Proprio ieri abbiamo anticipato quello che sarebbe stato l’annuncio che la NASA aveva promesso per oggi. E immaginiamo! Infatti, l’Osservatorio stratosferico per l’astronomia a infrarossi (SOFIA) ha confermato, per la prima volta, l’acqua sul lato visibile della Luna.
Acqua sulla Luna
La scoperta indica che l’acqua potrebbe essere distribuita lungo la superficie e non limitata a luoghi freddi e all’ombra permanente.
Nello specifico, SOFIA ha rilevato molecole d’acqua (H2O) nel cratere Clavius, uno dei più grandi e visibili dalla Terra, situato nell’emisfero lunare meridionale. Precedenti osservazioni della superficie della Luna avevano rilevato una qualche forma di idrogeno, ma non erano state in grado di distinguere tra l’acqua e il suo parente più prossimo, l’idrossido (OH).
I dati della posizione rivelano acqua in concentrazioni comprese tra 100 e 412 parti per milione – qualcosa di equivalente a una bottiglia di circa 0,35 litri di acqua – intrappolata in un metro cubo di terreno sparsi sulla superficie.
I risultati dettagliati sono stati pubblicati nell’ultimo numero di Nature Astronomy.
Ora sappiamo che è lì. La scoperta sfida la nostra comprensione della superficie lunare e solleva interrogativi intriganti sulle risorse rilevanti per l’esplorazione dello spazio profondo.
In confronto, il deserto del Sahara ha 100 volte la quantità di acqua rilevata da SOFIA nel suolo lunare. Anche così, e nonostante la piccola quantità, la scoperta ci porta a chiederci come sia arrivata quell’acqua e come persista in tali condizioni.
L’acqua è una risorsa estremamente preziosa nello spazio e un ingrediente fondamentale per la vita come la conosciamo. Ma… quello che SOFIA ha trovato potrebbe essere qualcosa di facilmente accessibile?
Con il programma Artemis della NASA in corso, l’agenzia si sta affrettando a conoscere il più possibile sulla presenza di acqua sulla Luna, in preparazione a inviare la prima donna e il prossimo uomo sulla superficie lunare nel 2024 e stabilire una presenza permanente entro la fine del decennio.
A cura di Ufoalieni.it
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