La seconda Sfinge a Giza: la teoria misteriosa
Dom. Dic 22nd, 2024

Il mistero che avvolge l’altopiano di Giza ha affascinato gli studiosi per secoli e da alcuni anni girano teorie che hanno sollevato interrogativi sulla vera storia di una delle civiltà più avanzate dell’antichità. Le maestose piramidi, la celebre Sfinge e gli enigmi legati a queste strutture sono da sempre oggetto di dibattito. Tuttavia, molte delle teorie e delle scoperte emerse su questi temi non sono ancora supportate da prove scientifiche concrete, rimanendo perlopiù ipotesi e speculazioni. Il nostro concetto di questa civiltà potrebbe essere incompleto e ben più complesso di quanto finora pensato.

Nel 2007, l’egittologo Bassam El Shammaa avanzò una tesi sorprendente, sostenendo che esistesse una “seconda Sfinge” situata sull’altopiano di Giza, una divinità simile alla famosa statua metà leone e metà uomo, che sarebbe stata eretta in prossimità di quella che oggi conosciamo. Secondo El Shammaa, questo secondo monumento sarebbe andato perduto nel corso dei millenni, senza lasciare alcuna traccia visibile.

A partire da quel momento, la nostra attenzione si è concentrata su ogni possibile scoperta che possa contribuire a rivelare la vera storia dell’antico Egitto e dei suoi monumenti. Un esempio interessante riguarda la scoperta di una “città segreta” che ha suscitato grande interesse, ma che è stata misteriosamente ignorata per decenni.

La città perduta di Giza

La scoperta di una città perduta in Egitto fu riportata in molti giornali nel 1935, incluso questo rapporto nel Sunday Express del 7 luglio 1935

I primi rapporti sulla scoperta di una metropoli sotterranea risalente a circa 4.000 anni fa apparvero sulla stampa mondiale già nel marzo del 1935. Edward Armytage, un giornalista del Sunday Express, riportò con entusiasmo di aver assistito agli scavi di una città antica in Egitto, ma, sorprendentemente, queste notizie vennero quasi immediatamente oscurate. In seguito, l’attenzione degli studiosi e dei media si concentrò su altre scoperte, come le tombe dei faraoni, mentre l’enorme città sotterranea venne sostanzialmente dimenticata.

Negli anni successivi, l’archeologia egiziana si concentrò principalmente su tombe, piramidi e altre strutture funerarie, mentre questa vasta città veniva messa in secondo piano, nonostante le sue implicazioni potessero riscrivere la storia della civiltà egizia. Un silenzio inspiegabile avvolse la questione.

Zahi Hawass e la negazione della scoperta

botola testa Sfinge

interno Sfinge 2
Zawi Hawass scende attraverso un pozzo verso una camera piena d’acqua che conteneva un grande sarcofago.

Quasi ottant’anni dopo, la storia si ripete, questa volta con Zahi Hawass, il famoso egittologo che ha ricoperto per lungo tempo il ruolo di Ministro per gli Affari delle Antichità in Egitto. Hawass, una figura di spicco nel panorama archeologico, ha sempre avuto un atteggiamento rigido riguardo a certe scoperte.

Nonostante le numerose immagini che documentano la presenza di tunnel sotterranei e camere nel sito, Hawass ha più volte smentito l’esistenza di qualsiasi struttura nascosta, dichiarando che sotto l’antico monumento non ci sarebbero né tunnel né camere. Tuttavia, alcune fotografie scattate durante le sue stesse ispezioni mostrano chiaramente un terreno asciutto e una struttura che potrebbe essere collegata a un complesso sotterraneo

Le sue affermazioni contrastano con le evidenze fotografiche, suscitando dubbi e domande sulle reali motivazioni dietro il suo atteggiamento. Questo comportamento, spesso descritto come un “muro di granito“, è stato anche oggetto di critiche nel libro Breaking the Mirror of Heaven, scritto da Robert Bauval e Ahmed Osman, che esplora la sua personalità e le sue scelte professionali.

Il buco nella testa della Sfinge

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Lo schizzo della sfinge di Vivant Denon del 1798 raffigura un uomo che viene tirato fuori da un buco nella testa della Sfinge. Wikimedia Commons

Alcuni indizi ci arrivano fin dal passato. Nel 1798, Vivant Denon realizzò uno schizzo della Sfinge, nel quale appare un “buco” sulla sommità della sua testa. Questa apertura non era un dettaglio trascurato, ma è stata confermata da fotografie aeree scattate negli anni ’20, che mostrano chiaramente l’esistenza di una cavità sulla parte superiore della statua.

