Si narra che il Libro di Thoth racchiuda potenti incantesimi, tra cui uno capace di far comprendere il linguaggio degli animali e un altro che permette di percepire la presenza degli dèi. Secondo la leggenda, chi riesce a decifrare i suoi segreti ottiene il potere di dominare terra, mare, aria e persino i corpi celesti, acquisendo una sapienza divina senza limiti.
Il Libro di Thoth
Tra i testi più enigmatici della storia umana spicca il Libro di Thoth, un’opera sacra attribuita agli antichi Egizi. Si dice che sia stato composto da Thoth, il dio egizio della scrittura, della saggezza e della magia, venerato come custode della conoscenza suprema.
Secondo le fonti storiche, questo libro rappresenta una raccolta di antichi testi egizi redatti dal dio stesso. La sua esistenza emerge in diversi documenti, tra cui papiri del periodo tolemaico (II secolo a.C.), e in narrazioni mitologiche che lo descrivono come un volume dai poteri straordinari.
Una delle prime menzioni appare nel cosiddetto Papiro di Turis, pubblicato a Parigi alla fine del XVIII secolo, che racconta un tentativo fallito di assassinare un faraone usando incantesimi tratti dal libro. Tuttavia, il ricercatore Philip Coppens suggerisce che il “Papiro di Turis” sia un errore di denominazione: potrebbe riferirsi al Papiro di Torino, noto anche come Canone di Torino.
Questo manoscritto della XIX dinastia, risalente al regno di Ramses II (1279-1213 a.C.), elenca i sovrani egizi dalle origini, mostrando una sorprendente coincidenza cronologica e nominale.
l Libro di Thoth si presenta spesso come un dialogo tra Thoth e un discepolo desideroso di conoscenza, con interventi di un’altra divinità, forse Osiride. Questo schema richiama i testi ermetici greci, in cui Hermes (equivalente ellenico di Thoth) istruisce i suoi seguaci. Tuttavia, i frammenti egizi sembrano precedere i primi scritti filosofici ermetici, collocandosi prima del I secolo a.C.
Il nome “Libro di Thoth” è stato attribuito a numerosi testi. Lo storico egizio Manetho affermava che Thoth avesse scritto 36.525 opere, mentre altri, come Seleukos, riducevano il numero a circa 20.000. Tra le storie più celebri legate al libro c’è quella del principe Neferkaptah, narrata in un racconto tolemaico. Egli si avventura nel Nilo per recuperare il volume, nascosto in una serie di scatole protette da serpenti invincibili.
Si dice che il libro contenga due incantesimi principali: uno per comprendere il linguaggio degli animali e un altro per entrare in contatto con gli dèi. Una descrizione poetica recita:
“Il libro è a Copto, in mezzo al fiume.
Nel mezzo del fiume c’è una scatola di ferro,
nella scatola di ferro una di bronzo,
nella scatola di bronzo una di legno keter,
nella scatola di legno una di avorio ed ebano,
nella scatola di avorio una d’argento,
nella scatola d’argento una d’oro,
e nella scatola d’oro c’è il Libro di Thoth.
Attorno alla scatola di ferro, serpenti, scorpioni e creature striscianti,
e un serpente che nessun uomo può uccidere, a guardia del tesoro.”
(Fonte)
Il libro immaginario di Thoth
La leggenda narra che il Libro di Thoth fosse nascosto sul fondo del Nilo vicino a Copto, protetto da un serpente immortale. Il principe Neferkaptah, determinato a impossessarsene, affronta le creature e riesce nell’impresa. Tuttavia, il furto scatena la collera di Thoth: gli dèi puniscono Neferkaptah uccidendo sua moglie Ahwere e suo figlio Merib. Disperato, il principe si suicida e viene sepolto con il libro.
Secoli dopo, Setne Khamwas (ispirato al reale Khaemwaset), ruba il libro dalla tomba di Neferkaptah, sfidando il suo spirito. Sedotto da una donna misteriosa, Setne compie atti terribili, solo per scoprire che si trattava di un’illusione creata dal fantasma di Neferkaptah. Spaventato, restituisce il libro, recupera i corpi di Ahwere e Merib e li seppellisce nella tomba, che viene poi sigillata per sempre. Questa vicenda riflette un’antica credenza egizia: la conoscenza divina non è destinata ai mortali.
Su richiesta di Neferkaptah, Setne trova i corpi della moglie e del figlio di Neferkaptah e li seppellisce nella tomba di Neferkaptah, che viene poi sigillata per l’eternità.
La storia è pensata per riflettere l’antica credenza egiziana secondo cui la conoscenza degli dei non è pensata per gli umani comuni.
Frammenti sono stati trovati a Berlino, Parigi, Vienna, Firenze, Copenaghen e New Haven.
Si credeva che colui che leggeva il contenuto del libro avrebbe ottenuto i mezzi per decifrare e padroneggiare i segreti relativi alla terra, al mare, all’aria e ai corpi celesti.
Ha anche conferito la facoltà di assimilare il linguaggio degli animali, restituendo la vita ai morti e agendo su menti lontane e vicine.
Il padre della chiesa Clemente di Alessandria, nel sesto libro della sua opera Stromateis, menziona quarantadue libri usati dagli antichi sacerdoti egizi che dice che contengono “l’intera filosofia degli egiziani”.
Tutti questi libri, secondo Clemente, furono scritti da Ermes (un antico dio greco preesistente che i Greci paragonarono a Thoth, sostenendo che erano uno e lo stesso dio, a causa del fatto che avevano qualità simili, cioè entrambi scritti inventati).
A cura di Ufoalieni.it
Resources
Libri di Thot
https://it.wikipedia.org/wiki/Libri_di_Thot
THE BOOK OF THOTH
https://www.sacred-texts.com/egy/ael/ael07.htm