Piramidi di Giza e costellazione di Orione
Lun. Dic 23rd, 2024

Il legame tra i monumenti dell’antichità e il cielo è un tema che continua a suscitare dibattito e fascino tra studiosi e appassionati. Numerosi siti archeologici presentano caratteristiche che sembrano indicare un collegamento preciso con fenomeni astronomici, suggerendo una conoscenza avanzata dell’universo da parte delle popolazioni del passato. Se da un lato gli scettici considerano tali correlazioni frutto di interpretazioni moderne, dall’altro le evidenze raccolte da ricercatori e archeologi suggeriscono che tali allineamenti non siano affatto casuali.

Tra le teorie più discusse emerge quella dell’allineamento tra le tre piramidi della piana di Giza e le tre stelle della cintura della costellazione di Orione. Questa idea, popolarizzata dall’ingegnere e ricercatore Robert Bauval, trova sostegno in analisi astronomiche, archeologiche e mitologiche, anche se è spesso bollata come pseudoscientifica dalla comunità accademica tradizionale. In questo articolo, esploreremo le basi di questa affascinante teoria, analizzando il ruolo di Sirio e Orione nel pensiero delle antiche civiltà, il significato delle Piramidi di Giza e le possibili implicazioni di una datazione alternativa.

L’importanza del cielo nelle antiche culture

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Un aspetto comune tra le civiltà antiche era l’attenzione scrupolosa per il cielo notturno. In un’epoca priva di illuminazione artificiale, il firmamento rappresentava non solo una guida pratica per la navigazione e l’agricoltura, ma anche un regno carico di significati spirituali e mitologici. Le stelle e i pianeti venivano osservati con una precisione straordinaria, tanto che molti dei siti archeologici più famosi sembrano essere stati progettati tenendo conto della loro posizione.

Questa connessione si riflette in particolar modo nella necropoli di Giza, dove le tre piramidi principali sono spesso associate a Orione. Gli scettici che ne negano l’esistenza di un allineamento intenzionale tra i monumenti e il cielo lo fanno per preservare una visione tradizionale delle antiche civiltà, considerando improbabile che popoli vissuti migliaia di anni fa possedessero competenze astronomiche tanto avanzate.

Sirio e la cintura di Orione

Tra gli astri più rilevanti nell’antichità troviamo la stella Sirio e Orione. Sirio è la stella più luminosa, visibile a occhio nudo con una chiarezza che la rende inconfondibile. Questa stella occupa un ruolo centrale nelle credenze di diverse culture, come quelle dei Dogon e degli Egizi.

Orione, invece, è una delle costellazioni più facilmente identificabili grazie alle sue circa 130 stelle visibili senza l’ausilio di strumenti. Tra queste, le più note sono Mintaka, Alnilam e Alnitak, che formano la cosiddetta “cintura di Orione”. Queste tre, disposte diagonalmente, puntano verso sud-est, in direzione di Sirio. Nell’antica mitologia egizia, Orione e Sirio erano associati a due figure divine fondamentali: Osiride e Iside. Si credeva che queste divinità fossero giunte dalla regione celeste per dare origine all’umanità e che, alla morte, l’anima del faraone ascendesse verso Orione, considerato la dimora degli dei.

La piana di Giza e il suo enigma

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La necropoli di Giza è uno dei complessi archeologici più celebri e misteriosi dell’antichità. Al suo interno si trovano tre imponenti opere, attribuite ai faraoni Cheope, Chefren e Micerino, e la monumentale Sfinge, che sorveglia l’intera piana. Sebbene l’egittologia ufficiale assegni a queste opere una funzione funeraria e una datazione intorno al 2500 a.C., molte domande rimangono senza risposta.

Uno degli interrogativi più affascinanti riguarda la funzione reale di questi monumenti. Pur essendo considerate tombe, non sono mai state trovate mummie al loro interno, e le stanze funerarie appaiono spoglie, in netto contrasto con la ricca iconografia e l’opulenza tipiche delle sepolture egizie. Questo ha portato alcuni studiosi a ipotizzare che potessero avere scopi diversi, forse legati a riti spirituali o persino tecnologici.

La scoperta di Robert Bauval

Nel 1983, Robert Bauval avanzò l’ipotesi che i tre elementi principali di Giza fossero allineate con gli astri della cintura di Orione. In seguito, queste osservazioni furono pubblicate nel libro The Orion Mystery: Unlocking the Secrets of the Pyramids, scritto insieme a Adrian Gilbert e pubblicato nel 1994. L’ipotesi si basa sulla disposizione delle strutture, che non segue una linea retta ma presenta uno scarto, simile a quello delle tre stelle nella cintura di Orione.

Per confermare questa teoria, Bauval e altri ricercatori hanno analizzato la precessione degli equinozi, un fenomeno astronomico che determina uno spostamento graduale nel corso dei millenni. Utilizzando simulazioni astronomiche, è stato ipotizzato che il momento in cui l’allineamento tra le piramidi e Orione era perfetto risalga a circa 10.500 a.C. Questo periodo coincide con l’Era del Leone, quando si ritiene che la Sfinge fosse orientata verso la costellazione del Leone.

Per confermare questa teoria, Bauval e altri ricercatori hanno analizzato la precessione degli equinozi, un fenomeno astronomico che causa uno spostamento graduale nel corso dei millenni. È stato ipotizzato che l’allineamento tra le piramidi e Orione fosse particolarmente preciso intorno al 10.500 a.C., periodo che coincide con l’Era del Leone, quando si ritiene che la Sfinge fosse orientata verso la costellazione del Leone.

Funzione e significato egitto orione

Un mistero irrisolto continua a circondare queste maestose strutture. Sebbene l’archeologia tradizionale le classifichi come tombe dei faraoni, la spiegazione non è del tutto convincente. Le camere interne vuote e le anomalie rilevate hanno spinto alcuni studiosi a ipotizzare che potessero avere scopi spirituali o astronomici. Le teorie di Bauval e altri suggeriscono che gli Egizi possedessero straordinarie competenze architettoniche e astronomiche, necessarie per ottenere un allineamento perfetto con gli astri del firmamento.

Analizzando la disposizione delle costruzioni in relazione al cielo notturno, considerando il Nilo come rappresentazione della Via Lattea e la Sfinge come simbolo della costellazione del Leone, si è individuato un periodo storico sorprendente: circa 10.500 anni prima di Cristo, collocando la costruzione delle piramidi in un’epoca molto più antica di quella tradizionalmente accettata, all’inizio dell’Era del Leone.

Indipendentemente dalle opinioni sulle teorie di Bauval, sempre più evidenze suggeriscono che molti siti archeologici antichi fossero orientati verso il cielo notturno. Questo non può essere ridotto a superstizioni, ma potrebbe implicare che queste strutture fossero “portali” per l’anima del faraone, diretta verso le stelle.

Scoperte più recenti hanno rivelato che presentano particolari anomalie magnetiche e termiche, suggerendo la presenza di spazi vuoti ancora inesplorati. Dopo millenni, continuano a rappresentare un enigma, la cui chiave potrebbe essere custodita dalla Sfinge che le sorveglia. Napoleone Bonaparte osservò:

Dall’alto di queste piramidi, più di quaranta secoli ci osservano.

Forse quei secoli sono più di quaranta, ma una cosa è certa: dall’altezza di esse, il mondo appare sotto una luce molto diversa rispetto a quella percepita da noi.

A cura di Ufoalieni.it

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Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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