Madre Teresa è stata beatificata dalla Chiesa Cattolica da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da papa Francesco il 4 settembre 2016.
Ma, non è una santa come lo si crede per più di un motivo. Grazie alla propaganda diffusa dalla Chiesa cattolica, la suora sarà ricordata come una santa dei tempi moderni.
La storia che ci hanno fatto credere è un po’ diversa.
Per generazioni, i cattolici hanno scelto di ignorare molte delle accuse fatte a Madre Teresa. Fino ad oggi, la Chiesa e i suoi seguaci hanno amato Madre Teresa e, a quanto pare 300.000 persone accorsero in Vaticano per assistere alla beatificazione da parte di Papa Giovanni Paolo II.
Madre Teresa di Calcutta
Canonizzare Madre Teresa avrebbe significato chiudere la questione di quella problematica eredità che si è lasciata alle spalle, che includevano le conversioni forzate, i discutibili rapporti intrattenuti coi dittatori, la sua mala gestione, a onor del vero, al genere di cure mediche davvero pessime.
Cosa peggiore di tutte, lei incarnava la classica figura dell’uomo bianco che porta la propria carità nel terzo mondo – di cui da li è stata creata la sua immagine pubblica, nonché fonte d’incommensurabili traumi per la psiche collettiva post coloniale dell’India e della sua diaspora.
Prima della sua morte nel 1997, la sorella conseguì la sua fama grazie alle sue missioni: vale a dire 517, molti dei quali a Calcutta; Tuttavia, per più di due decenni il lavoro di Madre Teresa è stata condita con accuse di corruzione finanziaria e medica.
Nel 2012, Serge Larivée e Genevieve Chenard, del Dipartimento di psicoeducazione, Università di Montreal, e Carole Sénéchal dell’Università di Ottawa, ha pubblicato un documento ” i crimini di Teresa”: Secondo questo rapporto, la visita di diversi medici durante le loro missioni rivelarono che un terzo dei pazienti “erano costretti a letto, morendo senza ricevere cure adeguate.”
Lo stesso documento, metteva in atto che le missioni erano carenti di cure adeguate, di cibo e antidolorifici, nonostante Teresa riuscì a raccogliere milioni di dollari. Inoltre la rivista Slate ha scoperto che in coincidenza con queste accuse, nonostante le ingenti somme di denaro che Madre Teresa aveva accumulato, i missionari erano in condizioni pessime quando vennero trovati.
Nonostante tutte le sue 517 missioni, che al momento della sua morte erano state organizzate in cento diversi paesi del mondo, la ricerca ha scoperto che praticamente nessuno di coloro che vi si era recato a chiedere aiuto e assistenza medica, ne aveva poi effettivamente ricevuta.
Le condizioni che vi si potevano osservare erano non igieniche, “perfino inappropriate”, l’alimentazione inadeguata, e gli antidolorifici assenti – non certo per mancanza di fondi, nei quali l’ordine di Madre Teresa, famoso in tutto il mondo, in realtà sguazzava – ma in nome di quella che gli autori della ricerca definiscono la sua “peculiare concezione della sofferenza e della morte”.
La rivista sostiene inoltre che, quando si ammalò, Madre Teresa si recò in California per avere le migliori cure nelle migliori cliniche. Ci chiediamo: con quali soldi?
In effetti, le condizioni nelle missioni erano così povere che una volta fu anche confrontato con il “campo di concentramento di Bergen-Belsen, nella Germania nazista.”
Christopher Hitchens dice che prima di queste accuse, Madre Teresa aveva risposto dicendo:
“C’è qualcosa di meraviglioso nel vedere i poveri accettare la propria sorte, sopportandola come se si trattasse della Passione di Cristo. Il mondo ha parecchio da guadagnare dalla loro sofferenza“.
Ma c’era un gruppo la cui sofferenza Teresa voleva evitare a tutti i costi: ì feti. Secondo il New York Times, Madre Teresa approfittò durante il premio Nobel, a tenere un discordo contro l’aborto.
“Per me, quei paesi in cui l’aborto è legale, è il più povero di tutti”, ha sostenuto. Il più grande distruttore di pace oggi è il crimine commesso contro i non nati.”
Nel 1994, Madre Teresa dichiarò davanti al presidente americano dell’epoca, Bill Clinton e sua moglie Hillary, che “La più grande minaccia per la pace, oggi, è l’aborto: si tratta di una guerra contro il bambino, dell’uccisione di un innocente perpetrata dalla stessa madre. Come possiamo dire ai popoli di non uccidersi tra di loro, se accettiamo che una madre uccida suo figlio?”, fu la sua domanda.
Nello stesso anno, i giornalisti Christopher Hitchens e Tariq Ali crearono un documentario televisivo su Madre Teresa chiamato “Angelo dell’inferno”, in cui Hitchens l’aveva accusata di “demagogica, oscurantista e servo dei poteri terreni” che preferisce denunciare l’aborto e la contraccezione per aiutare i poveri.
Secondo il Washington Post, il documentario rivela anche la stretta amicizia con la suora Charles Keating, il finanziere diventato popolare per il suo coinvolgimento nella crisi del risparmio e prestiti nel 1990, e Jean-Claude Duvalier, il dittatore di Haiti conosciuto come un infame e per aver sequestro gente per poi torturarle.
Nonostante le terribili condizioni in cui erano le missioni, Teresa aveva presumibilmente ricevuto soldi da questi uomini che avevano rovinato la vita di migliaia, se non milioni, di persone.
Nel corso dei decenni successivi, Madre Teresa ha continuato la sua crociata per promuovere una morale arcaica e pericolosa nei paesi da lei visitati. Ella ha esortato l’Irlanda a votare nel 1995 contro la legge che permette il divorzio.
L’anno successivo, il candidato repubblicano per la presidenza degli Stati Uniti, Bob Dole, telefona a Madre Teresa per ringraziarla per aver contribuito al divieto di aborti diverse gravidanze avanzate.
Quando indossare cravatte con il simbolo della lotta contro l’AIDS diventò una moda, Teresa si vantava di aiutare le vittime della sindrome -nonostante il loro disprezzo per i preservativi che avrebbe potuto salvare innumerevoli vite.
Ma data la storia tremenda di ipocrisia di Madre Teresa di Calcutta, a questo punto la contraddizione non è sorprendente che lotta contro l’AIDS e ai preservativi allo stesso tempo.
A cura di Ufoalieni.it