Ufo che guidò i Re Magi
Gio. Dic 26th, 2024

Dopo aver esaminato il fenomeno di Mosè sul Monte Sinai, dove parla con l’Elohim Yahweh—interpretato successivamente come Dio—un altro tema controverso riguarda la celebre cometa che guidò i Magi dell’Oriente verso la nascita di Gesù. Questo articolo si propone di rispondere alla domanda: “La stella di Betlemme era in realtà un UFO?” Esploreremo alcune delle principali teorie e fonti che cercano di fare luce su questo mistero.

Uno dei lavori più autorevoli in questo ambito è “Sacerdoti o cosmonauti?” di Andreas Faber Kaiser. In questo libro, l’autore analizza la connessione tra la stella di Betlemme e gli elementi biblici, proponendo affascinanti correlazioni con la possibilità di un coinvolgimento extraterrestre.

Ufo che guidò i Re Magi

i re magi e ufo

Nei Vangeli, la cometa di Betlemme è descritta come una stella che si muove e si ferma in un determinato punto. Non è strano che una stella appaia “ferma” nel firmamento, come quelle che osserviamo normalmente, né sorprende che si muova, come le stelle cadenti o le comete.

Tuttavia, è inusuale che una stella faccia entrambe le cose e mostri un comportamento che sembra intelligente. Questo ha portato alcuni a suggerire che la stella di Betlemme potrebbe essere stata un UFO che guidava i Re Magi.

Le Scritture offrono un supporto a questa idea: “Ed ecco la stella che avevano visto nel suo sorgere li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino” (Matteo 2:9). Inoltre, in un altro passo si narra: “C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce” (Luca 2:9).

Queste citazioni evidenziano la somiglianza tra l’ambientazione di queste scene e quella delle apparizioni mariane, suggerendo possibili connessioni, che analizzeremo in seguito, tenendo conto di alcuni passaggi biblici.

L'”angelo” annunciò la nascita di Gesù, ma torniamo alla stella cometa. Viacheslav Zaitsev cita la “Narrazione dei Re Magi”, un testo apocrifo scritto probabilmente in latino a metà del III secolo e tradotto successivamente in altre lingue. In una versione del XV secolo, la stella è descritta come un oggetto alato, simile a un’aquila, con lunghi raggi che la facevano “ruotare in circolo” ogni volta che scendeva verso il monte Wans.

gesu crsito sulla stella cometa

La Chiesa stessa è convinta di questo

Nella prefazione del suo libro, il professor Antonio Murziani cita un episodio accaduto nel 1961 all’allora pontefice Giovanni XXIII. Si narra che Papa Roncalli, passeggiando nei giardini di Castelgandolfo con il suo segretario monsignor Capovilla, fu avvicinato da un essere alieno, simile a un terrestre, sceso da un disco volante atterrato nelle vicinanze
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Secondo i cronisti del periodo, Papa Giovanni si avvicinò a quell’essere e intrattenne una conversazione con lui. Al termine dell’incontro, avrebbe detto a monsignor Capovilla: “I figli di Dio sono dappertutto, anche se, a volte, abbiamo difficoltà a riconoscere i nostri fratelli”. Queste parole non sono mai state smentite dall’ormai scomparso cardinale monsignor Capovilla.

Il ruolo dei Magi nella nascita di Gesù

Matteo è l’unico tra i quattro evangelisti canonici a narrare la storia dei Magi. Anche il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello Pseudo-Matteo includono questa narrazione, che appare più come un’evidente leggenda che come un fatto storico.

È importante considerare il motivo per cui Matteo decide di inserire questo racconto. Secondo Erodoto, il termine “magos” (al plurale “magoi”) si riferisce a un uomo saggio o a un sacerdote (persiano o babilonese) esperto in astrologia, interpretazione dei sogni e altre arti occulte.

Lo storico Flavio Giuseppe, contemporaneo del Vangelo di Matteo, usa spesso il termine in senso positivo. Per esempio, nell’episodio in cui Daniele (Daniele 2,31 e seguenti) riesce a interpretare il sogno di Nabucodonosor, un sogno che i profeti e i maghi (magoi) del re non erano riusciti a decifrare nonostante la loro sapienza.

