I vangeli apocrifi, come ad esempio il Vangelo di Pietro che esamineremo in questo articolo, costituiscono un gruppo eterogeneo di testi religiosi che fanno riferimento alla figura di Gesù Cristo e che, nel corso del tempo, sono stati esclusi dal canone della Bibbia cristiana.
In realtà, il loro contenuto non è stato accettato come ispirato e, pertanto, non è stato incluso nel canone; tuttavia, la loro lettura è consentita e accettata dalla Chiesa. Da parte ecclesiastica e imperiale, non furono emanate esplicite proibizioni o bandi contro i vangeli apocrifi, né questi furono sequestrati o bruciati.
In quasi ogni pagina del Vangelo, ci imbattiamo in personaggi che si pongono domande riguardo a Gesù: da dove proviene, come mai insegna con tanta autorità, da dove deriva il suo potere, perché compie miracoli, perché sembra opporsi alle tradizioni e perché le autorità lo respingono.
Nel Vangelo di Pietro ci sono alcune affermazioni che non dobbiamo considerare vere; ad esempio, è scritto che, quando Gesù viene tirato giù dalla croce, si fa in modo che non gli si rompano le ossa, altrimenti non lo avrebbero salvato.
Durante la notte, una luce proviene dal cielo; due figure scendono, aprono la porta, entrano nel sepolcro ed escono in tre. Il terzo viene sorretto perché non è in grado di camminare autonomamente.
Ora esaminiamo alcuni passi di questo vangelo apocrifo.
Dal Vangelo di Pietro
[6, 21] Estrassero allora i chiodi dalle mani del Signore e lo posero a terra. Si scosse tutta la terra e vi fu un timore grande.
[22] Allora risplendette il sole e ci si accorse che era l’ora nona.
[23] Gli Ebrei si rallegrarono e diedero il suo corpo a Giuseppe, affinché lo seppellisse: egli, infatti, aveva visto tutto il bene che aveva fatto.
[24] Preso il Signore, lo lavò, lo avvolse in un lenzuolo e lo portò nel suo proprio sepolcro, detto giardino di Giuseppe.
[7, 25] Gli Ebrei, gli anziani e i sacerdoti compresero allora il grande male fatto a se stessi e cominciarono a lamentarsi battendosi il petto e a dire: “Guai ai nostri peccati! Il giudizio e la fine di Gerusalemme sono ormai vicini“.
[26] Io ed i miei amici eravamo nella tristezza e, con l’animo ferito, ci nascondevamo: eravamo, infatti, ricercati da loro come malfattori e come coloro che volevano incendiare il tempio.
[27] A motivo di tutte queste cose, digiunavamo e sedevamo lamentandoci e piangendo notte e giorno, fino al sabato.
[8, 28] Gli scribi, i farisei e gli anziani allorché si radunarono insieme e udirono che tutto il popolo mormorava e si lamentava battendosi il petto, dicendo: “Se alla sua morte sono avvenuti segni così grandi, vedete quanto egli era giusto!”; [29] ebbero paura e andarono da Pilato supplicandolo e dicendo:
[30] “Dacci dei soldati affinché la sua tomba sia vigilata per tre giorni. Che non capiti che vengano a rubarlo i suoi discepoli, il popolo creda ch’egli sia risorto dai morti e ci faccia del male”.
[31] Pilato diede loro il centurione Petronio con dei soldati per vigilare la tomba; e con loro si recarono alla tomba gli anziani e gli scribi [32] e tutti quanti erano là con il centurione; i soldati rotolarono una gran pietra, [33] la posero sulla porta della tomba e vi impressero sette sigilli; quivi drizzarono poi una tenda e montarono la guardia.
[9, 34] Di buon mattino, allo spuntare del sabato, da Gerusalemme e dai dintorni venne una folla per vedere la tomba sigillata.
[35] Ma durante la notte nella quale spuntava il giorno del Signore, mentre i soldati montavano la guardia a turno, due a due, risuonò in cielo una gran voce, [36] videro aprirsi i cieli e scendere di lassù uomini, in un grande splendore, e avvicinarsi alla tomba.
[37] La pietra che era stata appoggiata alla porta rotolò via da sé e si pose a lato, si aprì il sepolcro e vi entrarono i due giovani.
[10, 38] A questa vista quei soldati svegliarono il centurione e gli anziani, anch’essi, infatti, stavano di guardia; [39] e mentre spiegavano loro quanto avevano visto, scorgono ancora tre uomini uscire dal sepolcro: i due reggevano l’altro ed erano seguiti da una croce; [40] la testa dei due giungeva al cielo, mentre quella di colui che conducevano per mano sorpassava i cieli.
