Madre Teresa di Calcutta: il lato oscuro e le controversie
Ven. Mag 16th, 2025

Madre Teresa di Calcutta è universalmente riconosciuta come un’icona di dedizione e carità verso i più poveri. Tuttavia, nel corso degli anni, alcune valutazioni critiche e studi accademici hanno messo in luce aspetti controversi del suo operato e della gestione delle sue opere di carità.

Canonizzata nel 2016, ha rappresentato per molti un modello di altruismo e sacrificio. Allo stesso tempo, diversi medici, giornalisti e studiosi hanno sollevato interrogativi riguardo al modo in cui veniva affrontata la sofferenza nei suoi ospedali, alla trasparenza nella gestione delle donazioni e alla filosofia che guidava la sua missione.

Questo articolo si propone di esaminare con rigore e imparzialità le principali critiche mosse nel tempo, confrontandole con le valutazioni di chi ha difeso la sua figura, al fine di offrire un quadro completo e documentato, utile per chi desidera conoscere non solo il mito ma anche la realtà storica.

La carità e la filosofia della sofferenza

Ritratto in primo piano di Madre Teresa di Calcutta
Madre Teresa di Calcutta ritratta in un’immagine iconica che ne rappresenta la dedizione ai poveri.

Celebrata per la sua devozione verso i più bisognosi, la sua visione della carità è stata oggetto di dibattiti accesi. Il suo approccio alla sofferenza, infatti, era intrinsecamente legato alla sua concezione cristiana della redenzione attraverso il dolore.

Secondo diverse testimonianze, Madre Teresa riteneva che il dolore avesse un valore spirituale redentivo. Questa visione ha influenzato la gestione delle sue case per i moribondi, generando critiche da parte del mondo medico e accademico.

Nel 2013, uno studio pubblicato sulla rivista Studies in Religion / Sciences Religieuses da Serge Larivée e Geneviève Chénard (Università di Montréal) e Carole Sénéchal (Università di Ottawa), ha analizzato in maniera critica l’operato della religiosa.

Lo studio, intitolato “Les côtés ténébreux de Mère Teresa”, mette in luce gravi carenze nelle strutture sanitarie gestite dalle Missionarie della Carità: mancanza di cure adeguate, scarsità di analgesici per alleviare il dolore e condizioni igieniche precarie, nonostante le ingenti donazioni raccolte a livello globale (Larivée et al., 2013).

Gli autori suggeriscono che la fondatrice abbia consapevolmente limitato l’uso delle pratiche mediche moderne per mantenere un approccio spirituale alla sofferenza, in linea con la convinzione che il dolore avesse un valore salvifico.

Lo studio sottolinea inoltre la mancanza di trasparenza nella gestione delle risorse e la costruzione mediatica dell’immagine della “santa dei poveri”

La gestione delle risorse: corruzione e trasparenza

Un altro aspetto controverso riguarda la gestione delle risorse finanziarie destinate alle missioni di Madre Teresa.  Nel corso degli anni sono emerse numerose accuse di scarsa trasparenza e uso discutibile delle risorse economiche.

Le donazioni, provenienti da ogni parte del mondo, non venivano sempre impiegate per migliorare concretamente le condizioni di vita degli assistiti. Secondo diverse indagini, una parte significativa dei fondi serviva invece a finanziare progetti di natura religiosa, non necessariamente in linea con i bisogni immediati dei poveri.

Un’inchiesta pubblicata da Slate nel 1994 ha sollevato seri interrogativi sulla destinazione dei capitali, evidenziando che mentre molte delle missioni versavano in condizioni precarie, il denaro veniva spesso dirottato verso iniziative che poco avevano a che fare con l’assistenza concreta.

Pazienti ricoverati in ospedale a Calcutta
Pazienti assistiti in una struttura sanitaria a Calcutta, città legata all’opera di Madre Teresa.
Charles Keating con Madre Teresa
Charles Keating, banchiere americano, insieme a Madre Teresa di Calcutta.

Inoltre, la gestione economica dell’organizzazione non è mai stata completamente trasparente. Le Missionarie della Carità non hanno mai reso pubblici bilanci dettagliati, alimentando sospetti su un impiego non sempre etico dei contributi ricevuti.

Tra i donatori più controversi figurano nomi noti come Charles Keating, banchiere implicato in un clamoroso scandalo finanziario negli Stati Uniti, e Jean-Claude Duvalier, dittatore haitiano. Entrambi, secondo alcuni critici, avrebbero usato la beneficenza come strumento per ripulire la propria immagine pubblica.

La critica di Christopher Hitchens

Nel 1995, il giornalista britannico Christopher Hitchens ha pubblicato un saggio fortemente polemico intitolato The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice. In questo lavoro, l’autore accusa la futura santa di aver costruito la propria fama beneficiando di alleanze con regimi autoritari e finanziatori discutibili.

