Alieni rettiliani: origini, teorie e il simbolismo culturale
Ven. Mag 9th, 2025

Il tema degli alieni rettiliani, sebbene privo di conferme scientifiche, continua ad alimentare il dibattito tra appassionati di ufologia, studiosi di esoterismo e ricercatori indipendenti.

Questa figura mitologica-contemporanea affonda le sue radici in un complesso intreccio di testimonianze, narrazioni spirituali e interpretazioni pseudoscientifiche, che si sono evolute nel tempo fino a creare una vera e propria mitologia moderna.

Le informazioni disponibili su questi esseri provengono da fonti eterogenee: racconti di presunti contattisti, studi ufologici, opere letterarie, teorie del complotto e sistemi simbolici delle tradizioni esoteriche. Tra le voci più note vi è quella di David Icke, autore di “The Reptilian Agenda“, che ha proposto una visione sistematica di una razza aliena rettiloide intenzionata a controllare l’umanità.

A questo si affiancano le testimonianze di individui come Whitley Strieber, autore del celebre “Communion”, che ha descritto esperienze di abduction legate a entità non umane.

In questo approfondimento analizzeremo le principali teorie sui rettiliani: le loro presunte origini, la struttura gerarchica ipotizzata, le loro modalità di interazione con l’umanità e il possibile significato simbolico e psicologico della loro presenza nelle narrazioni moderne.

Cercheremo di mettere in relazione il fenomeno con elementi tratti da psicologia sociale, studi sulle emozioni, simbolismo mitologico e ipotesi sulla vita extraterrestre.

Chi sono gli alieni rettiliani?

Secondo le teorie più diffuse nell’ambito dell’ufologia alternativa, i rettiliani sarebbero esseri intelligenti, dall’aspetto simile a rettili antropomorfi, dotati di capacità telepatiche, tecnologie avanzate e, in alcuni casi, abilità interdimensionali.

Statuetta Ubaid con tratti rettiliani, 4500 a.C., Iraq Museum
Statuetta Ubaid (4500-4000 a.C.) da Ur, Iraq. I tratti “rettiloidi” (occhi allungati, testa triangolare) sono interpretati dall’archeologia come stilizzazione rituale della Dea Madre. Foto: Iraq Museum / Interpretazione ufologica: presunta rappresentazione di esseri ibridi.

Le descrizioni ricorrenti parlano di creature alte tra i due e i tre metri, con pelle squamosa, occhi verticali simili a quelli dei serpenti e un’intelligenza superiore.

Alcuni ricercatori ipotizzano l’esistenza di una razza autoctona terrestre, evolutasi parallelamente all’uomo, mentre altri suggeriscono un’origine esogena, più precisamente dalla costellazione del Draco, in particolare attorno alla stella Alpha Draconis.

Queste due teorie si suddividono ulteriormente:

  • Rettiliani terrestri: esseri che sarebbero sopravvissuti a eventi catastrofici preistorici rifugiandosi nel sottosuolo, sviluppando una civiltà avanzata nascosta.
  • Rettiliani draconiani: razza aliena proveniente da un sistema stellare distante, con intenzioni di dominio interplanetario.

Il mito si è consolidato in molti racconti di abduction e contattismo, dove i rettiliani vengono spesso rappresentati come entità dominanti, capaci di influenzare o controllare mentalmente gli esseri umani.

Le origini ipotetiche dei rettiliani

Le narrazioni più articolate propongono l’esistenza di una civiltà antichissima, antecedente a molte delle civiltà umane conosciute, la cui storia si intreccerebbe con quella della razza umana.

Secondo queste teorie, i rettiliani draconiani avrebbero dato origine a una serie di razze aliene subordinate, tra cui i famigerati “Grigi”, spesso descritti come cloni bio-meccanici creati per svolgere compiti operativi e missioni di raccolta dati sulla Terra.

