La tradizione religiosa ha svolto un ruolo cruciale nella formazione dei sistemi etici e morali della società occidentale. Tra le sue componenti fondamentali, i Dieci Comandamenti, consegnati, secondo la narrazione biblica, a Mosè sul monte Sinai, hanno rappresentato per secoli un punto di riferimento per la definizione dell’identità cattolica.
Tuttavia, la storia dei Dieci Comandamenti è complessa e controversa, coinvolgendo modifiche e reinterpretazioni nel corso dei secoli. Questo articolo esaminerà i Dieci Comandamenti originali come appaiono nella Bibbia ebraica, confrontandoli con la versione adottata dalla Chiesa cattolica e analizzando le implicazioni di tali cambiamenti nella percezione e nell’osservanza delle norme religiose.
I Dieci Comandamenti originali di Yahwèh
Per comprendere appieno le differenze tra le due versioni dei Dieci Comandamenti, è necessario esaminare in dettaglio entrambi gli elenchi.
Nella tabella sinottica sottostante, la colonna di sinistra presenta i comandamenti secondo la versione originale della Bibbia ebraica, attribuiti direttamente a Yahwèh, mentre la colonna di destra mostra i Dieci Comandamenti così come sono stati tramandati nella tradizione cattolica.
I veri Dieci Comandamenti, notevolmente diversi da quelli che ci sono stati insegnati, si trovano nella Bibbia nei libri dell’Esodo 20:2-17 e nel Deuteronomio 5:6-21. Sono elencati nella tabella sottostante (a sinistra) e confrontati con i comandamenti alterati della versione ufficiale del catechismo cattolico (a destra):
Il Decalogo originale secondo l’Antico Testamento (Deuteronomio 5: 7-21) | Il Decalogo secondo la Chiesa Cattolica |
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1 – Non contrarre alleanza con gli abitanti del paese, distruggere gli altari, le stele, le immagini, e non adorare altri dei. | 1 – Io sono il Signore Dio tuo: non avrai altro Dio all’infuori di me |
2 – Non prendere donne del paese per figli di Israele | 2 – Non nominare il nome di Dio invano |
3 – Non fare divinità di metallo fuso | 3 – Ricordati di santificare le feste |
4 – Osservare la feste degli azzimi | 4 – Onora il padre e la madre |
5 – Riservare a lui tutti i primogeniti maschi | 5 – Non uccidere |
6 – Rispettare il sabato dopo aver lavorato per sei giorni | 6 – Non commettere atti impuri (adulterio) |
7 – Celebrare la festa delle settimane < Ogni maschio dovrà presentarsi davanti all’Elohim tre volte l’anno…> | 7 – Non rubare |
8 – Non si dovrà offrire il sangue della vittima sul pane | 8 – Non dire falsa testimonianza |
9 – Donare al signore le primizie della terra | 9 – Non desiderare la donna d’altri |
10 – Non far bollire il capretto nel latte di sua madre | 10 – Non desiderare la roba d’altri |
Questo elenco si trova in Dt 5 ma di esso non si dice che costituisce il fondamento dell’ Alleanza |
Insomma, due elenchi completamente diversi! Inoltre, chiediamoci:
Le prescrizioni della colonna di sinistra potrebbero servire per creare una religione come quella cristiana? La risposta è semplice: assolutamente no.
Allora, da dove provengono i Dieci Comandamenti che conosciamo?
Mosè ha copiato i Dieci Comandamenti dal libro dei morti egizio
Mosè avrebbe copiato i famosi comandamenti, elemento fondamentale della religione ebraica, dagli Egiziani, nello specifico dal “Libro dei Morti“. Ecco le prove:
Le prove sono disarmantemente facili da trovare, e chiunque può verificarle. Iniziamo col dire che Mosè è il personaggio principale della storia biblica riguardante l’esodo degli Ebrei dall’Egitto.
Il periodo descritto è il 1300-1200 a.C., epoca a cui risale anche la stesura dei “Dieci Comandamenti”. Il Libro dei Morti, invece, è un papiro sul quale gli antichi egizi scrivevano in geroglifico formule magico-religiose che avrebbero dovuto aiutare il defunto nel suo viaggio, utilizzato già dal 2700-3000 a.C.
