Elohim e Theoi: Il fumo di carne bruciata secondo Biglino
Mer. Feb 5th, 2025

Recentemente è emersa una sorprendente informazione riguardo alle proprietà calmanti e rilassanti del fumo prodotto dall’arrostimento della carne magra e del grasso animale. Questo tema è stato approfondito in un accurato studio scientifico che analizza in particolare il ruolo della pirazina, un composto organico aromatico eterociclico.

L’autore di tale studio, dopo aver assistito a una conferenza sull’argomento, ha riscontrato collegamenti tra queste scoperte scientifiche e le antiche pratiche rituali dei theoi omerici, in particolare le modalità di bruciatura del grasso avvolto attorno ai muscoli.

Queste osservazioni si ricollegano in modo impressionante alle indicazioni bibliche, dove Yahweh ordina l’uso di un certo tipo di grasso. Tale correlazione ha portato a riflessioni sul significato e sull’importanza del fumo della carne bruciata nelle pratiche sacrificiali, confermando aspetti della tradizione che molti potrebbero considerare impensabili.

Elohim e theoi amavano annusare il fumo di carne bruciata

Nel libro “Il Dio alieno della Bibbia“, Mauro Biglino documenta come Yahweh desiderasse annusare il fumo del grasso animale completamente bruciato. Le sue affermazioni hanno suscitato reazioni forti da parte di filologi e teologi giudaico-cristiani, che hanno contestato l’interpretazione dei termini utilizzati. Tuttavia, Biglino ha fornito prove dai dizionari di ebraico biblico, sostenendo che la sua traduzione fosse supportata da fonti autorevoli.

elohim e la carne bruciata

Nei capitoli 28 e 29 del libro dei Numeri, si afferma ripetutamente che il “fumo” ha il potere di “placare” gli Elohim, in particolare Yahweh. Queste affermazioni sono presenti nelle traduzioni comuni della Bibbia e possono essere verificate nei versetti: Numeri 28, 2.6.8.13.24; Numeri 29, 6.13.36.

La bevanda inebriante tanto amata dagli elohim…

Un aspetto ulteriormente sorprendente è che ciascuno di questi sacrifici doveva essere accompagnato da una libazione preparata con una bevanda descritta in Numeri 28,7. Qui Yahweh richiede che venga preparata per lui una bevanda “inebriante”.

Il termine “inebriare” si riferisce a rendere ebbri o ubriacare. Le definizioni nei dizionari ebraici descrivono un’ampia gamma di significati legati al bere alcolico, come ad esempio SHEKAR, SHAKUR, SHIKARON: bevanda alcolica, ubriacatura e gli effetti che essa comporta. La radice ebraica SH-K-R ha un significato univoco, ricorrente nell’Antico Testamento. Diverse scritture, come Genesi 9,21; Isaia 29,9; e 1Samuele 1,14, dimostrano come il vino e l’ubriacatura siano temi ricorrenti.

In Genesi 9,20-21 si narra che Noè, subito dopo il diluvio, “cominciò a fare l’agricoltore e piantò una vigna… bevuto il vino si ubriacò…”. Da questi passi si evince chiaramente che il fumo del grasso e la bevanda alcolica erano elementi costanti nei sacrifici preparati per Yahweh.

… e non solo da loro

Anche presso gli Annuna, la civiltà sumera, era comune consumare bevande alcoliche. Un testo antico descrive come Enki organizzi un banchetto dove si consumano pane, caprone e birra, con gli invitati che si mostrano particolarmente festosi.

Nella traduzione greca dei Settanta, la bevanda inebriante è nota come Sicera, probabilmente un tipo di sidro. Nell’antica cultura del mare Egeo, l’idromele – un miele fermentato noto come la “bevanda degli dèi” – veniva utilizzato in contesti religiosi come sostanza psicoattiva.

E anche gli Theoi omerici amavano annusare la carne bruciata

Alcuni passaggi dell’Iliade e dell’Odissea forniscono ulteriori spunti sul tema del fumo della carne bruciata. Nella Iliade, si narra che Crise bruciava cosce di bestiame a Apollo, e ci si interroga se il fumo di agnelli e capre possa placare la divinità. Il grasso sale verso il cielo in un fumo avvolgente e, in varie occasioni, si preparano sacrifici in cui il grasso viene avvolto attorno alle cosce e poi bruciato.

Nell’Odissea, le descrizioni dei sacrifici sono altrettanto dettagliate: nei sacrifici agli Theoi, i visceri vengono consumati mentre le cosce vengono bruciate, rispecchiando pratiche rituali simili.

In entrambi i poemi epici, il fumo e il grasso svolgono un ruolo centrale nei rituali, suggerendo un legame profondo tra le offerte e il modo in cui gli dei percepiscono il sacrificio umano.

