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La scoperta di una presunta piramide sottomarina al largo delle isole Azzorre ha suscitato molto interesse, con alcuni che suggeriscono che potrebbe essere la prova tangibile dell’esistenza di Atlantide, la leggendaria civiltà descritta da Platone. Tuttavia, la connessione tra questa struttura e quanto narrato nei dialoghi di Platone è oggetto di ampie speculazioni e non ha fondamenti scientifici solidi.
La scoperta della piramide
La formazione sottomarina delle Azzorre è stata individuata dal ricercatore portoghese Diocleciano Silva, che ha utilizzato equipaggiamento batimetrico per mappare il fondale marino. La struttura, che sembra avere una forma piramidale, si estende su una base di circa 8.000 metri quadrati e raggiunge un’altezza di circa 60 metri. Nonostante l’aspetto affascinante, la sua natura è ancora dibattuta: alcuni suggeriscono che possa essere una prova di una civiltà perduta, ma la maggior parte degli esperti rimane scettica.
La forma piramidale non rappresenta, tuttavia, una prova sufficiente per affermare che si tratti di un’opera artificiale. Formazioni naturali, come vulcani sommersi o altre strutture geologiche, potrebbero assumere forme simili a quella osservata. Inoltre, l’ipotesi non è stata confermata da esperti di archeologia marittima o geologia. Le teorie associano questa formazione al mito di una civiltà antica sono, per lo più, speculazioni senza evidenze scientifiche verificabili.
Atlantide: un mito senza prove
Nel Timeo e Crizia, Platone racconta di un’isola che, sebbene possa sembrare affascinante, non ha alcuna prova storica della sua esistenza. Era una potenza avanzata situata oltre le Colonne d’Ercole e fu distrutta in un cataclisma naturale.
Secondo il filosofo, questa civiltà risalirebbe a circa 9.000 anni prima della sua epoca, un periodo che corrisponderebbe a circa 11.000 a.C. Tuttavia, è importante sottolineare che l’intento non era raccontare una storia storica, ma piuttosto una metafora filosofica, un’allegoria sull’equilibrio tra potere e corruzione.
La piramide sottomarina delle Azzorre
La scoperta sottomarina al largo delle isole Azzorre è stata effettuata dal ricercatore portoghese Diocleciano Silva, che ha utilizzato attrezzature batimetriche per mappare il fondale marino. La formazione, che presenta angoli e linee simili a una forma geometrica regolare, ha suscitato grande interesse, ma la sua natura e il suo significato sono ancora oggetto di dibattito.
In particolare, le caratteristiche dell’elemento sollevano interrogativi: la simmetria della forma potrebbe suggerire l’intervento umano, ma questo non implica necessariamente una costruzione artificiale. Diverse formazioni geologiche naturali, come i vulcani sommersi o le colonne basaltiche, possono acquisire una simmetria che fa sembrare un oggetto creato da esseri umani. Il fenomeno potrebbe derivare da processi geologici naturali, come il raffreddamento e la solidificazione del magma o l’erosione dei fondali marini.
Questo rilevamento potrebbe dunque essere il risultato di eventi naturali, piuttosto che di un’opera realizzata da una civiltà avanzata. La somiglianza con una piramide è interessante, ma senza prove concrete, non è possibile collegarla con certezza a un’antica civiltà come quella di Atlantide.
La mancanza di prove concrete
Non ci sono prove archeologiche che colleghino quanto scoperto a una civiltà avanzata come quella descritta nei dialoghi filosofici antichi. Inoltre, la sua esistenza non è stata confermata da esperti di archeologia marittima o geologia. Le teorie che la associano alla leggendaria isola sono, per lo più, speculazioni prive di evidenze scientifiche verificabili. Le stime sulla datazione (circa 20.000 anni fa) non corrispondono nemmeno alla cronologia di Atlantide secondo i testi di Platone.
Conclusione
Mentre l’idea di una piramide sottomarina nelle Azzorre può affascinare, è necessario affrontarla con prudenza. Senza prove concrete che confermino la natura artificiale della struttura o una connessione diretta con una civiltà avanzata, l’ipotesi rimane altamente speculativa. La possibilità che si tratti di una formazione naturale, combinata con l’assenza di riscontri archeologici e geologici affidabili, lascia poco spazio per considerarla una testimonianza reale di racconti antichi.
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Riferimenti:
- Terceira: Pyramidal structure found by amateur sailor not man-made – Azores – Scoperta una struttura piramidale nelle Azzorre da un marinaio dilettante, che non sembra essere opera dell’uomo.