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Il 14 marzo 1891, esattamente 125 anni fa, Papa Leone XIII ha emesso un “Motu Propio”, un decreto personale, che ristabilì la Specola Vaticana. In essa egli ha spiegato la necessità di scuse per il sostegno di un istituto scientifico in quel momento, e ha anche delineato la storia precedente di sostegno papale per l’astronomia.
E’ ormai scontato che nell’ultimo decennio e tutt’oggi, stiamo assistendo in tutto il mondo al proliferare di un numero relativamente alto, su dibattiti se potrebbe esistere vita intelligente extraterrestre. Gli approcci su questa tematica sono molto confusi, spesso frutto di complicate teorie sugli UFO. La scienza ha sempre affrontato e trattato la questione sulla vita aliena con estrema cautela .
Stesso discorso riguardo le religioni.
Religioni che da millenni hanno insegnato e insegnano ai loro fedeli che nel Creato quello tra l’uomo e la Divinità, è un rapporto esclusivo. Ma qualcosa negli ultimi anni sembra prendere piede in una nuova direzione che potrebbe avere anche evoluzioni “rivoluzionari”.
Osservatorio astronomico in Arizona che studia Esobiologia
in Italia ad esempio, a “rompere il ghiaccio” in merito all’argomento di vita extraterrestre, ci aveva pensato purtroppo ormai scomparso monsignor Corrado Balducci. Fu teologo romano, in cui aveva accennato di una possibilità che l’umanità non sia la sola forma di vita intelligente nell’Universo.
Egli aveva una sua tesi di fondamento teologico tratto dalle Sacre Scritture, in cui Mons. Balducci ricordava infatti come nei Salmi sia scritto “Del Signore è la Terra, l’universo e i suoi abitanti” (v. 24:1). Secondo essi, questa frase starebbe a significare che possano esistere altre forme di vita intermedie tra l’uomo e le intelligenze angeliche.
Monsignor Balducci non fu mai smentito, ma nel 2008 il Padre gesuita José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana (l’Osservatorio astronomico vaticano), in una intervista all’ “Osservatore Romano” intitolata -L’extraterrestre è mio fratello ribadì anch’egli la possibilità che esistano forme di vita nel Creato oltre all’uomo.
“A mio giudizio – affermava Funes – questa possibilità esiste.
Gli astronomi stimano che l’universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è composta da cento miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte, potrebbero avere dei pianeti.
Come si può escludere che la vita non si sia sviluppata anche altrove?”.
“Questo non contrasta con la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio. Per dirla con parole di San Francesco, se consideriamo le creature terrene come <<fratello>> e <<sorella>>, perché non potremmo parlare anche di un “fratello extraterrestre”? Farebbe parte comunque della creazione”.
Funes riprese la tesi teologica già proposta da Balducci e richiamando la parabola evangelica della “pecorella smarrita”.
Il pastore – spiegava il direttore della Specola – lascia le novantanove pecore nell’ovile per andare a cercare quella che si è persa. Pensiamo che in questo universo possano esserci cento pecore, corrispondenti a diverse forme di creature. Noi che apparteniamo al genere umano potremmo essere proprio la pecora smarrita, i peccatori che hanno bisogno del pastore.
Dio si è fatto uomo in Gesù per salvarci.
Così, se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è detto che essi debbano aver bisogno della redenzione. Potrebbero essere rimasti in grande amicizia con il loro Creatore”.
Non è forse un caso che la Specola vaticana sia particolarmente attiva nella ricerca di esopianeti (corpi planetari abitati fuori dal sistema solare) nel complesso del Vatican Observatory Research Group in Arizona negli Stati Uniti.
Nel 2012 è stato pubblicato dalla casa editrice di area cattolica Queriniana, un testo del teologo tedesco Armin Kreiner (Docente di Teologia Fondamentale alla Facoltà cattolica di Monaco di Baviera) dal titolo Gesù, gli UFO e gli alieni; nel quale lo studioso si interroga sul rapporto tra fede e possibilità di vita extraterrestre.
Su un’ottica più “laicista”, è invece lo studioso e saggista piemontese Mauro Biglino. Esso offre un’interpretazione più diretta e meno ristretta rispetto ad altri, partendo dall’analisi del testo (antico) masoretico (contenuto nel Codex Leningradensis) da cui è derivata la versione cosiddetta “stuttgartense” della Bibbia oggi in uso nel cristianesimo occidentale, sarebbe quella che abbiamo in casa).
Biglino, che ha studiato lingua ebraica nella comunità israelitica di Torino e in passato è stato traduttore per le edizioni San Paolo, fornisce un’interpretazione letterale del testo biblico. Mette a nudo errori e contraddizioni che svelerebbero una diversa natura dei fatti narrati circa l’origine del genere umano e sul rapporto con gli Elohim, termine che nella Bibbia viene inteso e tradotto come “il Signore creatore”.
Secondo la sua traduzione e lettura letterale, “Elohim” (forma plurale, con la quale in ebraico si indica convenzionalmente la “divinità”) indicherebbe un insieme di esseri celesti, ma non divini, i quali avrebbero creato l’uomo. Questa lettura ha suscitato forti polemiche procurandogli perfino minacce di morte alla sua persona.
Nonostante tutte le conferenze che lui tiene periodicamente per far conoscere e presentare i suoi libri, tradotti anche in altre lingue, il pubblico interessato e affollato non manca mai.
In un dei suoi libri spiega che Nella Bibbia non c’è creazione (Uno Editori), uscito nel novembre 2012, fin’ora ha venduto più di ventimila copie. Alcune delle critiche che gli vengono rivolte derivano anche dal fatto che egli abbia dichiarato in passato di essere stato membro della comunità massonica della Gran Loggia d’Italia.
Per questo motivo alcuni scettici sostengono che ci sia di mezzo la massoneria circa il pubblicare i suoi libri “eretici” che contraddicono la versione categorica della Bibbia.
Mauro Biglino: perchè il Vaticano ha investito 30 milioni di dollari per un osservatorio astronomico in Arizona che studia Esobiologia?
“Niente più sbagliato”, infatti Mauro Biglino in un dei suoi video spiega che “sono alcuni massoni che a volte mi chiamano per tenere delle conferenze interne a porte chiuse perché sono essi stessi che vogliono apprendere i fatti che vado scrivendo e affermando circa la Bibbia”.
Insiste che la sua ipotesi sulla reale natura degli Elohim, ovvero entità mortali e passionali come (e forse più) della loro creatura, l’uomo, non neghi (in maniera pregiudizievole) il principio creazionistico e quindi teistico.
Se infatti gli Elohim hanno creato l’uomo, chi ha creato gli Elohim?
A cura di Ufoalieni.it
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