Una parte del corpus narrativo postula che queste razze abbiano avuto origine da un’unica razza progenitrice proveniente dalla costellazione di Orione, da cui si sarebbero evolute diverse sotto-razze con caratteristiche e intenzioni divergenti: i draconiani avrebbero scelto la via della conquista e del controllo, distaccandosi dall’originaria armonia spirituale con l’universo.

Controllo umano: il ruolo delle emozioni

Un elemento ricorrente nelle teorie rettiliane è la connessione tra emozioni umane e nutrimento energetico. Secondo alcuni modelli esoterici, queste entità si nutrirebbero di energia negativa, emozioni come paura, rabbia, odio, generata da conflitti, traumi e disordini sociali.

Tale ipotesi, sebbene priva di fondamento empirico, trova eco nei modelli della psicologia sociale che analizzano i meccanismi del condizionamento emotivo e della manipolazione di massa. Non è necessario ipotizzare un’entità extraterrestre per osservare come il controllo delle emozioni sia stato, e sia tuttora, un potente strumento politico e mediatico.

In questo contesto, i rettiliani rappresentano simbolicamente il timore ancestrale verso l’oppressione invisibile e il dominio attraverso la paura.

I Grigi: servitori o razza autonoma?

Una delle teorie più suggestive sostiene che i Grigi siano il risultato di un programma di bioingegneria sviluppato dai rettiliani draconiani. Descritti come esseri di bassa statura, con pelle grigia, occhi neri e grandi crani, i Grigi sarebbero stati creati per fungere da forza operativa, raccogliendo materiale genetico umano e monitorando la popolazione terrestre.

Secondo alcuni racconti, col tempo i Grigi avrebbero sviluppato una forma di autocoscienza e tentato di liberarsi dal controllo dei loro creatori, dando luogo a una dinamica interna di conflitto tra razze aliene.

Questo aspetto, pur essendo parte della mitologia ufologica, riflette simbolicamente questioni legate all’identità, alla ribellione e al desiderio di autodeterminazione.

Intentzioni rettiliane: dominio o simbolo?

Secondo la narrativa dei contattisti, l’obiettivo primario dei rettiliani sarebbe quello di influenzare e corrompere l’umanità attraverso la manipolazione psicologica e sociale. Alcune versioni sostengono che abbiano infiltrato posizioni di potere governativo, economico e religioso, instaurando un controllo indiretto ma pervasivo sulle civiltà terrestri.

In una lettura simbolica, i rettiliani rappresentano l’archetipo dell’ombra collettiva, incarnando le forze oscure e inconsce che agiscono al di là della percezione ordinaria. Questo tipo di interpretazione risuona con numerose tradizioni religiose e mistiche, che evocano presenze invisibili o entità malevole dietro le dinamiche del potere e del destino umano

A offrire un quadro alternativo è la prospettiva psicologica. Carl Gustav Jung, nel suo saggio L’uomo e i suoi simboli, descrive gli archetipi come immagini primordiali radicate nell’inconscio collettivo: in quest’ottica, la figura del rettiliano potrebbe simboleggiare paure ancestrali legate al predatore, all’ignoto o alla perdita di controllo.

Non a caso, questo archetipo ha permeato la cultura popolare: dalla serie cult V – Visitors (1983), dove alieni rettiliani si mascherano da umani per conquistare la Terra – a They Live (1988), che trasforma il tema in metafora del controllo mediatico.

Come approfondito nel nostro articolo sui Visitors, queste rappresentazioni amplificano paure collettive, trasformando un mito esoterico in narrazione condivisa.

Le esperienze di presunti incontri con entità aliene, spesso riferite come abduction, risultano in molti casi associate a stati alterati di coscienza, come la paralisi nel sonno, in cui il cervello genera percezioni intense in assenza di stimoli reali.

In parallelo, il successo di queste narrazioni è alimentato da dinamiche sociali profonde: la sfiducia verso le istituzioni, la sovrainformazione e la necessità psicologica di attribuire cause tangibili a fenomeni complessi spingono molte persone ad abbracciare visioni alternative della realtà.