La vicenda dei Magi rappresenta, da alcuni punti di vista, una controstoria rispetto all’episodio di Daniele. Il re babilonese, responsabile della distruzione del Tempio di Gerusalemme, ha un sogno che prefigura la monarchia di Israele, la quale dominerà il mondo dopo gli imperi dei gentili (i cosiddetti pagani).

Al contrario, al re Erode non giunge alcuna rivelazione, né attraverso sogni né dai teologi di Gerusalemme. A riceverla sono invece gli eredi di quei Magi che non erano stati in grado di interpretare il sogno di Nabucodonosor riguardante l’avvento del “re di Dio” e la fine del regno dei pagani.

Questo sogno si realizza ora: Matteo afferma chiaramente che il Gesù neonato è “il re dei Giudei” e il “messia“. Non è solo Erode a preoccuparsi della nascita del re dei Giudei; “tutta Gerusalemme” è inquieta. Matteo sottolinea che l’intera Gerusalemme si oppone alla possibilità che Gesù diventi il re dei Giudei, condividendo la responsabilità nella strage degli innocenti ordinata da Erode per ostacolare il suo regno.

Un episodio simile sembra ripetersi durante la passione di Gesù, quando «tutto» il popolo di Gerusalemme chiede a Pilato di crocifiggerlo, pur consapevole delle conseguenze divine.

Questa versione dei fatti risulta dubbia, così come l’orribile concezione di un Dio vendicativo. Matteo ha anche un altro scopo nel citare l’episodio dei Magi: vuole dimostrare che la rivelazione riguardante Gesù come re dei Giudei e messia è stata affidata a sacerdoti e sapienti non ebrei.

In questo modo giustifica il fatto che il messaggio, originariamente indirizzato solo agli ebrei, possa essere diffuso a tutte le genti dopo la morte di Gesù. Alla fine del Vangelo è scritto: «Andate e battezzate tutte le genti». La storia dei Magi ha avuto una grande risonanza nella tradizione cristiana. Francesco Scorza Barcellona, dell’Università di Roma, ha condotto numerosi studi su questa vicenda, dimostrando, tra l’altro, che anche Marco Polo, giunto in Asia centrale, vi ha trovato una versione della storia dei Magi elaborata e modificata da cristiani per giustificare la loro presenza in popolazioni di diversa fede.

Ipotesi astronomiche

Oltre alle interpretazioni più esoteriche, esistono anche spiegazioni astronomiche che cercano di chiarire il fenomeno della stella di Betlemme. Gli astronomi hanno avanzato varie teorie, suggerendo che potesse trattarsi di una congiunzione di pianeti, come quella tra Giove e Saturno nel 7 a.C., che avrebbe creato un brillante punto di luce nel cielo.

Altri studiosi propongono l’ipotesi di una supernova, un evento astronomico rarissimo ma spettacolare, che avrebbe potuto essere osservato come un’eccezionale luminosità nel firmamento. Inoltre, alcune ricerche recenti hanno indicato che una cometa, come la Cometa di Halley, potrebbe aver attraversato il cielo in quel periodo, anche se non ci sono prove definitive che colleghino direttamente queste osservazioni con la nascita di Gesù. Queste spiegazioni, pur essendo più radicate nella scienza, offrono un contrasto interessante alle teorie che abbracciano il mistero e l’ignoto.

Conclusione

La teoria che la stella di Betlemme fosse un UFO rimane un argomento controverso e dibattuto. Le prove presentate offrono diverse interpretazioni della stella e del suo possibile legame con gli extraterrestri.

È importante notare che, mentre alcune fonti e teorie suggeriscono un possibile collegamento tra la stella di Betlemme e gli UFO, non esiste una prova definitiva che confermi questa ipotesi. La ricerca e il dibattito su questo argomento continueranno, ma per ora, la questione rimane aperta.

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A cura di Ufoalieni.it

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Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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