Un’ulteriore conferma giunge da un antico cilindro sumero, che sembra descrivere un tunnel nascosto sotto la testa di una creatura simile a quella che si trova nell’area di Giza, suggerendo che questa zona fosse un centro di misteri che ancora oggi ci sfuggono.

Secondo Tony Bushby nel suo “The Secret in The Bible”, un cilindro sumero frammentato racconta una storia che potrebbe essere facilmente interpretata come avvenuta a Giza, che coinvolge una bestia che aveva una testa di leone con un’entrata di un tunnel nascosta dalla sabbia.

Un nuovo studio ora sottolinea che il corpo della Sfinge è stato scolpito nella pietra naturale quando c’erano frequenti forti piogge, e questo ci riporta allo stesso tempo in cui Robert Bauval e Robert Schoch calcolarono la costruzione delle piramidi della “Cintura di Orione”, cioè, circa 10.450 a.C.

La seconda Sfinge e il tumulo misterioso

presunta seconda Sfinge
Altopiano di Giza con il secondo tumulo di sfinge sepolto.

Alcuni studiosi, tra cui Gerry Cannon, hanno recentemente proposto l’idea che l’altopiano di Giza ospiti non solo il celebre monumento, ma anche una “seconda Sfinge”. Questa teoria si basa su indizi storici, archeologici e geologici che suggeriscono l’esistenza di una statua simile, mai esplorata o portata alla luce.

Il complesso di Giza, noto anche con l’antico termine egizio “Gisa” (che significa “scavato nella pietra“), è stato documentato sin dal 1665, e alcune raffigurazioni antiche mostrano due teste che “sbirciano” fuori dalla sabbia. Una di queste potrebbe rappresentare una statua simile, ora sepolta o nascosta sotto i detriti. La presenza di due leoni, simboli di protezione celeste e usanza tradizionale nelle culture egizie, a guardia delle porte potrebbe supportare ulteriormente questa ipotesi.

Inoltre, l’orientamento e le proporzioni della struttura, nonché le linee circostanti, suggeriscono che potesse esserci simmetria nel design originale del complesso, indicando la possibilità di una “coppia” di statue.

Cannon ha cercato di sensibilizzare le autorità egiziane sulla possibilità di eseguire indagini più approfondite nel sito, utilizzando tecnologie avanzate per rilevare eventuali strutture nascoste sotto la sabbia. Tra queste tecnologie, si parla di radar a penetrazione del suolo (GPR), che avrebbe potuto rivelare cavità sotterranee e altre costruzioni nascoste. Tuttavia, la risposta da parte delle autorità è stata sorprendentemente tiepida. La questione è stata ignorata da figure egittologiche di spicco, come Zahi Hawass e Mark Lehner, che hanno rifiutato di prendere in considerazione la possibilità di un’altra grande scoperta.

Le ragioni dietro questa negazione rimangono oscure. Alcuni studiosi e appassionati di archeologia suggeriscono che la scoperta di una seconda struttura potrebbe mettere in discussione le narrazioni convenzionali sulla storia egizia, portando a una revisione radicale delle nostre conoscenze sull’antico Egitto. In effetti, questa nuova scoperta potrebbe riscrivere la cronologia e il significato dei monumenti di Giza, mettendo in luce una civiltà ancora più antica di quanto pensassimo.

Se un giorno la seconda Sfinge dovesse essere confermata, potrebbe rivelarsi una delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi secoli, ampliando il nostro concetto di ciò che i costruttori delle piramidi erano in grado di realizzare e portando nuovi interrogativi sulle origini della grande civiltà egizia.

Per chi desidera approfondire ulteriormente questa teoria, è possibile leggere l’articolo completo su Piramidi e Sfinge: costruite prima del diluvio universale?.

A cura di Ufoalieni.it

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Riferimenti:

  • La teoria della seconda Sfinge di Bassam El Shammaa – In questo articolo, El Shammaa esplora la sua ipotesi, secondo cui sull’altopiano di Giza sarebbe esistita un’altra Sfinge, oggi sepolta o persa nel tempo. Questa teoria sfida le visioni archeologiche convenzionali del sito.
  • Second Sphinx at Giza Plateau? – L’articolo di Wisdom of Nations esplora l’ipotesi di una seconda Sfinge nascosta nell’altopiano di Giza, basandosi su evidenze storiche e geologiche.
  • Bassam el-Shammaa – L’articolo su Wikipedia descrive Bassam e la sua campagna di sensibilizzazione per la conservazione della Sfinge, iniziata nel 2007. L’egittologo ha anche proposto l’ipotesi di una seconda statua simile nel sito di Giza, supportata da alcune evidenze storiche.
  • The second Sphinx is discovered in Egypt? – Telegrafi esplora la teoria di una seconda Sfinge in Egitto, discussa attraverso tecnologie moderne e scoperte recenti a Giza.

Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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