Una teoria suggerisce che la morte di una persona possa avere un significato diverso da quanto comunemente concepito, e che possa essere correlata a universi paralleli.
L’ipotesi degli universi paralleli, simili al nostro, è emersa nella mente di uno studente in procinto di laurearsi nel 1954. Hugh Everett III, giovane studioso presso la Princeton University nel New Jersey, propose l’idea che gli universi paralleli derivassero dal nostro e viceversa. Egli sosteneva che in questi universi alternativi potessero avvenire guerre diverse da quelle conosciute, che specie ritenute estinte avrebbero potuto evolversi o adattarsi, e che gli esseri umani stessi potessero essersi estinti in altre realtà.
Nel 1954, ovviamente, questa teoria suscitò grande scalpore nella comunità scientifica, ma oggi è considerata una delle ipotesi più studiate e apprezzate.
Gli universi paralleli: una realtà oggi?
La metafisica utilizza l’idea di universi paralleli come spiegazione per numerosi enigmi privi di riscontro. Anche la NASA ha recentemente pubblicato articoli sulla ricerca di prove definitive della loro esistenza e delle relazioni con il nostro universo.
Nel 2003, un esperimento noto come Antarctic Transitive Impulse Antenna (ANITA) mirava a trovare e studiare “particelle spettrali che riempiono l’universo“. Tra i risultati emersi, si registrò un segnale misterioso che, sorprendentemente, non proveniva dallo spazio ma dalla Terra, suggerendo l’esistenza di un universo parallelo generato dal Big Bang del nostro universo. In questo universo alternativo, ogni aspetto della realtà sembrava invertito: ciò che era positivo era negativo, la destra era sinistra e il tempo scorreva al contrario.
La morte e la teoria degli universi paralleli
Nel 2016, il rinomato medico, scienziato e filosofo americano Robert Lanza ha avanzato l’idea che la morte non esista. Secondo Lanza, solo il corpo muore; le nostre menti esistono grazie all’energia presente nei nostri corpi, che viene rilasciata al termine della nostra esistenza fisica. Questo processo è stato definito “biocentrismo“.
Lanza basa la sua teoria sulla famosa affermazione di Einstein: “L’energia non può essere creata o distrutta, può solo essere trasformata da una forma all’altra“. Pertanto, quando il nostro essere fisico muore, l’energia della nostra mente o coscienza potrebbe continuare a esistere a un livello quantico; tuttavia, questa affermazione è attualmente contestata dalla comunità scientifica.
Inoltre, Lanza sostiene che esista un numero infinito di universi e che ciò che accade nel nostro universo potrebbe avvenire in un altro. La nostra coscienza, quindi, potrebbe continuare a esistere in un universo parallelo.
Una connessione tra universi?
Considerando le opinioni scientifiche sugli universi paralleli e sulla morte, potremmo ipotizzare che la vita che viviamo qui possa essere interconnessa con quella di altri universi. In effetti, la morte in un universo potrebbe significare la nascita in un altro.
Attraverso questa teoria, sarebbe possibile spiegare fenomeni legati alla trascendenza: entità che continuano a vivere, altre che sono consapevoli di trovarsi in uno stato diverso e quelle che esistono in un universo a causa dei loro desideri o ansie.
Altri esperti ritengono che ciò che alcuni chiamano universi paralleli sia, in realtà, diverso piani esistenziali. Poiché questi universi si incontrano in momenti e luoghi diversi, il legame che unisce ogni cosa potrebbe risiedere nell’energia elettromagnetica o nell’anima. La transizione tra il nostro piano esistenziale e un altro potrebbe avvenire, per esempio, attraverso il passaggio tra il nostro universo e un altro.
In sintesi, se consideriamo che la morte non esiste, poiché la coscienza non muore, possiamo concludere che quando moriamo raggiungiamo solo il limite che ci siamo imposti. Se il tempo e la morte sono semplici illusioni, la continuità della nostra esistenza potrebbe essere garantita dalla connessione con un altro universo.
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A cura di Ufoalieni.it
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Riferimenti:
- Oltre il biocentrismo. Ripensare il tempo, lo spazio e l’illusione della morte: – In questo libro, Robert Lanza e Bob Berman esplorano come la realtà non esista al di fuori della nostra mente. Attraverso la biologia e l’astrofisica, sfidano le nostre percezioni di tempo e spazio, invitandoci a ripensare l’illusione della morte.
Biocentrismo e la vita dopo la morte – Blog Shifts – Questo articolo discute il concetto di biocentrismo proposto da Robert Lanza, analizzando la sua visione secondo cui la morte non segna la fine della coscienza, ma rappresenta piuttosto una transizione verso una forma di esistenza diversa. Viene esplorato il legame tra coscienza e universo, evidenziando le implicazioni filosofiche di tali idee. - Teoria degli Universi Paralleli – Stanford Encyclopedia of Philosophy – Questo articolo della Stanford Encyclopedia of Philosophy esplora la teoria degli universi paralleli nell’ambito della meccanica quantistica, analizzando le sue implicazioni filosofiche e scientifiche e fornendo una panoramica delle diverse interpretazioni e delle controversie associate.