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La fine della vita, uno degli eventi più universali e enigmatici della condizione umana, è stata da sempre oggetto di riflessione, discussione e teorie. Sebbene il concetto di fine della vita sembri essere un dato incontrovertibile, recenti sviluppi nelle scienze fisiche e filosofiche suggeriscono che potrebbe esistere un significato diverso e più complesso dietro a ciò che normalmente percepiamo come “morte”.
In un contesto scientifico e psicologico, è possibile immaginare che tale conclusione non sia un evento univoco e definitivo, ma che possa collegarsi a dimensioni alternative, dove la coscienza potrebbe continuare ad esistere in forme sconosciute. In questo articolo esploreremo teorie che spaziano dall’ipotesi dei mondi paralleli proposte da fisici come Hugh Everett III, alla visione innovativa del biocentrismo di Robert Lanza, fino ad approdare a considerazioni sull’esistenza della coscienza oltre la cessazione dell’esistenza fisica.
Questo approccio potrebbe non solo mutare la nostra comprensione della transizione, ma anche ampliare la nostra concezione della coscienza umana, che potrebbe essere più vasta e interconnessa di quanto comunemente pensato.
Una teoria sui mondi paralleli
Una teoria suggerisce che la morte di una persona possa avere un significato diverso da quanto comunemente concepito, e che possa essere correlata a dimensioni alternative. L’ipotesi di piani paralleli, simili al nostro, emerse nella mente di uno studente in procinto di laurearsi nel 1954. Hugh Everett III, giovane studioso presso la Princeton University nel New Jersey, propose l’idea che questi piani derivassero dal nostro e viceversa.
Egli sosteneva che in questi mondi potessero avvenire guerre diverse da quelle conosciute, che specie ritenute estinte avrebbero potuto evolversi o adattarsi, e che gli esseri umani stessi potessero essersi estinti in altre dimensioni. Nel 1954, ovviamente, questa teoria suscitò grande scalpore nella comunità scientifica, ma oggi è considerata una delle ipotesi più studiate e apprezzate.
Gli universi paralleli: una realtà oggi?
La metafisica utilizza l’idea di realtà parallele come spiegazione per numerosi enigmi privi di riscontro. Anche la NASA ha recentemente pubblicato articoli sulla ricerca di prove definitive della loro esistenza e delle relazioni con la nostra dimensione.
Nel 2003, un esperimento noto come Antarctic Transitive Impulse Antenna (ANITA) mirava a trovare e studiare “particelle spettrali che riempiono l’universo“. Tra i risultati emersi, si registrò un segnale misterioso che, sorprendentemente, non proveniva dallo spazio ma dalla Terra, suggerendo l’esistenza di un universo parallelo generato dal Big Bang del nostro universo. In questo universo alternativo, ogni aspetto dell’esistenza sembrava invertito: ciò che era positivo era negativo, la destra era sinistra e il tempo scorreva al contrario.
La morte e la teoria dei mondi paralleli
Nel 2016, il rinomato medico, scienziato e filosofo americano Robert Lanza ha avanzato l’idea che la fine non esista. Secondo Lanza, solo il corpo muore; le nostre menti esistono grazie all’energia presente nei nostri corpi, che viene rilasciata al termine della nostra esistenza fisica. Questo processo è stato definito “biocentrismo“.
Lanza basa la sua teoria sulla famosa affermazione di Einstein: “L’energia non può essere creata o distrutta, può solo essere trasformata da una forma all’altra“. Pertanto, quando il nostro essere fisico muore, l’energia della nostra mente o coscienza potrebbe continuare a esistere a un livello quantico; tuttavia, questa affermazione è attualmente contestata dalla comunità scientifica.
Inoltre, Lanza sostiene che esista un numero infinito di mondi e che ciò che accade nel nostro ambiente possa accadere anche in un altro. La nostra coscienza, quindi, potrebbe continuare a esistere in un altro piano.
Una connessione tra universi?
Considerando le opinioni scientifiche su dimensioni alternative e sulla morte, potremmo ipotizzare che la vita che viviamo qui possa essere interconnessa con altre forme di esistenza. In effetti, la conclusione di un ciclo in una di queste dimensioni potrebbe significare l’inizio di un nuovo ciclo in un’altra.
Attraverso questa teoria, sarebbe possibile spiegare fenomeni legati alla trascendenza: entità che continuano a vivere, altre che sono consapevoli di trovarsi in uno stato diverso e quelle che esistono in un universo a causa dei loro desideri o ansie.
Altri esperti ritengono che ciò che alcuni chiamano universi paralleli sia, in realtà, diverso piani esistenziali. Poiché questi piani si incontrano in momenti e luoghi diversi, il legame che unisce ogni cosa potrebbe risiedere nell’energia elettromagnetica o nell’anima. La transizione tra il nostro stato esistenziale e un altro potrebbe avvenire, per esempio, attraverso il passaggio da una forma di esistenza all’altra.
Conclusione
In sintesi, se riconosciamo che la coscienza non sia limitata dal corpo fisico, possiamo immaginare un contesto in cui l’esperienza individuale non finisca con la cessazione dell’esistenza materiale. La separazione tra vita e fine, come la concepiamo, potrebbe essere solo una distorsione della nostra percezione temporale, una costruzione legata alla dimensione fisica che abitiamo. Se il nostro legame con l’universo è più profondo di quanto percepiamo, la coscienza potrebbe continuare a evolversi in un altro piano o in un universo parallelo, oltre ciò che conosciamo.
Le teorie sulle dimensioni alternative e il biocentrismo suggeriscono che la nostra esistenza non sia un fenomeno isolato, ma parte di una rete che attraversa piani e stati diversi. In questa prospettiva, la coscienza potrebbe adattarsi e muoversi tra queste forme di esistenza, trascendendo i limiti della percezione fisica e aprendo nuove possibilità evolutive. Se tempo e fine sono illusioni create dalla nostra mente, la continuità della coscienza non rappresenta una conclusione, ma piuttosto l’inizio di un viaggio che si estende oltre ciò che possiamo comprendere.
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A cura di Ufoalieni.it
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Riferimenti:
- Oltre il biocentrismo. Ripensare il tempo, lo spazio e l’illusione della morte: – In questo libro, Robert Lanza e Bob Berman esplorano come la realtà non esista al di fuori della nostra mente. Attraverso la biologia e l’astrofisica, sfidano le nostre percezioni di tempo e spazio, invitandoci a ripensare l’illusione della morte.
Biocentrismo e la vita dopo la morte – Blog Shifts – Questo articolo discute il concetto di biocentrismo proposto da Robert Lanza, analizzando la sua visione secondo cui la cessazione non segna la fine della coscienza, ma rappresenta piuttosto una transizione verso una forma di esistenza diversa. Viene esplorato il legame tra coscienza e universo, evidenziando le implicazioni filosofiche di tali idee. - Teoria degli Universi Paralleli – Stanford Encyclopedia of Philosophy – Questo articolo della Stanford Encyclopedia of Philosophy esplora la teoria degli universi paralleli nell’ambito della meccanica quantistica, analizzando le sue implicazioni filosofiche e scientifiche e fornendo una panoramica delle diverse interpretazioni e delle controversie associate.