esistenza di un santuario risalente al primo periodo Ubaid cioè a più di 6.500 anni fa.
Nei successivi 4.500 anni, il tempio fu ampliato fino a 18 volte, finché non fu abbandonato durante il periodo persiano.