Alcuni passaggi dall’Iliade e dall’Odissea

Alcuni passaggi specifici dai poemi epici offrono ulteriori dettagli:

ILIADE

  • Libro I
    • 35 e segg. – Crise ricorda che bruciava ad Apollo “cosce pingui”.
    • 65 e segg. – Ci si chiede se il fumo di agnelli e di capre possa saziare Apollo e calmarlo nella sua ira.
    • 315 e segg. – Si offrono ad Apollo ecatombi perfette e il grasso sale verso il cielo in un fumo avvolgente.
    • 460 e segg. – Si prepara un sacrificio avvolgendo e ripiegando il grasso sopra le cosce, che poi vengono bruciate (questa parte non viene mangiata).
  • Libro II
    • 420 e segg. – Si tagliano le cosce, si ricoprono di grasso e vengono bruciate (non mangiate).
  • Libro IV
    • 45 e segg. – Si ricorda che sugli altari non mancava mai il grasso per gli Theoi.
    • 100 e segg. – Si prepara per Apollo una ecatombe di agnelli primogeniti.
  • Libro VI
    • 115 e segg. – Si promettono agli Theoi ecatombi in cambio di favori.
  • Libro VIII
    • 240 e segg. – Agamennone ricorda di aver sempre bruciato agli Theoi cosce e grasso.
  • Libro XXII
    • 170 e segg. – Si ricorda che Ettore ha bruciato numerose cosce di buoi agli Theoi.
  • Libro XXIII
    • 860 e segg. – Si ricordano le ecatombi di agnelli primogeniti.
    • 870 e segg. – Si promettono ecatombi di agnelli primogeniti.

ODISSEA

  • Libro III
    • 5 e segg. – Si ricorda che nei sacrifici si mangiavano i visceri mentre agli Theoi venivano bruciate le cosce.
    • 455 e segg. – Viene sacrificata una giovenca; le cosce vengono tagliate, avvolte di grasso e poi bruciate sulle primizie, senza mangiare queste parti.
  • Libro VII
    • 200 e segg. – Si dice che gli Theoi si rendono “visibili” quando si offrono loro ecatombi e banchettano in mezzo agli uomini.
  • Libro IX
    • 550 e segg. – Odisseo ricorda di aver bruciato a Zeus le cosce…
  • Libro X
    • 5 e segg. – Si dice che la casa del Theos di nome Eolo era piena del fumo dei grassi.
  • Libro XII
    • 360 e segg. – Si parla di sacrifici in cui le cosce vengono avvolte dal grasso e poi bruciate completamente.
  • Libro XIII
    • 25 e segg. – Ancora una volta si bruciano le cosce a Zeus e si mangia il resto.
  • Libro XVII
    • 240 e segg. – Alle Ninfe si bruciano cosce avvolte di grasso di capretti e agnelli.
  • Libro XIX
    • 395 e segg. – Si bruciano a Ermete cosce gradite di capretti e agnelli.

Le rivelazioni di Mauro Biglino sul fumo della carne bruciata e le sue implicazioni rituali gettano una nuova luce sulle antiche pratiche sacrificiali, invitando a riflettere su un legame sorprendente tra scienza e spiritualità. Attraverso un’analisi dei testi biblici e omerici, ci sfida a riconsiderare le concezioni tradizionali di divinità e sacrificio, suggerendo che le pratiche rituali siano esperienze sensoriali ricche di significato. La sua opera stimola un dibattito accademico vivace e offre spunti di riflessione per esplorare le connessioni tra l’antico e il contemporaneo.

A cura di Ufoalieni.it

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Riferimenti:

  • Mauro Biglino – Studioso delle religioni e traduttore di ebraico antico, ha dedicato anni allo studio delle scritture sacre, mettendo in discussione le interpretazioni tradizionali della Bibbia. (Fonte: Wikipedia)
  • La Bibbia non parla di Dio – Mauro propone che i testi biblici descrivano eventi storici concreti, non divinità trascendenti, e che il concetto di Dio trascendente non emerga dall’ebraico.
  • La Bibbia non l’ha mai detto – Con Lorena Forni, Biglino mostra come la cultura cattolica influenzi le leggi italiane, evidenziando che molte norme morali ritenute bibliche non sono nei testi sacri.
  • Il dio alieno della Bibbia. Dalla traduzione letterale degli antichi codici ebraici – In questo lavoro, Mauro esplora gli antichi testi ebraici, ipotizzando che civiltà extraterrestri abbiano influenzato l’evoluzione umana.
  • Intervista a Mauro Biglino: La Bibbia non parla di Dio – Un’intervista in cui discute le sue teorie sulla Bibbia, rivelando le sue sorprendenti conclusioni sulla figura di Dio e sul significato dei testi sacri.

Di UFO84

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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