Un'Arca Lunare per preservare il DNA di milioni di specie
Dom. Nov 24th, 2024

I ricercatori dell’Università dell’Arizona (USA) hanno proposto un progetto innovativo volto a preservare tutte le specie viventi della Terra, in vista di una possibile catastrofe globale.

L’ambiziosa proposta prevede di trasformare la Luna in una sorta di “Arca di Noè“, come descritto da Jekan Thanga, responsabile del Space and Terrestrial Robotic Exploration Laboratory (SpaceTREx) presso l’Università dell’Arizona, durante la conferenza annuale dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE). Thanga e il suo team hanno illustrato il loro “piano biblico” per la salvaguardia non solo della specie umana, ma anche di animali, piante e funghi, con l’obiettivo di assicurare la biodiversità per le future generazioni.

Abbiamo la responsabilità di essere custodi della biodiversità e la possibilità di preservarla“, ha affermato Thanga.

Il progetto prevede la costruzione di un deposito sotterraneo sulla Luna, che ospiterebbe cellule riproduttive di 6,7 milioni di specie terrestri, inclusi spermatozoi e ovuli umani.

Minacce alla Terra

Thanga ha sottolineato come l’attuale instabilità del nostro pianeta renda vulnerabile la biodiversità e richieda la creazione urgente di una “volta genetica” sul satellite terrestre. Assieme al suo team di ingegneri meccanici, Thanga ha spiegato che minacce come disastri naturali, siccità, impatti di asteroidi e la possibilità di un conflitto nucleare fanno della proposta una sorta di “polizza di assicurazione globale”, che potrebbe proteggere i materiali genetici in caso di “annientamento totale della Terra“.

Il funzionamento dell’ “Arca della Luna”

arca lunare
Credito: University of Arkansas School of Engineering

L’ “arca” manterrebbe le specie in condizioni di crioconservazione, all’interno di una serie di tunnel e caverne sotto la superficie lunare, per poterle eventualmente reintrodurre una volta che la tecnologia ne permettesse l’uso, qualora fosse necessario. Tale progetto risulta particolarmente urgente a causa del rischio di estinzione che minaccia molte specie di piante e animali. “Negli ultimi decenni si è già assistito a una perdita di biodiversità senza precedenti“, ha osservato Thanga.

Accesso alla volta sotterranea

Nel 2013 è stata scoperta una rete di circa 200 tunnel di lava sotto la superficie lunare. Questi passaggi, formatisi quando i flussi di lava hanno attraversato rocce morbide, risalgono a miliardi di anni fa. Gli scienziati ritengono che questi tunnel, con diametri di circa 100 metri, potrebbero costituire l’ambiente ideale per proteggere un carico così prezioso dalle radiazioni solari, dalle variazioni estreme di temperatura e dagli impatti delle micrometeoriti.

L’accesso alla volta lunare sotterranea, alimentata da pannelli solari, sarebbe possibile tramite ascensori che condurrebbero a una struttura di stoccaggio, nella quale verrebbero conservati i moduli criogenici.

Per quanto riguarda il trasporto dei campioni sulla Luna, Thanga stima che sarebbero necessari circa 250 voli spaziali per completare il deposito. A titolo di confronto, la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale ha richiesto 40 lanci.

È importante ricordare che la creazione di “backup” genetici per preservare la biodiversità non è un concetto nuovo. Lo Svalbard Global Seed Vault, situato all’interno del Circolo Polare Artico norvegese, ha già l’obiettivo di preservare la biodiversità agricola del pianeta. Conosciuto anche come “Vault of the End of the World”, contiene campioni genetici di specie vegetali provenienti da tutto il mondo ed è stato già utilizzato per reintrodurre alcune piante in natura.

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A cura di Ufoalieni.it

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Di ufoalieni

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