Quindi, il Libro dei morti esisteva da più di 1000 anni prima dei Dieci Comandamenti.
Cosa c’era scritto nel libro dei morti? Ecco solo una parte riguardante la confessione del defunto, pronunciata davanti al tribunale di Osiride:
Non ho detto il falso, Non ho commesso razzie, Non ho rubato, Non ho ucciso uomini, Non ho commesso slealtà, Non ho sottratto le offerte al dio, Non ho detto bugie, Non ho sottratto cibo, Non ho disonorato la mia reputazione, Non ho commesso trasgressioni, Non ho ucciso tori sacri, Non ho commesso spergiuro;
Non ho rubato il pane, Non ho origliato, Non ho parlato male di altri, Non ho litigato se non per cose giuste, Non ho commesso atti omosessuali ed impuri, Non ho avuto comportamenti riprovevoli, Non ho spaventato nessuno, Non ho ceduto all’ira, Non sono stato sordo alle parole di verità, Non ho arrecato disturbo;
Non ho compiuto inganni, Non ho avuto una condotta cattiva, Non mi sono accoppiato (con un ragazzo), Non sono stato negligente, Non sono stato litigioso, Non sono stato esageratamente attivo, Non sono stato impaziente, Non ho commesso affronti contro l’immagine di un dio, Non ho mancato alla mia parola;
Non ho commesso cose malvagie, Non ho avuto visioni di demoni, Non ho congiurato contro il re, Non ho proceduto a stento nell’acqua, Non ho alzato la voce, Non ho ingiuriato dio, Non ho avuto dei privilegi a mio vantaggio, Non sono ricco se non grazie a ciò che mi appartiene, Non ho desiderato la roba d’altri, Non ho bestemmiato il nome del dio della città.
Questi erano alcuni precetti, ma ce ne sono altri che, come potete notare, somigliano ai “Dieci Comandamenti“. L’unica differenza è che, invece di essere formulati come “non rubare, non dire il falso…”, la forma è “non ho rubato, non ho detto il falso… ecc.”.
Quindi Mosè ha copiato il Libro dei Morti. Quando?
La stessa Bibbia lo rivela, raccontando che Mosè fu cresciuto alla corte del Faraone e venne quindi a contatto con riti e testi degli evoluti Egizi, testi che non erano a disposizione di tutti, soprattutto dei più arretrati Ebrei che di certo non conoscevano i geroglifici e non potevano nemmeno avvicinarsi alla lettura di quei testi, a differenza di Mosè, che come dice la stessa Bibbia, godeva di privilegi quasi quanto un figlio del Faraone.
Quindi Mosè ha usato la propria superiorità culturale e di istruzione per ingannare i poveri artigiani e pastori ebrei.
Riassumendo, il Libro dei Morti è stato scritto prima dei “Dieci Comandamenti” e i Dieci comandamenti erano già presenti in esso. Mosè, data la sua posizione nella corte del Faraone, era l’unico tra gli ebrei ad averne accesso.
Inoltre, è difficile non notare la somiglianza tra il culto dell’unico Dio venerato dal Faraone Akhenaton e il culto monoteista di Mosè. Quindi, siamo di fronte al plagio più antico della storia.
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Riferimenti:
Il libro dei morti degli antichi egizi
https://bit.ly/38mK81U
MOSE’ HA COPIATO I DIECI COMANDAMENTI DAL “LIBRO DEI MORTI” ECCO LE PROVE.
https://bit.ly/3ctiq6F
Ma Mose per me non era un ebreo ma un egiziano, poi secondo rabbini di grande notorita pare che mose non e mai esistito, ma un invenzione importante, come per Abrahamo, e jesu lo stesso, non si trova nessuna evidenza storica.
PS. Al tempo di mose la lingua ebraica non esisteva ancora!! allora bisogna chiedersi chi erano coloro che sono usciti dal egitto?…….
Namu Amida Butsu Namu… Che differenza tra certi testi religiosi, dove non vi è alcun rispetto per la vita nel suo complesso e il Sutra della Rete di Brahma… ?️????⛩️???