[41] Udirono dai cieli una voce che diceva: “Hai tu predicato ai dormienti?”. [42] E dalla croce si udì la risposta: “Sì!”.
[11, 43] Allora quelli deliberarono tra loro di andare a manifestare queste cose a Pilato. [44] E mentre ancora stavano ragionando, apparvero nuovamente i cieli aperti ed un uomo scese ed entrò nella tomba.
[45] A questa vista, il centurione e quelli che erano con lui si affrettarono, nella notte, da Pilato, lasciando il sepolcro che avevano vigilato e, grandemente agitati, spiegarono tutto quanto avevano visto e dissero: “Veramente era figlio di Dio!”.
[46] Pilato rispose: “Io sono puro dal sangue del figlio di Dio, siete voi che avete deciso così”.
[47] Tutti poi si accostarono pregando e supplicandolo affinché ordinasse al centurione e ai soldati di non dire a nessuno le cose viste.
[48] Dicevano: “Per noi, infatti, è meglio essere colpevoli davanti a Dio del più grande peccato, che non cadere nelle mani del popolo ebraico ed essere lapidati“.
[49] Pilato dunque ordinò al centurione e ai soldati di non dire nulla.
[12, 50] All’alba del giorno del Signore, Maria Maddalena, discepola del Signore, che per timore degli Ebrei che bruciavano d’ira, non avendo fatto alla tomba del Signore quanto solevano fare le donne per i morti da loro amati, [51] prese con sé le amiche e andò alla tomba dove era stato posto.
[52] Esse temevano di essere viste dagli Ebrei, e dicevano: “Se nel giorno in cui fu crocifisso non abbiamo potuto piangere e lamentarci battendoci il petto, facciamolo ora almeno alla sua tomba.
[53] Ma chi ci rotolerà la pietra posta sulla porta della tomba, affinché possiamo entrare, sederci attorno a lui e compiere il nostro debito? [54] Ä grande, infatti, era la pietra e temiamo che qualcuno ci veda. Se non possiamo, deponiamo almeno sulla porta ciò che portiamo in sua memoria: piangeremo e ci lamenteremo percuotendoci il petto fino a quando ritorneremo a casa nostra”.
[13, 55] Quando giunsero, trovarono il sepolcro aperto. Avvicinatesi, si chinarono e videro un giovane seduto in mezzo al sepolcro: era bello e vestito di una risplendentissima stola; disse loro: [56] “Perché siete venute? Chi cercate? Quello, forse, che fu crocifisso? E’ risorto e se n’è andato. Se non ci credete, chinatevi e guardate il luogo dove giaceva: non c’è più! E’ infatti risorto e se n’è andato là donde era stato mandato”.
[57] Allora le donne fuggirono impaurite.
[14, 58] Era l’ultimo giorno degli azzimi. Molti se ne andavano via e ritornavano alle proprie case: la festa era finita.
[59] Ma noi, i dodici apostoli del Signore, piangevamo e ci rattristavamo; ognuno, pieno di tristezza per quanto era avvenuto, se ne andò a casa.
[60] Io invece, Simon Pietro, e mio fratello Andrea, prendemmo le nostre reti, ci recammo al mare. Con noi c’era Levi, figlio di Alfeo, che il Signore… Qui puoi trovare il Vangelo di Pietro.
In conclusione, i vangeli apocrifi, tra cui quello attribuito a Pietro, offrono una prospettiva alternativa sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù Cristo. Pur esclusi dal canone della Bibbia cristiana, questi testi continuano a suscitare interesse e dibattito tra studiosi e fedeli.
Il Vangelo di Pietro, in particolare, presenta una narrazione dettagliata della passione, morte e resurrezione di Gesù, con elementi unici e sorprendenti. Sebbene queste opere non siano considerate ispirate dalla Chiesa, la loro lettura può arricchire la comprensione storica e culturale del cristianesimo e delle sue origini. Tuttavia, è importante ricordare che, data la natura non canonica di questi testi, le informazioni in essi contenute devono essere valutate con cautela e discernimento.
A cura di Ufoalieni.it
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Riferimenti:
- Passione e resurrezione di Gesù nei Vangeli apocrifi (PDF) – un approfondimento sul Vangelo di Pietro e il Vangelo di Nicodemo, due testi apocrifi che offrono prospettive alternative sulla passione e la resurrezione di Gesù.