Teschi di Paracas: il DNA rivela origini non native americane
Lun. Dic 23rd, 2024

Le ricerche sui crani allungati rinvenuti a Paracas, in Perù, continuano a sollevare interrogativi sulle origini e la natura di questa misteriosa popolazione. Analisi recenti del DNA suggeriscono che i possessori di questi teschi potrebbero non essere originari della regione, ponendo nuove sfide alla comprensione della storia precolombiana.

La scoperta dei Teschi di Paracas

Negli anni ’20, l’archeologo peruviano Julio Tello scoprì un cimitero a Paracas contenente tombe ricche di reperti insoliti, tra cui numerosi teschi allungati. Questa scoperta ha generato perplessità e un acceso dibattito tra esperti, poiché i crani presentavano caratteristiche non comuni, come un volume cranico aumentato del 25% e un peso del 60% superiore rispetto ai crani umani convenzionali.

La pratica della deformazione cranica artificiale è nota in diverse culture, ma non spiega queste peculiarità. Secondo gli studiosi, alcune di queste caratteristiche potrebbero avere origini genetiche piuttosto che culturali.

Le rivelazioni del DNA

teschi di paracas peru

Recenti analisi genetiche, guidate da esperti come Brien Foerster, hanno rivelato dati sorprendenti. Ad esempio, un cranio analizzato presentava un aplogruppo mitocondriale U2e, solitamente associato a popolazioni del Caucaso, lontane migliaia di chilometri da Paracas. Questi risultati suggeriscono che i possessori dei teschi non erano esclusivamente nativi americani, ma piuttosto un mix genetico complesso.

Foerster ha affermato:

Questi individui non erano al 100% nativi americani. Potremmo considerarli un ibrido di diverse popolazioni. Inoltre, i loro gruppi sanguigni non corrispondono ai tipi comuni tra i nativi americani, come il tipo ‘O’.

Un’origine lontana?

teschio di paracas
L’analisi di questo cranio allungato, che ha i capelli rossicci, mostra che ha un aplogruppo mitocondriale U2e, che potrebbe significare che ha avuto origine da qualche parte nel Caucaso … lontano da Paracas.

Le analisi indicano somiglianze genetiche con popolazioni antiche provenienti dall’area tra il Mar Nero e il Mar Caspio, un’area che, circa 3000 anni fa, ospitava culture con pratiche simili di allungamento cranico. Questo collegamento potrebbe rappresentare una traccia importante per comprendere le migrazioni e gli scambi culturali nell’antichità.

Le implicazioni della scoperta

Durante una conferenza tenutasi a Los Angeles, esperti come Foerster e L.A. Marzulli hanno presentato gli ultimi risultati delle ricerche. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nella comprensione di queste popolazioni, molte domande restano senza risposta. La scoperta di crani con caratteristiche così uniche potrebbe indicare l’esistenza di una sottospecie umana o di una popolazione con una storia migratoria complessa.

Le ricerche future si concentreranno su ulteriori analisi genetiche, lo studio delle pratiche culturali associate e l’individuazione di possibili legami con altre popolazioni antiche.

A cura di Ufoalieni.it

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Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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