Il Titan ricorda in modo inquietante la nave da crociera Titanic.
Morgan Robertson era un ufficiale della marina mercantile. Era anche uno scrittore ed alcuni gli attribuiscono l’invenzione del periscopio. Ma è più famoso come l’uomo che nel 1898 scrisse una novella dal titolo “Il naufragio del Titan (o Futitlity nella prima edizione)” nel quale una nave da crociera chiamata Titan naufraga nell’Oceano Atlantico dopo la collisione con un iceberg.
È una storia di cui pochi hanno effettivamente sentito parlare, ancora meno hanno letto il libro che, secondo alcuni, predisse il naufragio dell “inaffondabile” Titanic.
Il Titan e il Titanic inaffondabili
Questa novella racconta la storia di una nave “inaffondabile”, la più grande e lussuosa mai costruita ed i suoi passeggeri erano i membri più distinti della borghesia mondiale. Fu descritta come una nave inaffondabile ma destinata a non arrivare a destinazione dal momento che si sarebbe spezzata dopo la collisione con un iceberg per poi affondare, lasciando solo pochi sopravvissuti.
La crociera esisteva solo su carta, nell’immaginazione dello scrittore Morgan Robertson. O almeno cosi sembrava.
Oltre alla somiglianza tra i nomi delle navi, la data e l’ora dell’ incidente, il “Titan” di Robertson era una nave anch’essa appartenuta ad una compagnia Inglese, esattamente come il Titanic.
Inoltre si possono vedere incredibili somiglianze nell’aspetto delle due navi, il numero di motori di una potenza quasi uguale e di alberi maestri, dalla lunghezza quasi identica, e lo scontro fatale con l’ iceberg ad una velocità praticamente identica.
Il basso numero di scialuppe di salvataggio è un altro fatto simile ma Robertson ha sbagliato il numero delle vittime: secondo lui 3.000, il doppio di quelle reali.
Oltre al nome ovviamente molto simile, ecco altre analogie tra il Titanic e l’ immaginario Titan:
- Entrambe le navi erano a tripla elica (propulsori).
- Sia il Titan che il Titanic vengono descritte come “inaffondabili”. Il Titan era la più grande imbarcazione galleggiante e la più grande nave costruita, con i suoi 800 piedi (240 m circa), in grado di trasportare 75.000 tonnellate, partendo dalle 45.000 nell’ edizione del 1989…
- Sia l’immaginario Titan che il Titanic avevano poche scialuppe di salvataggio
- Il Titanic trasportava 16 scialuppe di salvataggio, più 4 scialuppe gonfiabili Engelhardt che erano comunque meno della capacità necessaria per il numero di passeggeri e membri della ciurma (circa 3.000).
- Secondo il libro, il Titan trasportava “il minimo che la legge permettesse”, 24 scialuppe di salvataggio, che comunque potevano trasportare meno della metà delle 3.000 unità.
- Entrambe le navi colpirono un iceberg
- Il Titanic colpì l’iceberg viaggiando a 22 nodi e 1\2 a dritta nella notte del 14 Aprile 1912 nel Nord dell’ Atlantico, a 400 miglia nautiche (740 km) da Newfoundland.
- Anche il Titan colpì un iceberg viaggiando a 25 nodi, anche lei curiosamente a dritta in una notte di Aprile nel Nord Atlantico, a 400 miglia nautiche (740 km) da Newfoundland.
- Entrambe le navi affondarono anche se furono descritte come inaffondabili.
- Il Titanic affondò e più della metà di 2.200 tra passeggeri e membri della ciurma morirono.
- Anche il Titan affondò e più della metà dei suoi 2.500 passeggeri annegarono.
Il Titan ed il Titanic si trovavano entrambi a 400 miglia da Newfoundland! Non è inquietante? Beh…è vero.
Versione del 1898 Titanic
Nazionalità Inglese Inglese
Lunghezza 800 piedi (244 m) 882,5 piedi (269 m)
Metallo Acciaio Acciaio
Potenza in cavalli 40.000 46.000
Propulsori 3 3
Alberi Maestri 2 2
Compartimenti stagni 19 16
Numero di scialuppe 24 20
di salvataggio
Capacità passeggeri 3.000 3.000
Passeggeri a bordo 3.000 2.228
Velocità al momento 25 nodi 22,5 nodi
dell’ impatto
Ora dell’ impatto circa mezzanotte 11.40 p.m.
Punto dell’ impatto Dritta Dritta
Mese Aprile Aprile
Numero di sopravvissuti 13 705
Sembra che Robertson avesse un certo talento nel prevedere il futuro visto che predisse un altro evento reale. A Robertson gli si attribuisce anche la previsione dell’attacco Giapponese a Pearl Harbor durante la Seconda Guerra Mondiale nell’altra sua novella “Beyond the Spectrum”.
A cura di Ufoalieni.it