Il diluvio universale nella bibbia: o alluvione locale?
Lun. Gen 13th, 2025

Il racconto del grande cataclisma universale rappresenta uno dei miti più enigmatici e controversi della tradizione biblica. Da secoli, studiosi, archeologi e teologi si interrogano sulle sue origini, il suo significato e la possibilità che vi sia un fondo di verità storica dietro la narrazione. Mauro Biglino, noto studioso e autore del libro Il dio alieno della Bibbia, sostiene che questo mito possa essere il risultato di una memoria collettiva legata a un evento catastrofico realmente accaduto, ma non necessariamente nelle modalità descritte dai testi sacri.

L’ipotesi si rafforza considerando che racconti di un grande diluvio sono presenti in circa 650 tradizioni antiche sparse in tutto il mondo. Analizzando il mito biblico alla luce di elementi storici e archeologici, emergono dettagli che sfidano le interpretazioni tradizionali, offrendo una prospettiva affascinante e ricca di contraddizioni.

Il mito del diluvio universale nella Bibbia

Il diluvio universale nella bibbia

È evidente che un evento catastrofico abbia influenzato la memoria collettiva delle civiltà antiche, ma la descrizione biblica di una totale sommersione del pianeta non appare plausibile dal punto di vista scientifico. Il sistema idrico terrestre, infatti, non possiede la quantità d’acqua necessaria per sommergere completamente le terre emerse.

Se ciò fosse accaduto, non solo l’intera umanità sarebbe stata spazzata via, ma anche gli ecosistemi marini sarebbero collassati: la mescolanza tra acqua salata e dolce avrebbe reso impossibile la sopravvivenza di molte specie ittiche.

Collocando questa ipotetica catastrofe intorno a 10-12 mila anni fa, al termine dell’ultima glaciazione, si osserva un significativo innalzamento del livello dei mari, che sommerse numerose civiltà costiere. Le scoperte di strutture sommerse lungo le coste dell’India e del Giappone, oggi situate a circa 80-90 metri di profondità, sembrano confermare l’esistenza di grandi sconvolgimenti geologici.

Tuttavia, se un evento simile avesse comportato una completa mescolanza delle acque marine e dolci, come spiegare la rapida ricostituzione degli ecosistemi acquatici? Questa domanda sottolinea le incongruenze scientifiche del racconto biblico e suggerisce che esso possa rappresentare una narrazione simbolica o locale piuttosto che un resoconto letterale.

Diluvio universale o alluvione locale?

alluvione universale

La Bibbia stessa offre spunti che sembrano indicare un’alluvione di portata locale piuttosto che un cataclisma globale. Ad esempio, si fa riferimento all’apertura delle “saracinesche della Rakia“. Il termine “Rakia“, presente nel primo capitolo della Genesi, descrive una superficie solida che separa le acque superiori da quelle inferiori, richiamando strutture artificiali come dighe. Non a caso, ancora oggi, gli abitanti dell’Alto Egitto chiamano la diga di Assuan “Rakia”.

Questo suggerisce che l’inondazione biblica possa essere stata causata da una struttura simile che cedette, provocando un disastro su scala locale. Non mancano però contraddizioni interne al testo. La narrazione afferma che l’arca di Noè si fermò sulle alture dell’Urartu, ma se tutto il pianeta fosse stato ancora sommerso, come avrebbero potuto emergere le cime delle montagne? Inoltre, dopo il ritiro delle acque, Noè offre sacrifici bruciando un gran numero di animali.

Se l’arca aveva salvato solo una coppia di ogni specie, come sarebbe stato possibile compiere un simile gesto senza rischiare l’estinzione? Questa scena sembra implicare che molti animali siano sopravvissuti alla catastrofe, contraddicendo l’idea di una distruzione totale.

Paralleli mitologici e interpretazioni simboliche

Il racconto biblico del diluvio non è un unicum: nell’epopea di Gilgamesh, una delle opere più antiche dell’umanità, troviamo un protagonista simile a Noè, chiamato Utnapishtim. Anche qui, dopo l’evento, gli animali vengono sacrificati in segno di ringraziamento, attirando gli Anunnaki, divinità che sembrano trovare conforto nell’odore del fumo. Questo dettaglio si rispecchia nella Bibbia, dove Yahweh si compiace del sacrificio di Noè e promette di non distruggere mai più l’umanità. È possibile che queste somiglianze derivino da una comune radice mitologica, poi adattata alle diverse tradizioni culturali.

Conclusione
Epopea_di_Gilgamesh
L’Enuma Elish o l’Epopea di Gilgamesh è il più antico poema dell’umanità che si conosca.

Il mito del diluvio universale rappresenta una straordinaria testimonianza della memoria collettiva umana, capace di condensare eventi storici e significati simbolici in racconti destinati a sopravvivere nei millenni. Che si tratti di un cataclisma globale, di un’alluvione locale o di un’allegoria, la narrazione biblica continua a stimolare dibattiti e riflessioni, affascinando lettori e studiosi con la sua complessità e le sue ambiguità.

Indagare queste storie non significa solo esplorare il passato, ma anche interrogarsi sul rapporto tra mito e realtà, tra ciò che è scritto e ciò che resta nascosto nelle pieghe della storia. La Bibbia, in questo senso, si rivela una fonte inesauribile di scoperte e di domande, capace di alimentare la meraviglia e la sete di conoscenza di ogni lettore.

A cura di Ufoalieni.it

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Riferimenti:

  • Mauro Biglino – Studioso delle religioni e traduttore di ebraico antico, ha dedicato anni allo studio delle scritture sacre, mettendo in discussione le interpretazioni tradizionali della Bibbia. (Fonte: Wikipedia)
  • La Bibbia non parla di Dio – Mauro propone che i testi biblici descrivano eventi storici concreti, non divinità trascendenti, e che il concetto di Dio trascendente non emerga dall’ebraico.
  • La Bibbia non l’ha mai detto – Con Lorena Forni, Biglino mostra come la cultura cattolica influenzi le leggi italiane, evidenziando che molte norme morali ritenute bibliche non sono nei testi sacri.
  • Il dio alieno della Bibbia. Dalla traduzione letterale degli antichi codici ebraici – Nel suo libro, Biglino esplora l’ipotesi di contatti extraterrestri nell’evoluzione umana, rileggendo l’Antico Testamento con nuove prospettive.
  • Enūma Eliš: un antico poema babilonese che narra la creazione del mondo e il potere delle divinità mesopotamiche, centrale nella mitologia sumera.

Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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