Conclusioni: tra mito moderno e psiche collettiva

La figura dei rettiliani si situa all’incrocio tra mito, simbolo e speculazione pseudoscientifica. Anche in assenza di prove concrete, la loro presenza nelle narrazioni contemporanee suggerisce l’esistenza di un bisogno psicologico e culturale di spiegare il controllo, la paura e la perdita di autonomia.

Che si tratti di una razza aliena reale o di una proiezione archetipica collettiva, i rettiliani restano un potente simbolo dei meccanismi di dominazione invisibile.

In un’epoca caratterizzata da incertezze, manipolazioni mediatiche e crisi globali, queste storie riflettono paure reali e pongono interrogativi profondi sul rapporto tra libertà, coscienza e potere.

Prima di concludere, esploriamo alcune delle domande più frequenti legate al mito rettiliano. Dai racconti antichi alle teorie cospirative moderne, queste entità hanno acquisito una forte rilevanza nell’immaginario collettivo, come esseri in grado di influenzare l’umanità. Ma qual è la verità dietro di loro? E quanto c’è di simbolico in queste storie?

Domande frequenti (FAQ)

I rettiliani esistono davvero?

“Assenza di prova non è prova di assenza“, dicono gli ufologi. Ma la scienza è categorica: zero evidenze.

Le testimonianze derivano da:

  • Abduction (spesso spiegabili con paralisi nel sonno o suggestione).
  • Contattisti come David Icke, che li descrive come élite parassita.
  • Archetipi universali: il serpente tentatore, il drago, il “predatore invisibile”.

Qual è la presunta origine di queste creature?

Le teorie si dividono tra:

  • 🪐 Origine aliena: dalla costellazione del Draco (sistema di Alpha Draconis), razza guerriera e gerarchica.
  • 🌍 Origine terrestre: sopravvissuti di civiltà pre-umane (es. Ubaid, Atlantide) rifugiati nel sottosuolo.
  • 🧠 Proiezione simbolica: incarnano la paura del controllo invisibile (banche, governi, IA).

Perché vogliono controllarci?

Secondo i complottisti:

  • Si ciberebbero di energia negativa (paura, odio, caos sociale).
  • Infiltrazione: impersonano leader e celebrità (es. famiglie reali, Zuckerberg).
  • Obiettivo finale: schiavizzare l’umanità o usarci come risorsa.
    Ma attenzione: è una metafora estrema del potere manipolatorio di media e istituzioni.

 Grigi vs Rettiliani: servitori o ribelli?

  • Teoria 1: I Grigi sono bio-robot creati dai Rettiliani per rapire umani (esperimenti genetici).
  • Teoria 2: Hanno sviluppato autocoscienza e lottano per liberarsi (tema da film sci-fi!).
  • Dato curioso: Nei racconti di abduction, i Grigi sono spesso sottomessi a entità rettiloidi.

Perché la scienza ignora queste teorie?

  • Nessun dato verificabile: solo testimonianze e “prove” ambigue (video sfocati, statuette antiche).
  • Effetto cultura pop: dai libri di Icke a American Horror Story, il mito si autoalimenta.
  • Psicologia: il cervello umano cerca pattern (es. vede facce nelle nuvole), anche dove non ci sono.

In sintesi, le teorie sui rettiliani alimentano un continuo dibattito che mescola mito, psicologia e simbolismo culturale. Qualunque sia la loro vera origine, queste storie rimangono un affascinante riflesso delle nostre paure collettive, dando forma a ciò che è invisibile.

A cura di Singolaris

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Di Singolaris

Da oltre dieci anni mi dedico alla ricerca e alla divulgazione su tecnologie emergenti, intelligenza artificiale, ufologia e scienza. Con Singolaris voglio offrire un punto di riferimento per chi desidera approfondire questi temi con un approccio serio e documentato.

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