Tutto quello che c'è da sapere su Gesù secondo Mauro Biglino | Ufo e Alieni
Mer. Apr 24th, 2024

Gesù è mai esistito? Chi era davvero? Perché e da chi è stato mandato?

Gesù Cristo, secondo l’insegnamento della Chiesa, è il Figlio del Dio Yahweh dell’Antico Testamento, mandato dal Padre sulla Terra per liberare l’umanità dalla macchia del “peccato originale”: ma se YHWH non è Dio e il “peccato originale” non esiste, come si spiega la figura di Cristo? Per quale scopo è stato “mandato” e da chi?

Io penso che Gesù sia esistito, che fosse un predicatore rabbi giudeo messianista – secondo l’idea messianica degli ebrei e non secondo quella cristiana, che è un’invenzione successiva – e potrebbe avere avuto un gemello.

Mantengo fede al mio metodo dichiarato e “facendo finta che” quel personaggio sia effettivamente esistito, nel libro “Antico e Nuovo Testamento, Libri senza Dio” ho voluto provare a esaminare alcuni passi del Nuovo Testamento alla luce di quanto emerge dalla lettura letterale del Vecchio.

Se ne ricava che lui potrebbe essere uno dei tanti inviati che gli Elohim hanno fatto intervenire periodicamente nella storia. Nulla a che vedere ovviamente con la figura cristica del figlio di Dio inventata sulla base del pensiero greco-ellenistico, ma un rabbi cui forse era stato affidato il compito di portare a compimento la promessa fatta dall’Elohim di nome Yahweh a favore del popolo di Israele: obiettivo allora non raggiunto.

gesù armato

Che lui potesse essere solo uno dei tanti, emerge anche dalla lettura dei testi del II secolo (Celso, Giustino Martire) nei quali appare chiaramente come, in molti gruppi dei primi cristiani, quella figura fosse vista semplicemente come una delle tante comparse nei secoli, sia in termini giudaici che in relazione a personaggi della storia greca che Giustino Martire cita espressamente nella sua apologia del cristianesimo.

Se i racconti evangelici sono veri, se ne ricava una ipotesi che ha una sua logica nella continuità con quanto spiego nei mie libri sull’Antico Testamento.

Gesù: morto sulla croce e poi risorto? Le invenzioni di “San” Paolo

La figura di Gesù, così come la Chiesa ce lo presenta, è stata inventata a iniziare da Paolo di Tarso che aveva l’obiettivo di rendere quel predicatore giudeo messianista accettabile all’interno della società greco-romana del tempo.

Per fare questo era indispensabile che quel Gesù avesse le caratteristiche tipiche di personaggi ritenuti “divini” nella cultura ellenistica e quindi gli sono state assegnati attributi propri di figure molto conosciute. Lo stesso Giustino Martire, Dottore della Chiesa, chiede all’imperatore Antonino Pio perché mai fosse necessario perseguitare i cristiani visto che la loro figura di riferimento era in sostanza totalmente assimilabile a quelle di Dioniso, Ermete, Eracle, Asclepio ecc…

Quante sono infatti le “divinità” che prima di Gesù sono nate da una vergine, sono morte e risorte?

Nel libro “La Bibbia non parla di Dio” ho dedicato decine di pagine ad un esame parallelo tra Bibbia e testi greci proprio per evidenziare che tra gli Elohim anticotestamentari e i theoi greci si registrano corrispondenze straordinarie sotto ogni punto di vista: dalla anatomia alla fisiologia, dagli atteggiamenti alle esigenze di ordine fisico, fino alla tecnologia utilizzata.

Non c’è nulla di nuovo o di originale in quei racconti. Non dimentichiamo che i Vangeli sono stati scritti dopo le lettere di Paolo e quindi ne sono stati fortemente influenzati: Paolo ha inventato e gli altri autori (che non sappiamo chi fossero) hanno ripreso e rielaborato le sue idee. Vedi anche: Vangelo di Pietro! Gesù è stato tirato giù vivo dalla Croce!

Nel libro “Resurrezione e Reincarnazione” ho spiegato come Paolo sia stato costretto a elaborare la dottrina della resurrezione della carne (a partire da quella del Cristo) per tentare di dare risposte a domande che i suoi seguaci gli facevano in relazione all’inaccettabile ritardo nel compimento della promessa dell’immediato ritorno di Gesù: ritorno non ancora avvenuto dopo 2000 anni, come rilava anche il teologo Sergio Quinzio nel suo interessantissimo lavoro “La sconfitta di Dio” (Adelphi).

Gesù era vegetariano? Un agnello per Gesù e i suoi discepoli

Vorrei qui approfondire un aspetto, perché in molti mi hanno chiesto se Gesù fosse vegetariano per cui faccio finta che ciò che è scritto nei Vangeli sia vero e lo riporto.

Dal Vangelo secondo Luca (22,7-13) “Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: «Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare». Gli chiesero: «Dove vuoi che la prepariamo?».

