Rappresentazione 3D realizzata da un artista a partire dagli studi di un docente dell’Università di Padova
Il 10 agosto si terrà a Torino una grande manifestazione delle diocesi del Piemonte e Valle d’Aosta dedicata ai giovani che poi partiranno per Roma per incontrare Papa Francesco nell’ambito dei Sinodo dei Vescovi 2018: a migliaia avranno l’occasione straordinaria di contemplare la Sindone, sempre al centro dell’interesse di credenti e studiosi.
Statua 3d dell’uomo della Sindone
Come dimostra l’esclusiva che Giulio Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche all’Università di Padova e studioso della reliquia, ha affidato al settimanale «Chi»: la realizzazione di una statua, rappresentazione 3D dell’uomo della Sindone.
«Questa statua è la rappresentazione tridimensionale a grandezza naturale dell’Uomo della Sindone, realizzata sulle misure millimetriche ricavate dal lenzuolo in cui fu avvolto il corpo di Cristo dopo la crocifissione», afferma il docente. «Riteniamo perciò di avere finalmente l’immagine precisa di come era Gesù su questa terra. D’ora in poi non si potrà più raffigurarlo senza tenere conto di quest’opera». Non ha dubbi il professor Fanti.
LE TECNOLOGIE
Sul settimanale si legge che la statua in gesso è stata realizzata dal maestro Sergio Rodella, che ha seguito le indicazioni dell’équipe del professore che da anni studia la Santa Sindone con le tecnologie più sofisticate a disposizione della scienza.
«Per la tradizione cristiana l’immagine che si vede sulla Sindone è quella di Gesù morto crocifisso», ha spiegato a Chi il professor Fanti. «E ormai anche la scienza è di questa opinione. Noi abbiamo studiato per anni usando le più sofisticate tecnologie in 3d l’immagine lasciata dal corpo sul lenzuolo. E la statua ne è il risultato finale».
Ancora: «Secondo i nostri studi Gesù era un uomo di bellezza straordinaria. Longilineo, ma molto robusto, era alto un metro e ottanta centimetri, mentre la statura media dell’epoca era di circa 1 metro e 65. E aveva un’espressione regale e maestosa».
LE FERITE
La statua rende evidente anche, grazie all’uso del colore, le ferite subite dal Cristo durante il suo terribile martirio.
«Sulla Sindone ho contato 370 ferite da flagello, senza prendere in considerazione quelle laterali, che il lenzuolo non riporta perché avvolgeva solo la parte anteriore e posteriore del corpo.
Possiamo perciò ipotizzare un totale di almeno 600 colpi. Inoltre la ricostruzione tridimensionale ha permesso di ricostruire che al momento della morte l’uomo della Sindone si è accasciato verso destra perché la spalla destra era lussata in modo tanto grave da ledere i nervi». Fonte: www.lastampa.it
A cura di Ufoalieni.it