Secondo Hitchens, la religiosa incarnava una figura pubblica ambigua: da un lato venerata come benefattrice, dall’altro vicina a poteri oscuri e sostenitrice di una visione del mondo fortemente conservatrice e reazionaria.

A suo avviso, l’icona della “santa dei poveri” mascherava una realtà fatta di connivenze politiche, rigido dogmatismo e una visione della sofferenza più vicina al martirio che alla cura.

Le posizioni ideologiche: aborto e contraccezione

Tra gli aspetti più controversi dell’impegno pubblico della missionaria figura la sua inflessibile opposizione alla contraccezione e all’aborto. Nel 1979, durante il discorso per il Premio Nobel per la Pace, Madre Teresa definì l’interruzione volontaria di gravidanza come “il più grande distruttore della pace oggi nel mondo”, sostenendo che l’uccisione di un feto da parte della madre fosse un atto capace di compromettere profondamente l’armonia tra gli esseri umani (NobelPrize.org).

Madre Teresa e i bambini
Madre Teresa e i bambini

Queste parole suscitarono ampie critiche, soprattutto da parte di chi riteneva che tali affermazioni ignorassero le complesse realtà sociali, economiche e sanitarie vissute da molte donne. In particolare, la sua posizione fu vista da alcuni come potenzialmente dannosa per i diritti e la salute riproduttiva femminile.

Il netto rifiuto dei metodi contraccettivi è stato interpretato da numerosi osservatori come l’espressione di un’etica rigidamente confessionale, più radicata nel dogmatismo religioso che nella volontà di comprendere le sfide del mondo moderno.

Il mito dell’altruismo: una prospettiva alternativa

Nel 2013, uno studio condotto dal professor Serge Larivée, pubblicato su Phys.org, ha analizzato criticamente la figura della missionaria albanese naturalizzata indiana, suggerendo che la sua immagine pubblica di altruismo assoluto potrebbe essere stata in parte costruita dai media. Secondo gli autori, il profilo di benefattrice universale sarebbe più vicino a un mito collettivo che a un riflesso fedele delle sue reali pratiche operative.

Pur avendo dedicato gran parte della sua esistenza al servizio degli emarginati, lo studio mette in evidenza come alcune scelte etiche e religiose, così come la gestione economica delle sue opere, abbiano generato forti perplessità.

In particolare, emergono dubbi sull’approccio alla sofferenza, sull’impiego dei fondi raccolti e sul trattamento riservato agli assistiti nelle sue strutture, elementi che contribuiscono a una rilettura meno idealizzata della sua eredità.

La crisi spirituale di Madre Teresa

Uno studio recente dell’Università di Birmingham, pubblicato nel 2024, ha offerto un’analisi dettagliata del lato più intimo della celebre missionaria, concentrandosi su quello che è stato definito il suo “periodo di notte oscura dell’anima”.

Questo concetto, tratto dalla tradizione cristiana, descrive una fase prolungata di crisi personale, segnata da dubbi profondi e da un senso lacerante di lontananza da Dio.

Nonostante la sua fama mondiale come emblema di dedizione e assistenza ai più deboli, la ricerca ha evidenziato come dietro l’apparente fermezza si celasse un’esperienza esistenziale di angoscia e smarrimento che durò decenni

Condotto con approccio biografico e sociologico, lo studio ha indagato in che modo questo turbamento abbia influenzato il suo percorso umano e operativo. Emergono elementi che suggeriscono come la sofferenza interiore non solo abbia alimentato il desiderio di servizio, ma abbia anche inciso sulle sue scelte strategiche e sull’evoluzione della sua vocazione.

Secondo gli autori, la crisi vissuta non fu un fatto isolato o meramente personale, ma parte integrante della sua visione del mondo e del modo in cui affrontava le sfide della povertà, della malattia e dell’abbandono.

Il lavoro accademico contribuisce così a una lettura più sfaccettata della figura pubblica, mettendo in luce il contrasto tra l’immagine idealizzata di santità e la realtà di una donna attraversata da una fede tormentata.

Tale dimensione di lotta interiore, secondo i ricercatori, non solo la spinse a intensificare il suo impegno sociale, ma fu anche determinante nella crescita dell’ordine religioso da lei fondato e nella capacità di attrarre nuovi seguaci alla sua causa (University of Birmingham, 2024).

Quelle assurde accuse alla Santa di Calcutta

Il quotidiano Avvenire (2016) ha risposto alle critiche rivolte a Madre Teresa, sostenendo che molte di esse siano state interpretate in modo distorto e spesso infondato. L’articolo evidenzia come le contestazioni riguardanti la gestione dei fondi, la qualità delle cure fornite nelle sue strutture e il suo atteggiamento nei confronti della sofferenza siano state filtrate da una lente ideologica.