Ed egli rispose: «Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: “Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?” Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate». Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua”.

La preparazione della Pasqua ebraica prevedeva il pane azzimo, le erbe amare e l’agnello arrostito: Gesù non ha cambiato nulla per cui la vittima – agnello – risulta essere stata regolarmente immolata. Dal Vangelo Matteo 26,21-23 “Ucciso l’agnello, preparati gli azzimi e le erbe amare, segue la cena”

Mentre mangiavano, disse: «In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io, Signore?» Ma egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà».

Il piatto in cui si intingeva il pane azzimo conteneva l’agnello con il suo condimento (tralascio qui le questioni derivanti dalle incongruenze sulla identificazione del giorno in cui quell’evento si sarebbe realmente verificato).

“Gesù è un mangione e un ghiottone”

Nella parabola del figliol prodigo egli fa coincidere il culmine della festa con l’uccisione e il consumo del vitello grasso (Lc 15,11-32).

Inoltre in Matteo 11,18-19 Gesù viene messo in contrapposizione con il comportamento alimentare molto sobrio di Giovanni Battista e di lui si dice: “È un mangione e un beone, amico di pubblicani e peccatori”.

In greco i termini sono phágos e oinopótes, che significano rispettivamente “divoratore, ghiottone” e  “bevitore accanito”.

A proposito di bevande alcoliche e fumo di carne bruciata ricordo quanto ho documentato su Yahweh in “la Bibbia non parla di Dio” (Mondadori, da pag. 184 a 191).

Partecipava a feste e banchetti con i suoi discepoli (nozze di Cana, pranzo in casa di Levi o di Simone il fariseo e Mt 9,10-11, Lc 7,36); dopo la presunta resurrezione, mangia del pesce arrostito con i suoi discepoli (Gv 21,11 dove pare di capire che sia stato lui stesso a preparare il pesce; Lc 24,42-43 dove mangia il pesce che gli hanno offerto).

Maria, Madre di Gesù, senza peccato originale?

Come ipotizzo nel libro sulla base di testi del tempo, Maria è una ragazza che sarebbe stata scelta per dare la vita a uno dei tanti “impianti” che gli Elohim hanno fatto nel corso dei secoli all’interno di quella stirpe: la Bibbia ne ricorda parecchi e ogni volta sono avvenuti proprio a seguito della “visita” che qualcuno di loro ha effettuato su una donna.

Nel libro riporto addirittura le testimonianze circa i dubbi che Giuseppe aveva sulla possibilità che Maria fosse stata ingannata da uno che si era fatto passare per ciò che non era.

Facciamo sempre finta che… e la storia assume un suo significato, senza la necessità di introdurre categorie come quella del mistero della fede o del mistero di Dio. Forse è tutto più semplice: è sufficiente non coprire ciò che appare dai testi.

Come è emerso chiaramente – in modo incontrovertibile e indiscutibile –  nell’incontro pubblico che ho avuto a Milano il 6 marzo con teologi cattolici, protestanti, ortodossi ed ebrei, il peccato originale non esiste [se vuoi scaricare GRATIS la trascrizione dell’incontro tra Biglino e i Teologi, clicca qui]: non è presente nella Bibbia e risulta essere frutto, senza fondamento, del pensiero di Paolo di Tarso poi portato a compimento dottrinale da Agostino.

Se il peccato originale non esiste il dogma mariano della Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX nel 1854, è privo di qualunque sostanza e giustificazione. Quel dogma in realtà dogmatizza il “nulla” o il “ falso”.

Che dire poi del fatto che nel 1858 la presunta madonna di Lourdes si presenta – guarda caso – come la Immacolata Concezione, avallando così il nulla? Chi era realmente “aquero” (“quella là”, come la chiamava la giovane Bernadette nel suo dialetto pirenaico)? Che cosa le hanno fatto dire?

A cura di Ufoalieni.it


Mauro Biglino, studioso di storia delle religioni, è stato traduttore di ebraico antico per conto delle Edizioni San Paolo. Da circa 30 anni si occupa dei cosiddetti testi sacri nella convinzione che solo la conoscenza e l’analisi diretta di ciò che hanno scritto gli antichi redattori possano aiutare a comprendere veramente il pensiero religioso formulato dall’umanità nella sua storia. Autore di numerosi best seller, tra cui: “La Bibbia non è un Libro Sacro“, “Il Libro che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia“, “Il dio alieno della Bibbia“. Fonte: unoeditori.com

 

Di ufoalieni

Da oltre dieci anni mi appassiona scrivere di civiltà antiche, storia, vita aliena e altri temi affascinanti. Sono curioso di natura e cerco sempre di approfondire le mie conoscenze attraverso la lettura, la ricerca e l'esplorazione di nuovi campi di interesse. Con il mio sito, voglio condividere la mia passione e stimolare la vostra curiosità verso il mondo che ci circonda.

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