Sfera Misteriosa Incoronava la Grande Piramide di Cheope
Gio. Nov 21st, 2024

Le approfondite ricerche portate avanti per oltre un decennio dall’architetto spagnolo Miquel Pérez-Sánchez hanno consentito di compiere una precisa ricostruzione al computer della Grande Piramide di Cheope e di stabilire che essa era coronata da una sfera dalle dimensioni superanti i 2 metri.

Sfera Misteriosa Grande Piramide

Nel corso della presentazione del volume che racchiude la sua tesi di dottorato, Pérez Sánchez ha illustrato come “l’analisi della piramide conduca alla deduzione che essa rappresentasse una sorta di enciclopedia delle conoscenze del suo tempo“.

La Grande Piramide, struttura di primaria importanza nell’ambito dell’Antico Regno, fu eretta durante il dominio di Cheope (dal 2550 a.C. al 2527 a.C.), il secondo sovrano della IV dinastia, designato da Erodoto come Cheope.

Elevatasi a prima delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, essa è l’unica ad essere giunta sino a noi e, in tempi odierni, si presenta priva della sua originale rivestitura di blocchi di calcare bianco e con una diminuzione di altezza pari a 9 metri sulla sua cima. Ciò ha portato a un’incertezza riguardo alla sua configurazione precisa fino ad oggi, ha precisato Pérez-Sánchez.

La piramide, secondo la proposta avanzata da Pérez-Sánchez, presentava sulla sommità una sfera che simboleggiava l’Occhio di Horus, con un diametro di 2.718 cubiti reali (equivalenti a 2,7 metri), in accordo con il valore numerico e.

Si aggiunge che questa sfera coronata possedeva una proporzione significativa sia con il Sole che con Sirio, la stella più luminosa nel firmamento, legata ad Iside.

Attraverso il lavoro di ricerca condotto dall’architetto, supportato da un team multidisciplinare, è stato possibile sviluppare una rappresentazione computazionale del monumento con una precisione eccezionale, fino a quattro cifre decimali, superiore di ben “100 volte rispetto alla precisione comunemente raggiunta nell’ambito architettonico“.

L’elaborazione tridimensionale della Grande Piramide ha svelato le sue dimensioni originali, agevolando l’analisi approfondita e la comprensione del suo significato storico.

Pérez-Sánchez spiega che, oltre alla sfera di coronazione ormai scomparsa, questa meticolosa ricostruzione ha permesso di identificare anche “l’angolo di inclinazione di 51,84º; la base su cui la sfera poggiava, con un perimetro di pi (μ) cubiti reali; e l’altezza verticale della cima piramidale, pari a 277.778 cubiti reali, ottenuta dal quoziente della divisione di 1.000.000 per 3.600”.

Secondo il suo punto di vista, la rivelazione della forma e delle dimensioni originali della Grande Piramide, insieme alla sua ricostruzione e all’analisi condotta, hanno svelato “un’architettura intrisa di complessità matematica e geometria precisa, con implicazioni geodetiche e astronomiche“.

La superficie iniziale della piramide, oggi in uno stato di deterioramento avanzato, rappresentava un’area pari a 100.000 volte il numero pi (μ), dimostrando un progresso di circa 3.000 anni nella comprensione di µ.

Gli antichi Egizi che concepirono la Piramide di Cheope possedevano “un’insospettabile conoscenza scientifica“, includendo l’utilizzo del Teorema di Pitagora ben due millenni prima del pensatore Samo, una precisione nel calcolo del numero pi fino a 6 cifre decimali, con un anticipo di 3 millenni, e una comprensione del numero e e delle misure relative alla Terra, al Sole e a Sirio che anticiparono gli sviluppi futuri di oltre 4 millenni.

La correlazione geodetica della Grande Piramide è stata convalidata tramite analisi di proporzioni basate sul sistema sessagesimale:

Il meridiano terrestre è ottenuto moltiplicando il perimetro della base in contatto con la terra per un fattore di 43.200; il raggio polare è calcolato moltiplicando l’altezza totale del monumento per 43.200, mentre il perimetro medio della Terra corrisponde a 21.600 volte il perimetro totale della base della piramide.

L’utilizzo dei dati astronomici trasmessi da Plutarco ha permesso di inserire il monumento nel suo contesto storico: “Attraverso la Grande Piramide, il faraone Cheope costruì non solo la propria tomba, ma eresse anche un cenotafio commemorativo del Millennio del Diluvio, in onore dei suoi antenati defunti“.

Questo evento spiega le ragioni per cui Snefru, padre di Cheope, durante il suo regno eresse tre piramidi nella ricerca della forma piramidale perfetta: “Egli aveva un appuntamento da rispettare con la storia, il che spiega l’impegno degli architetti di Cheope nel tramandare la conoscenza del passato all’interno della Grande Piramide“.

L’architetto aggiunge inoltre nello studio che “la Grande Sfinge non condivide la stessa epoca delle piramidi circostanti, bensì sembra appartenere a una civiltà precedente che la scolpì a forma di leone nell’VIII millennio a.C.“.

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A cura di Ufoalieni.it

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Di ufoalieni

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