Screenshot dell’articolo di Avvenire sulle accuse a Madre Teresa
Un estratto da Avvenire in cui si respingono le critiche rivolte alla figura della santa di Calcutta.

Si ricorda inoltre che la missionaria non era una professionista del settore sanitario, ma una religiosa dedita ad alleviare il dolore con vicinanza, carità e amore verso i più vulnerabili.

Con un tono fermo ma equilibrato, l’autore respinge queste accuse, proponendo invece una riflessione sulla profondità umana e spirituale del suo impegno. Viene valorizzato il suo instancabile lavoro, la compassione verso gli emarginati e la capacità di ridare dignità a chi ne era privo, senza mai discriminare.

Secondo questa lettura, le critiche deformano il senso reale della sua opera, fondata su un amore incondizionato e sul rispetto della persona. L’articolo conclude invitando a un giudizio più equilibrato e ponderato, capace di riconoscere la straordinaria dedizione mostrata nei confronti dei più bisognosi (Avvenire, 2016).

Che fine hanno fatto i critici di Madre Teresa?

Un articolo della BBC News del 2016, intitolato “What happened to Mother Teresa’s sceptics?“, esamina l’evoluzione delle contestazioni rivolte a Madre Teresa e il loro ruolo nel dibattito pubblico. Il pezzo si concentra in particolare su Christopher Hitchens, uno degli scettici più noti, che la definì una “fondamentalista religiosa” e promotrice di un “culto della sofferenza”.

Nonostante queste critiche siano ancora presenti nel discorso pubblico, l’articolo evidenzia come la santificazione avvenuta nel 2016 abbia rafforzato la sua immagine di simbolo di altruismo e dedizione.

La sua concezione del dolore, che Hitchens e altri detrattori giudicavano controversa, è stata reinterpretata da molti come un elemento centrale della sua spiritualità, e la sua capacità di operare tra i più indigenti viene spesso vista come testimonianza di un impegno straordinario.

Il pezzo sottolinea inoltre che alcuni oppositori, tra cui medici e attivisti, hanno continuato a criticare le sue pratiche, come il riutilizzo degli aghi nelle cliniche o la gestione poco efficiente delle strutture. Tuttavia, nonostante queste contestazioni, la figura pubblica della religiosa ha mantenuto il suo ruolo di simbolo di sacrificio e dedizione nel cuore di molti.

I suoi critici hanno dunque mantenuto le loro riserve, ma la canonizzazione ha contribuito a consolidare un’immagine di santità che, nonostante le polemiche, è riuscita a imporsi. La sua figura resta quindi divisa tra chi la celebra come una santa altruista e chi continua a sollevare dubbi sulle sue pratiche e sul suo approccio alla povertà.

Conclusioni: Un’Eredità Complessa

L’eredità di Madre Teresa si presenta come un intreccio complesso e spesso contraddittorio. Sebbene rappresenti un simbolo universale di altruismo e carità, la sua figura è segnata da numerosi interrogativi riguardanti la gestione delle risorse, il suo particolare approccio alla sofferenza e le alleanze politiche con personalità controverse.

Pur essendo venerata da molti, le accuse di cattiva amministrazione e il suo conservatorismo su temi etici sollevano dubbi rilevanti.

Per una valutazione completa della sua figura, è fondamentale tenere conto anche delle critiche e delle controversie che hanno accompagnato la sua vita. Un’analisi approfondita, basata su fonti accademiche e giornalistiche, è necessaria per superare l’immagine mitizzata e cogliere la reale complessità della sua opera.

A cura di Singolaris

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Riferimenti:

  • Larivée, S., Chénard, G., & Sénéchal, C. (2013). Les côtés ténébreux de Mère Teresa. Studies in Religion / Sciences Religieuses, Université de Montréal / Université d’Ottawa.
  • Hitchens, C. (1995). The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice. Verso Books.
  • Premio Nobel per la Pace (1979). Discorso di Madre Teresa. NobelPrize.org.
  • Slate (1994). The Fanatic, Fraudulent Mother Teresa. Rubrica di approfondimento.
  • Phys.org (2013). Study dispels myth of altruism and generosity surrounding Mother Teresa. Université de Montréal.
  • Avvenire (2016). La canonizzazione. Quelle assurde accuse alla Santa di Calcutta.
  • BBC (2016). What happened to Mother Teresa’s sceptics?
  • University of Birmingham (2024). Mother Teresa’s ‘dark night of the soul’ determined her missionary work – study.

Di Singolaris

Da oltre dieci anni mi dedico alla ricerca e alla divulgazione su tecnologie emergenti, intelligenza artificiale, ufologia e scienza. Con Singolaris voglio offrire un punto di riferimento per chi desidera approfondire questi temi con un approccio serio e documentato.

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